Come il buio per le stelle




Recensione di Anna Sonatore


Autore: Pierangelo Consoli

Editore: IoScrittore

Genere: Narrativa

Pagine: 184

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Quanto pesano gli errori in una vita? Come si misurano successo e fallimento? Quanto vale un gesto d’amore? Quattro vite, quattro destini s’incontrano e s’intrecciano, impastando sofferenza e riscatto, dolore e slanci, viltà e generosità. Said, dilaniato da una storia di guerra e violenza che sembra segnarne il cammino in modo irrevocabile, proveniente da un mondo complesso e nemico, fugge portandosi dentro un segreto d’infamia e di morte; Augusto anziano sacerdote, impegnato a svolgere la propria missione sociale e di fede, il cuore appesantito dai dubbi e dalla vita, lo accoglie nel tentativo di riscattare una colpa antica che sente indelebile. Assieme a loro Gegè, ex ergastolano, l’esistenza schiantata dalla violenza di una notte e dall’amore negato di un fratello, che prova a riannodare i fili spezzati inseguendo un difficile riscatto e Lea, giovane donna per la quale la gioia dell’amore e il dolore della perdita sono indissolubilmente legati. Palcoscenico di una trama così viva e vibrante non può che essere Napoli, la città dove tutto è carne e sangue, dove tutto può finire e ricominciare; una città che vive in perenne attesa, dove ogni caduta può essere lo slancio per una nuova possibilità, perché è cresciuta tra il mare e una montagna infuocata. Un affresco delicato e potente, attento e gentile che definisce in maniera coinvolgente la fondamentale equivalenza: “tanto buio, tante stelle”. 

Recensione

Come il buio per le stelle di Pierangelo Consoli edito da IoScrittore è un intreccio di vite spezzate segnate dalla vita.

Said e suo fratello Samir sono stati cresciuti indottrinati dal padre; lettura del Corano, prove di resistenza fisiche e mentali, non c’è mai stato spazio per l’amore.

La madre riuscirà a strapparli a quella terra, a quell’odio, facendoli partire per l’Europa. Ma andare lontano non servirà a sfuggire all’odio che è stato iniettato nelle loro menti. Il seme del male ormai è ben radicato, cambia lo scenario ma non le loro convinzioni.

Padre Augusto è stato un esorcista, un uomo perseguitato da un passato che infetta ogni sua notte. Dedicare la vita al Signore e ai bisognosi è il suo unico scopo. Forse, spera in una pace riflessa, trarre una qualsiasi forma di serenità dal bene che fa, dalla pace che dona.

Gegè, una vita intera trascorsa in carcere, una pena scontata in silenzio. Anni persi dietro le sbarre a causa di un errore, perché fu un errore fidarsi della parola di chi amava e rispettava.

Lea, che ha costruito la sua vita intorno ad un vuoto. Cercando di andare avanti facendosi forza con coraggio. Ma quello che sente la accompagnerà per sempre.

Ciò che non ti uccide, in qualche modo ti rafforza, ma non è vero. Quello che ti colpisce, si rendeva conto Lea, lascia crepe dentro le quali si sente sempre freddo.”

Molte vite, più religioni vanno a toccarsi tra le pagine di questo romanzo e lo sfondo che li accompagna è Napoli. Una città che l’autore racconta senza filtri; ne ha raccolto la vera essenza dipingendola nuda e cruda, bella e problematica, brulicante di vita e di storie.

Un romanzo che travolge e stupisce. Un groviglio di vite, sensi di colpa e dolore che unendosi diventa punto di forza.

Pierangelo Consoli ci mostra l’altra faccia della medaglia. Un attentatore che sfugge alla sua missione più grande, fugge da sé stesso e da tutto quello per cui è stato cresciuto. Solo dolore e macerie sulla sua scia. Un uomo così potrà mai ricominciare?

Lui veniva dal lato opposto, dove le case erano pezzi e i bambini rovistavano tra le macerie e morivano di freddo. Nella sua parte di mondo, i ragazzi e le ragazze diventavano adulti saltando le carezze, perché servivano mani per i fucili, dita per i grilletti, petti per le bombe. Lì la guerra era una cosa reale, che non finiva mai. Non era alla televisione, ma fuori alla finestra.”

Tutto girerà intorno a questa storia, ma come ho elencato prima, sono vari i personaggi. Tutti con una storia da raccontare.

Leggere Come il buio per le stelle è stata un’esperienza intensa. Vi farà commuovere, riflettere e sperare. Una prova che anche nel buio più profondo la luce dell’amicizia e dell’amore può illuminare le nostre vite, il nostro cammino.

In questo romanzo c’è una piccola grande luce che mi ha intenerito in modo particolare, il suo nome è Bao, una bambina che farà la differenza. Ma parlare di lei significherebbe dirvi troppo, quindi, per scoprirne di più non vi resta che leggerlo. Sarà un viaggio bellissimo e indimenticabile.

Buona lettura.

 

 

 

Pierangelo Consoli


è nato nel 1981. È cresciuto a Sparanise. Si è laureato in Lettere Moderne. Ha vissuto a Napoli per dieci anni. Scrive recensioni per la rivista letteraria Satisfiction. È stato frontman e chitarrista degli A.C. Billy. Ha svolto numerosi lavori. Ha pubblicato romanzi. È padre. Vive a Salerno.

 

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