Al Giambellino non si uccide




Recensione di Angela Giusti


Autore: Matteo Lunardini

Editore: Edizioni Piemme

Genere: Giallo

Pagine: 185

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Il detective privato Roger Zappa non ha molto da festeggiare. In un agosto in cui Milano regala il peggio di sé, tra l’asfalto che si scioglie e i negozi ermeticamente chiusi, Roger si trova a fare i conti con l’ennesimo compleanno trascorso con la sola compagnia di sua madre, la sciura Elsa, che dopo il carcere è tra i pochi a non averlo abbandonato, e quello che lui definisce il suo pubblico, una manciata di ascoltatori che due volte alla settimana seguono la sua trasmissione, Kriminalia, un’ora e mezzo di storie sulla Milano di un tempo e di oggi. Ci sono giorni in cui, come in questo maledetto Ferragosto, scovare una notizia è pressoché impossibile, e Roger è costretto a svelare uno dei casi di cui si occupa la sua agenzia investigativa. Se non fosse che l’unica indagine ancora in corso è la scomparsa del cane Edo, proprietà di una petulante quanto lucida novantatreenne. Per questo, quando in redazione giunge un messaggio minaccioso che annuncia l’uccisione di una prostituta quella stessa notte, Zappa decide di costruirci sopra il primo vero mistero del mese. La mattina dopo, però, una donna viene ritrovata morta e su di lui si concentrano indagini di polizia, giornalisti richiamati dalle ferie e un manipolo di ascoltatori allarmati. E l’unico modo per scagionarsi, per Roger, sarà scoprire la verità.

Recensione

A Milano è agosto, e l’agosto a Milano significa solo una cosa: afa e noia. Ma non per Zappa, conduttore radiofonico e investigatore, che si trova a dover risolvere due casi difficili: che fine avrà fatto Edo, Il petulante quanto obeso cagnetto della novantatreenne Adele e, soprattutto, chi si nasconde dietro la morte della prostituta ucraina trovata nel parco del Bosco in città?

Per quanto il ritrovamento del cagnetto sia di priorità assoluta, è la morte della prostituta ucraina porta Zappa a fare un salto in quella che è la periferia della città, dove si trovano gli emarginati: le prostitute di Via Novara, le trans brasiliane, i barboni della stazione centrale. Gente che, come lui, poteva avere una vita diversa, forse migliore, eppure a loro, quella vita, tutto sommato va bene così.

Ho trovato molto interessante la costruzione del protagonista: Zappa, all’anagrafe Roger Casipolidis, ex detenuto e adesso improvvisato ma talentuoso investigatore.

Potrebbe essere un vinto: di primo acchito lo vediamo festeggiare il suo compleanno in compagnia di sua madre, ci viene detto subito che è un ex detenuto, senza famiglia, senza stabilità.  Eppure no, non lo è: Roger Zappa ha una sua personalità, ed è questa personalità che avvince il lettore e lo porta a provare subito simpatia, come fosse un vecchio amico che vorremmo incontrare per bere un bicchiere di vino.

Zappa ha degli amici, e sono tutti particolari, tutti appassionati, a modo loro, tutti così radicati nella città, che la loro passione ti trascina.

Come lui, che il crimine lo conosce bene, e adesso ha deciso di raccontarlo. Tiene una trasmissione, Zappa, ed è tutta farina del suo sacco. Ha un nome strepitoso: si chiama Krimilania. Indaga “i crimini di oggi e di domani”, ed ha un manipolo fedele di ascoltatori. Così interessante che quasi ti spiace che non esista per davvero.

Il personaggio oscilla tra un presente frenetico e un malinconico passato, rivissuto attraverso i sogni narrati del protagonista dove si scopre, attraverso fatti che vanno dagli anni 70 ai 90, perchè Zappa è diventato…Zappa, quello del presente, che corre libero sulla sua Vespa, in quella metropoli afosa che è Milano d’agosto, ma che per lui, è una regola.

Ci piace la sua libertà, la libertà che lo fa anche sbagliare, che lo fa essere impulsivo, ma che lo fa sembrare molto umano.

Milano d’agosto potrebbe essere noiosa, sì, ma non lo è se ti chiami Roger Zappa.

 

Matteo Lunardini


È nato a Milano nel 1971. Studioso di politologia e criminologia, già collaboratore di varie testate nazionali, autore di saggi nel campo della sociologia e storia sportiva, nel 2014 entra nella terzina del Premio Kihlgren Opera Prima di Milano con il romanzo I fantasmi dell’Arena. Appassionato di Frank Zappa e prolifico paroliere − ma testardo nelvoler suonare penosamente un pianoforte −, vive al Lorenteggio insieme a due gatti, Ivanhoe e Lady Renata.

 

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