Polvere




Recensione di Katia Montanari


Autore: Enrico Pandiani

Editore: DeA Planeta

Pagine: 432

Genere: noir

Anno di pubblicazione: 10 aprile 2018

SINOSSI. Pietro Clostermann è un quarantenne disoccupato che vive da solo con un gatto alla periferia di Torino. Da quando è stato licenziato ingiustamente due anni prima ha scelto la solitudine più totale e una vita di noia e abitudine. Un giorno una sua vicina di casa, Rosa Massafra, bussa alla sua porta perché è disperata. Sua figlia Sara è stata rapita da Aldo Berra ed entrambi sono stati ritrovati uccisi. La polizia sembra non interessarsi più al caso e la madre chiede proprio a Pietro di indagare perché ha saputo che ha lavorato per anni come dirigente della sicurezza di una grossa azienda. All’inizio Clostermann acconsente controvoglia a fare solo qualche domanda in giro, reticente a uscire dal suo isolamento e dalla sua routine, ma mano che verrà in contatto con i fatti e i protagonisti della vicenda ne verrà risucchiato. Accettare di aiutare la signora Massafra sarà stata la scelta giusta?

RECENSIONE

La vicenda si svolge prevalentemente nella periferia di Torino, città natale dell’autore. Nel romanzo vi sono descrizioni attente e molto dettagliate delle strade, degli edifici e dei vari quartieri (Le Vallette, Barriera di Milano, ecc.).

Pietro è un personaggio curioso.  Ha tantissimi difetti che dovrebbero renderlo antipatico, o per lo meno irritante; beve troppo, mangia male, fugge qualsiasi tipo di interazione sociale, è scontroso e nella sua ultima relazione si è dimostrato egoista e ingrato. Nonostante ciò, cattura fin da subito la simpatia del lettore per la sua genuinità e trasparenza. Non cerca di apparire diverso da com’è, non cerca false giustificazioni per le sue scelte e ammette i propri errori.

La polvere di solito tende ad accumularsi sugli oggetti e sulle superfici perché sono statici, ma cosa succede quando a essere in stand-by è l’intera vita di una persona?

Pietro mangia per sopravvivere, beve per non pensare, evita le persone per non provare emozioni. È così che pensa di poter vivere come in un limbo e sfuggire alle sofferenze e alle delusioni. In questo modo, però, non ha chiuso fuori solo il dolore – ammesso che sia possibile farlo – ma anche le cose belle che la vita può offrire.

Rosa, con la sua disperazione, farà leva sul buon cuore di Clostermann e aprirà un varco che lui non sarà più in grado di richiudere e che, anzi, col tempo, diventerà sempre più grande, costringendolo a “rivivere”.

In questo romanzo l’autore descrive in modo realistico e struggente la piaga della tratta delle prostitute africane. Racconta del viaggio disumano che devono sopportare per arrivare in Italia e delle torture psicologiche e fisiche a cui vengono sottoposte una volta giunte nel nostro paese.

Pandiani ha scelto uno stile schietto, confidenziale, che contribuisce a coinvolgere ancora di più il lettore. È una lettura piacevole. La trama è scorrevole, apparentemente semplice ma ricca di significato.

Enrico Pandiani


è nato a Torino il 16 luglio 1956. Grafico e disegnatore, nel 2009 pubblica Les italiens, primo romanzo della saga che ha come protagonista il commissario Mordenti. Con La donna di troppo del 2013 inaugura una nuova serie gialla ambientata a Torino Nel 2018 esce il noir Polvere, con un nuovo protagonista.

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