Bolle di sapone




Recensione di Marcella Labianca


Autore: Marco Malvaldi

Editore: Sellerio editore Palermo

Collana: La memoria

Genere: commedia gialla

Pagine: 155

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Sono i giorni del Covid. Per la prima volta nei loro ottant’anni suonati, i Vecchietti del BarLume si sentono tali. Sono isolati e dubitano di avere ancora un futuro. Il tempo gli svanisce spulciando «ogni tipo di statistica sul virus esistente al mondo». Il bancone di Massimo il Barrista, fino a ieri cabina della macchina del pettegolezzo investigativo, è vuoto di chiacchiere. Persino la mamma di Massimo, la Gigina, è ritornata a casa, un piccolo tormento in più nelle giornate di Massimo, e una voce spiritosa che si aggiunge al gruppo toscaneggiante; ingegnere geniale in giro per il mondo, con un intuito più acuto perfino del brillante figlio. Ma provvidenzialmente l’occasione «per non farsi i fatti loro» arriva. Alice, la vicequestora fidanzata del Barrista, bloccata in Calabria per un corso di aggiornamento per poliziotti, commette l’imprudenza di chiedere un’informazione innocua a uno dei vecchietti: quanto basta per insospettire la maldicenza e così scatenare i segugi venerandi. In Calabria c’è stata una strana doppia morte di due anziani coniugi. Lui, proprietario di una catena di pizzerie, è stato fulminato da una fucilata mentre era in coda al supermercato; forse criminalità organizzata. La moglie è morta per una ingestione di botulino. Anche se condannati a comunicare via computer e telefonini, per i vecchietti le coincidenze continuano a non esistere. Ritrovando il metodo confusionario che li ispira, il turpiloquio creativo, il dialogo immaginosamente sferzante, risolvono in smart working un intrigo a più piani. Ma usando anche tutta la pietà e la solidarietà sociale, che fu a lungo l’idea-forza di quella generazione.

Recensione

Scopri le avventure del BarLume e non le abbandoni più.

Leggere un libro di Marco Malvaldi e scoprire un mondo: gli ospiti fissi del BarLume sono i nonnetti terribili che avendo tanto tempo a disposizione lo usano per non farsi i fatti loro, o meglio per impicciarsi di storie altrui fino a farle diventare proprie.

I nonnetti, furbetti e rimbambiti , ci fanno fare un sacco di risate, perché usano la loro esperienza di vita per risolvere misteri, in questo caso omicidi, un duplice omicidio. Ma lo fanno nel periodo più buio degli ultimi anni, l’inizio dell’era covid. Il racconto si svolge all’inizio della quarantena quando, di certo non c’è nulla, se non il divieto di uscire di casa e quando, inconsapevole, aleggia lo spettro del pericolo invisibile in forma di virus.

Ritroviamo tutti i topos che abbiamo vissuto , come le file al supermercato, la mancanza delle mascherine, l’approccio obbligato alla tecnologia. Siamo in un bar, categoria massacrata dalla pandemia ma che come poche ha trovato soluzioni alternative , come l’asporto, ed anche qui si imbottigliano coktail già pronti per gli aperitivi casalinghi ed il successo è clamoroso: l’ingegno italiano.

I nonnetti galleggiano sulle statistiche di morti e sulla paura di diventare un numero tra le vittime, affacciandosi alla finestra di un tablet che gli consente di continuare a vivere ed a non morire di noia. Ed è divertentissimo, perché non hanno freni . In esilaranti videochiamate, tra pillole di saggezza,  improperi e storie di vita vissuta, i vecchietti indagano, on line e risolvono l’enigma. Voglio giocare anche io a briscola in cinque su zoom.

Tragicomico. Questo ottavo episodio della serie del Barlume è leggero, allegro e ci strappa più di una risata, ma è anche profondo perché ci fa rivivere un momento indelebile della storia di ognuno di noi . Le bolle di sapone sono perfette , delicatissime e si possono rompere in un attimo ma subito dopo ne possiamo fare altre ancora più belle.

I nonnetti, come noi, hanno imparato dalla pandemia , fingeranno di dimenticarne la preoccupazione e ne conserveranno le nuove cose che son stati costretti ad imparare. L’autore onnisciente conosce la verità e nel racconto si muove con disinvoltura  tra gli errori, dei suoi personaggi e di questa epoca.

Allora, quanto mi piace la tecnologia, non ci si crede – disse Aldo dopo aver premuto l’icona che silenziava Ampelio.

La settimana è una cosa esclusivamente umana. Il giorno è il periodo che ci mette la Terra a ruotare su se stessa. Il mese, il tempo che impiega la Luna a nascondersi e a uscire. Un anno serve alla Terra per fare un giro intorno al Sole. Ma la settimana? Non esiste nessun ciclo naturale associato alla settimana, è una cosa che nasce dalle relazioni umane. Ma se le relazioni umane le annulli, se lavori da casa, se non vai al cinema, se non c’è nemmeno il campionato, come lo distingui un martedì da un sabato?

Ampelio guardò nello schermo con aria decisa. Sarò in pensione, sarò

vecchio, ma resto comunque un sindacalista. E quindi comando io.

A loro, a tutti quelli che contano gli anni in stagioni e in fine settimana, a

quelli che sono riusciti a resistere a questo terremoto senza riparo, e ai tanti

che non ci sono riusciti, dedico questo libro. Con la mia massima sincerità,

e con la disagevole consapevolezza di essere un privilegiato che gestisce un

locale solo con la fantasia.

Quanto vorrei poter scoprire la verità così facilmente come posso discernere il falso.

MARCO TULLIO CICERONE

A cura di Marcella Labianca

www.facebook.com/ilmiogattolibero

 

Marco Malvaldi


 Marco Malvaldi, laureato in chimica presso l’Università di Pisa, ha provato a fare il cantante lirico, ma ha abbandonato dopo poco per tornare alla professione di chimico. Esordisce nella narrativa nel 2007 con la serie dei vecchietti del BarLume, pubblicata da Sellerio: La briscola in cinque (2007), Il gioco delle tre carte (2008), Il re dei giochi (2010), La carta più alta (2012), Il telefono senza fili (2014); La battaglia navale (2016), A bocce ferme (2018). Da questa serie a partire dal 2013 è stata tratta una serie televisiva dal titolo I delitti del BarLume. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (Sellerio, 2011, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), giallo a sfondo storico, Milioni di milioni (Sellerio, 2012), Argento vivo (Sellerio, 2013),  Buchi nella sabbia (Sellerio, 2015) e i saggi L’ architetto dell’invisibile ovvero come pensa un chimico (Cortina Raffaello, 2017), Le due teste del tiranno. Metodi matematici per la libertà (Rizzoli, 2017), Per ridere aggiungere acqua. Piccolo saggio sull’umorismo e il linguaggio (Rizzoli, 2018), La misura dell’uomo (Giunti, 2018), Vento in scatola (Sellerio, 2019) e Bolle di sapone (Sellerio, 2021). Suoi racconti sono inclusi nelle antologie di Sellerio: Un Natale in giallo (2011), Capodanno in giallo (2012), Ferragosto in giallo (2013), Regalo di Natale (2013, La tombola dei troiai), Carnevale in giallo (2014, Costumi di tutto il mondo).  Nel luglio 2013 vince il Premio letterario La Tore Isola d’Elba. Nel 2019 pubblica per il Mulino assieme a Stefano Marmi Caos.

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