Bellezza rossa




Recensione di Costantino Giordano


Autore: Arantza Portabales

Traduzione: Eleonora Mogavero

Editore: Solferino

Genere: Giallo

Pagine: 414

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Xiana Alén ha quindici anni quando viene trovata con la gola tagliata, in un lago di sangue, nella sua camera da letto. La scena rispecchia una macabra coreografia, che sembra studiata a beneficio di chi ritroverà il cadavere. Al momento del delitto, nella lussuosa dimora degli Alén Somoza sono presenti solo sei persone: i genitori Teo e Sara, Lía, la gemella di Sara, la vecchia zia Amalia e due amici di lunga data, Fernando e Inés, riuniti in una tipica cena di famiglia dell’alta borghesia di Santiago de Compostela. Nessun segno di effrazione, nella villa ben protetta da sistemi di sicurezza: al commissario Santi Abad e alla sua assistente Ana Barroso è subito chiaro che il colpevole deve essere uno dei commensali. Ma chi di loro ha potuto compiere un gesto simile e, soprattutto, perché? Cosa può spingere un genitore, un parente, un amico stretto a compiere con tanto calcolo un delitto così estremo, incomprensibile? I soldi, il sesso, l’invidia, la gelosia possono arrivare a tanto? Tra segreti di famiglia, relazioni illecite e crolli psichici, la trama si stringe intorno all’assassino: Santi, novello Poirot, convoca gli indagati in una riunione in cui non soltanto si rivela il colpevole, ma vengono alla luce i torbidi legami che coinvolgono i protagonisti, le cui identità sono messe a nudo in un magistrale epilogo, dal sapore quasi teatrale.

Recensione

“Quando Ana girò la pagina e si trovò di fronte all’immagine rimase impietrita. Sentì un grido che saliva dalla gola e lo bloccò. Lo soffocò dentro la bocca, impedendogli di uscire e invadere il silenzio sepolcrale che regnava nella biblioteca. Sentì il polso accelerato e la gola rigida, come se si fosse strozzata con una spina di pesce. Si accorse che le mancava l’aria. Tirò fuori il cellulare dalla borsa e fece tre o quattro foto. Poi prese tutte le sue cose e uscì.”

Quanto può essere terribile una verità?

Quanto può insediarsi nel cuore di chi la conosce e non essere rivelata per paura che possa ledere ad una persona cara e che si ama?

Il nuovo libro di Arantza Portabales gira intorno a questo concetto.

Chi conosce realmente la verità?

Cos’è la verità?

Quanto questa verità può essere assurda e dolorosa?

“Bellezza Rossa” è un libro scritto in modo magistrale con una trama intricata, complessa e meravigliosamente accattivante. Tutti i protagonisti della storia sono sospettati di omicidio e tutti hanno un movente per commetterlo; il commissario Santi Abad e Ana Barroso dovranno scontrarsi con l’omertà e il mistero che circonda quest’ultimi e la loro storia, il loro passato che verrà analizzato a fondo dalla autrice.

La narrazione è scorrevole e diretta, il libro è diviso in tanti piccoli capitoli e ogni capitolo racconta la vita dei personaggi, la analizza e la rivela al lettore che diventa, pagina dopo pagina, spettatore privilegiato di una storia appassionante e incredibilmente complessa.

Il malessere che vive nel cuore di ogni personaggio viene rappresentato in questi capitoli tramite dei flashback improvvisi che catapultano il lettore nel momento esatto in cui la vita di quest’ultimi è cambiata per sempre, rovinata da un episodio che non potrà mai essere dimenticato e che ogni giorno affiora un pochino a galla, leggermente in superficie, come un iceberg, per bruciare e provocare dolore.

Neanche il commissario Santi e la sua assistente Ana sono esenti da questi dolori che, inevitabilmente, li hanno fatti diventare, nel bene o nel male, quello che sono. Ma proprio grazie a questa indagine scopriranno che nella vita non può esistere e prevalere solo il dolore, esiste anche l’amore e la felicità che possono aggiustare o almeno alleggerire quel dolore che ti blocca e ti incatena al passato senza darti la possibilità di guardare avanti, di pensare al futuro.

Eppure, ci sono eventi del passato troppo difficili da raccontare, che ti lasciano in uno stato di semicoscienza in grado di far ricadere nell’oblio e nell’oscurità. È proprio questa oscurità che vive nel cuore del commissario Santi Abad ad appassionare il lettore, la sua storia personale lo rende agli occhi di chi legge un personaggio reale, una persona normale che, pur essendo un commissario di polizia, non è un eroe anzi, sotto alcuni punti di vista, è l’antieroe per eccellenza.

Il ritmo narrativo è serrato e il lettore non riesce ad allontanarsi neanche un secondo dalle pagine, ha l’esigenza di sapere, vuole scoprire l’assassino ma soprattutto è curioso di conoscere la parte oscura dei singoli personaggi, quella sana “curiositas” che appassiona e soddisfa il lettore e che viene alimentata in ogni capitolo.

La fine del libro sarà sorprendente e piena di suspense, tutti i nodi verranno al pettine e si scoprirà una verità assurda e inquietante, una verità che forse si è fatta strada, pagina dopo pagina, anche nella mente e nel cuore del lettore ma che si è rifiutata di venire a galla proprio per la sua tragicità.

Un libro che vi appassionerà, che vi renderà consapevoli che l’amore tra due persone può essere un collante molto forte ma spesso, l’odio, può essere molto più forte e devastante di qualsiasi collante.

Arantza Portabales


(San Sebastián 1973), galiziana, dopo gli studi giuridici si è dedicata alla scrittura. La sua prima raccolta di racconti, A Celeste la compré en un rastrillo, è del 2015. Dello stesso anno è il suo primo romanzo Sobrevivindo che ha vinto il  XV  Premio de Novela por Entregas de la «Voz de Galicia». Bellezza rossa è il suo secondo romanzo tradotto in Italia, dopo Lasciate un messaggio dopo il segnale (Solferino 2018).