Chi ha peccato




Recensione di Fiorella Carta


Autrice: Anna Bailey

Traduttrice: Elena Cantoni

Genere: Thriller

Pagine: 352

Editore: Feltrinelli

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. È notte fonda quando Emma lascia la sua migliore amica Abigail alla festa alle Tall Bones, il ritrovo nel bosco in cui si danno appuntamento gli adolescenti della cittadina di Whistling Ridge, in Colorado. È l’anno del diploma ed Emma è convinta, come la maggior parte delle ragazze della sua età, che la loro vita sia solo all’inizio. Invece entro la fine della settimana il volto di Abigail sorriderà dai volantini attaccati ai pali del telefono e alla bacheca della chiesa, oscillando nella brezza delle Montagne Rocciose. Samuel Blake, il padre di Abi, perlustrerà il bosco con la polizia urlando invano il nome della figlia. Suo fratello Noah strofinerà via le macchie di fango dai jeans fino a scorticarsi le mani ed Emma nasconderà sotto il letto l’acqua ossigenata con cui avrebbe dovuto tingere i capelli dell’amica. Dolly, la madre di Abi, riuscirà solo a fissare la grande croce sul muro di casa, fumando una sigaretta dopo l’altra, terrorizzata all’idea che sia già troppo tardi per fermare la catena di eventi che si è innescata. Tutti hanno dei segreti a Whistling Ridge. Tutti hanno peccato, come tuona ogni domenica dal pulpito il pastore Lewis. Ma cosa è successo ad Abi? Chi è il vero colpevole? Può succedere di tutto in questa polveriera di rabbia e risentimento, basta solo una scintilla: la verità su quella maledetta notte alle Tall Bones. Anna Bailey porta a galla le dinamiche di certe piccole e claustrofobiche città di provincia, dove ogni tipo di diversità è bandito. E capitolo dopo capitolo, inchioda il lettore in un gioco micidiale di sospetti e bugie, fino all’ultima pagina. Vergogna. Segreti. Rabbia. Amore. Bugie. Colpa. Può succedere di tutto a Whistling Ridge. Perché in una città dove tutti hanno qualche peccato, è quasi impossibile capire dove stia la verità.

Recensione

L’America brulla, quella di periferia, la vera America rurale, in cui si nasconde l’essenza di questo grande Paese, racconta sempre storie affascinanti e oscure.

Perché il modernissimo e brillante nuovo mondo in realtà nasconde razzismo e bigottismo, omofobia e misoginia dietro facciate imbiancate di lusso che rappresentano solo una misera percentuale di un paese che fra i poveri, i lavoratori, i ragazzi senza aura dorata, celano la verità crudele e sudaticcia.

Abigail scompare da Whistling Ridge, dopo una festa alle Tall Bones. Emma, la sua migliore amica, lascia che lei si inoltri nel fitto bosco per raggiungere chi o cosa non lo sa.

La cittadina si nasconde dietro messe estremiste, dita puntate, giudizi punitivi e violenza domestica. La scomparsa della ragazza, appartenente a una famiglia ambigua e lontana dalla comunità, in combutta manco fosse una setta, dà il via a paure, quelle che hanno il tanfo di segreti inconfessabili e tutti hanno qualcosa per cui sentirsi colpevoli, tutti hanno avuto a che fare con Abigail.

La colpa è un cadavere difficile da seppellire, anche se continui a ripeterti che Dio ti ha perdonato. A tempo debito, certe carcasse mettono denti e artigli ed escono dalla loro fossa. “

Un Dio portato all’estremo, capro espiatorio per tutti quelli che dietro un reato vedono pronta come giustificazione la mano Santa che dirige il colpo, che regala morte o dolore.

Gli uomini tirano sempre il ballo il perdono divino per ciò che fanno alle donne. Ma chi risarcisce le donne di tutto il male che hanno subìto? “

Se lo chiede Dolly, se lo chiede ogni donna che subisce, in ogni parte del mondo. Un romanzo che affronta quotidianità ostiche guardandole dritte in faccia. L’autrice ha tratto ispirazione dalla sua permanenza in una cittadina di provincia Americana ma allarga le vedute e le riflessioni a un orizzonte più ampio.

Un romanzo in pieno stile americano, ricorda molto Ohio di Markley, sonda con fastidio la generale psicologia che si annida in questi paesini, in cui gli adolescenti sognano la fuga, gli adulti rimpiangono il passato o lo subiscono e al lettore non resta che crogiolarsi in questo magnifico scorcio crudele e capire che la morte, le scomparse, sono solo la scusa, usata con maestria, per raccontare la realtà.

 

Anna Bailey


è cresciuta nel Gloucestershire e ha studiato scrittura creativa alla Bath Spa University. Sognava una carriera da giornalista, ha finito per trasferirsi in Colorado, USA, e fare la barista per Starbucks. Quando è tornata in Inghilterra, ha scritto questo romanzo, basato sulla sua esperienza di vita in una cittadina di provincia americana e diventato subito un bestseller per il “Sunday Times”, in corso di pubblicazione in otto paesi.

 

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