Cenere alla cenere




 CENERE ALLA CENERE

di Roberto Costantini

Casa Longanesi 2023

Nome Cognome (Traduttore)

Thriller, Narrativa, pag.

Sinossi. Aba Abate, nome in codice Ice. Una doppia vita che corre su binari paralleli. Da un lato la quotidiana finzione con la sua famiglia, convinta che lei sia soltanto un’impiegata e una mamma come tante; dall’altro un lavoro in cui cammina incessantemente sul filo del rasoio. Aba è una donna normale, ma Ice è una spia dei Servizi segreti italiani. E queste due donne hanno una sola cosa in comune: un segreto del passato da tenere sepolto a qualunque costo. Per vent’anni, infatti, Aba ha finto di non conoscere Johnny Jazir e di non averlo mai amato. Ma ora lui è morto e lei ha sulla coscienza la sua fine. Per trovare un po’ di sollievo da un dolore insostenibile, Aba si concentra sulla sua famiglia. E continua a servire il Paese con tutta se stessa. La minaccia che deve affrontare ora si cela dietro la figura del Generale. Di lui si sa pochissimo: figlio del deserto, uomo senza scrupoli, da decenni agisce nell’ombra e adesso è sul punto di mettere in atto un piano di puro terrore. Il Generale ha un unico punto debole: un bambino che aveva allevato con durezza, il figlio segreto del vecchio amico Mike Balistreri, e che era diventato un combattente, uno spietato mercenario. Quell’uomo di cui lui andava fiero è morto, a causa dell’amore per una spia italiana… Per il Generale è arrivato il momento di agire e costringere tutti i suoi nemici – dall’agente Ice fino all’Europa intera – alla resa dei conti.


Recensione di Denise Antonietti

Un passato che non l’abbandona, un presente rischioso: Aba Abate ha visto morire il suo unico, grande amore, Johnny Jazir, e a causa della debolezza che ha dimostrato per lui ha perso anche il prestigio guadagnato in tanti anni di sacrifici e doppia vita: non più spia operativa, ma relegata a un ruolo di secondo piano.

Quando però una nuova minaccia si profila all’orizzonte, l’Aba di un tempo – l’agente Ice – torna con prepotenza a farsi sentire. Aba non esita a mettere a rischio il delicato equilibrio lavorativo in cui si trova per seguire l’istinto.

E l’istinto di Ice, anche questa volta, aveva ragione.

Forse per questo mi ha sorpresa la decisione dell’autore di usare un narratore in terza focalizzata per raccontare di Aba-spia, e un narratore in prima invece per Aba-mamma. Come a dire: sì, Ice prevale, è la parte che la spinge ad agire, ma Aba, quella vera, che parla di sé in prima persona, non è lei. Quella che dice io è la mamma preoccupata, la donna divorziata alla ricerca di un nuovo equilibrio. 

Tanto è vero che dopo una prima fase di indagini, la parte di madre prevale decisamente anche nello spazio della narrazione, e mentre Aba lascia i sottoposti a scandagliare video, tabulati, dati, lei trova il tempo di occuparsi del nuovo fidanzato della figlia ventenne, e di accompagnare il figlio a Barcellona per scegliere una nuova università. Da appassionata di spy che corrono sul filo della tensione, la mia sensazione è stata: bene, ma il caso che fine ha fatto?

Nella seconda parte (il romanzo è diviso in 3) Ice torna in sé: mandata a Riyad come infiltrata, Aba torna spia. La trama riprende, si allontana dal caso che ha creato l’incidente scatenante, e tutta l’indagine assume proporzioni internazionali.

Costantini scrive in modo diretto, limpido, dritto al bersaglio. Non indugia nella ricerca di frasi poetiche, risponde alle esigenze della storia. I personaggi, ben caratterizzati, hanno la tridimensionalità di persone reali, ciascuna delle quali con un passato che affiora tra le righe, e di cui nessuno di loro riesce a liberarsi completamente – fino alla fine.

E le sorprese non mancano. Di tutti i tipi.

La domanda di fondo dell’intera storia è:

quanto può permettersi di essere umana una spia?

E, come al solito, andando contro ogni logica e buonsenso, Aba cercherà di trovare una risposta che le appartenga, che risuoni con il suo modo di essere fuoco e ghiaccio – Ice – allo stesso tempo.

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Roberto Costantini


Roberto Costantini 1952, Tripoli (Libia) Ingegnere, consulente aziendale, ha lavorato per società italiane e internazionali nel campo impiantistico e ha conseguito il Master in Management Science a Stanford (California). È oggi dirigente della Luiss Guido Carli di Roma dove insegna Business Administration. È autore per Marsilio della Trilogia del Male con protagonista il commissario Michele Balistreri, già pubblicata negli Stati Uniti e nei maggiori paesi europei, premio speciale Giorgio Scerbanenco 2014 quale «migliore opera noir degli anni 2000». Con La moglie perfetta è stato finalista al premio Bancarella 2016. In precedenza aveva pubblicato con Franco Angeli saggi destinati ai professionisti e alle università: Gestire le riunioni con Maurizio Castagna nel 1996 e Negoziazione. Come trasformare le tecniche negoziali in abilità istintive con Raffaele Carso nel 1998. Il suo quinto romanzo, Ballando nel buio (Marsilio 2017), ha nuovamente come protagonista il Commissario Balistreri. Nel 2020 pubblica con Longanesi Una donna normale e Una donna in guerra.

A cura di Denise Antonietti

https://deniseantonietti.wordpress.com