Bungalow




Recensione di Laura Salvadori


Autore: Åke Edwardson

Traduzione: Stefania Forlani e Giulia Pillon

Editore: Baldini&Castoldi srl

Genere: narrativa

Pagine: 640

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Da giovane, Kalle Edwards ha viaggiato nel Sud-est asiatico e quei viaggi hanno plasmato la sua vita futura. Più di quarant’anni dopo, sua figlia Jenny parte sulle orme del padre. Ma Jenny scompare. L’ultimo suo segno di vita è un messaggio da Bangkok. Nessuno sa dove sia, o se sia sparita di sua volontà. Kalle decide di andare in Thailandia a cercarla. Nella sua ricerca, torna nei posti che ha visitato molto tempo prima. Il giovane e l’uomo di mezza età si ritrovano nella stessa vita. E il viaggio va ancora più indietro, fino ai ricordi della sua infanzia negli anni Sessanta, nello Småland, alla sua vita di bambino in una famiglia complicata, alla partenza dal piccolo paese e ai tentativi di diventare adulto. Di diventare padre. Un romanzo che si legge come un thriller, ma anche un racconto sulle scelte di vita, le lunghe ombre del passato e la riconciliazione.

Recensione

Per coloro che conoscono già Åke Edwardson e la sua serie incentrata sul commissario Winter, Bungalow rappresenterà una bella sorpresa. Praticamente sarà come conoscere da capo questo autore, uno dei più amati scrittori svedesi del nostro tempo.

Per coloro che invece faranno la sua conoscenza con questo romanzo, Bungalow sarà un’esperienza di lettura a tutto tondo, estremamente coinvolgente, profonda, intima. Un’occasione, rara, di fermarsi a riflettere sui significati dei nostri gesti quotidiani, sulle conseguenze delle nostre scelte e sulla strada, inaspettata, che a volte la nostra vita decide di prendere, apparentemente senza un motivo preciso.

Una premessa: il romanzo è lento, decisamente incentrato sulla ricerca di se stesso che il protagonista, Kalle Edwards, compie durante il suo viaggio in Oriente.

Un viaggio che evidentemente non sarà solo la cronaca minuziosa di uno spostamento verso latitudini lontane ma che assomiglierà sempre di più ad un viaggio intimo, dentro la propria anima, all’interno dei propri ricordi, alla ricerca di qualcosa da espiare e di qualcuno da condannare, alla ricerca di perdono e della speranza di essere perdonati per i propri errori.

Se questa lentezza non vi spaventa e se vi sentite pronti ad affrontare le profondità insondabili dell’anima di Kalle, Bungalow sarà per voi un romanzo meraviglioso. Si astenga chi si dichiari dipendente dall’azione e dall’adrenalina, perché in questo romanzo entrambe latitano e lo fanno senza rimpianti.

La struttura del romanzo è fatta per suscitare un mix di sentimenti contrastanti nel lettore. In modo piuttosto geniale, l’autore alterna presente e passato mescolandoli con grande maestria. Kallebambino, Kalle giovane uomo, Kalle del presente condividono in piena armonia il palcoscenico.

Leggendo conosciamo tutto dell’esistenza del protagonista e proviamo per lui pena, empatia, malinconia, rabbia, dolcezza, inquietudine. Conosciamo il suo destino e le sue scelte che non potremo in alcun modo condividere, né perdonare.

La consapevolezza che ogni nostra scelta presenterà prima o poi il conto alla nostra vita è ben presente nel romanzo. Bungalow, in effetti, è un romanzo sul peso delle scelte, sulle loro cause e sulle loro conseguenze, in un contesto che non cessa mai di dirci quanto sia difficile, dopo, sottrarsi al proprio destino, che non è mai legato alla casualità ma, al contrario, esclusivamente dettato dalla nostra volontà.

Kalle cresce segnato da un’infanzia vissuta all’ombra del padre alcolista, subendo la costante delusione di assistere al declino emotivo e fisico del padre. Kalle dovrà crescere troppo in fretta per essere un sostegno per la madre e per i fratellini, troppo spesso in balia di loro stessi. Kallediventerà  un uomo fragile e sensibile, distratto quanto basta per cadere nella stessa trappola in cui è caduto, a suo tempo, anche suo padre. Una trappola che finisce per diventare palude, sabbie mobili che finiranno per inghiottirlo.

In Bungalow le colpe dei padri ricadono sui figli. In Bungalow l’asfissia che ci attanaglia è inguaribile, inevitabile. Nessuna luce ci consola. Nessuna speranza ci è concessa.

In Bungalow potremo capire a fondo cosa significhi “dipendenza”. Nessuna volontà, nessuna buona intenzione sarà così forte e imperiosa da spezzare quella catena.

Kalle diventerà a sua volta un padre inconsistente. Quella stessa delusione che Kalle provava da bambino farà da cornice alla vita di Jenny, sua figlia. Jenny, che come Kalle bambino, pagherebbe oro l’attenzione di suo padre. Un padre da dividere con una bottiglia di acquavite, che mente, anche a se stesso, che si dimentica di te, che distrugge l’unità familiare, che si autodistrugge e sa di sbagliare, come sa, perfettamente, di non saperlo evitare.

Il viaggio che Kalle compie alla ricerca di Jenny è un percorso verso la conciliazione e il perdono.Forse qualcosa può essere salvato, se lo si vuole davvero. E durante il viaggio saranno i ricordi che affollano la mente di Kalle a guidarlo verso la verità. La conclusione ognuno dovrà cercarla dentro di sé. Ma leggeremo un finale intriso di dolce speranza, di accettazione, di guarigione e purificazione.

Bungalow è un corposo romanzo sulla vita. Sull’imperfezione che ci rende perfettamente consapevoli della nostra vita, anche quando la subiamo in tutta la sua imperfetta costruzione. Perfezione e imperfezione, in effetti, saranno due facce della stessa medaglia. Andranno a confondersi risultando una cosa o l’altra a seconda del caso. Ma il messaggio che alla fine leggiamo è comunque salvifico e pronto al perdono. Perché si può sempre ricominciare, correggere e rettificare. Fino a che c’è vita. 

 

Åke Edwardson


Nato nello Smaland a Vrigstad, cittadina a sud di Goteborg e Stoccolma, nel 1953. É considerato uno tra i principali scrittori di gialli della Svezia. Tre volte vincitore del premio per il  miglior thriller svedese, i suoi romanzi hanno avuto enorme fortuna e sono stati tradotti in più di 20 lingue. Protagonista è il commissario Erik Winter, della polizia di Goteborg. La serie poliziesca a lui legata ha venduto oltre 5 milioni di copie, ed è forse la più famosa della Svezia. Dalle avventure di Winter è stata tratta anche una serie televisiva.

 

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