Cosa le tiene sveglie




Recensione di Sara Ferri


Autore: Marina Crescenti

Editore: Novecento Media Editore

Pagine: 259

Genere: Giallo

Anno di pubblicazione: 2017

 

 

SINOSSI.  Tre ragazze sparite nel nulla. Chi le ha rapite? Cosa le accomuna? Fino a dove si può spingere una mente sconvolta, dilaniata e ossessionata dagli orrori di una guerra combattuta in Afghanistan? Vecchie fotografie ritornano da un passato che non vuole restare sepolto e innescheranno i piani di vendetta di una mente malata. Ogni minuto che passa rischia di essere l’ultimo, macchine diaboliche sono già in azione. Sarà il commissario Narducci, in una corsa contro il tempo, a tentare di risolvere un mistero intriso di violenza e solitudine.

 

RECENSIONE:

Se dovessi semplicemente esprimere un giudizio, per il giallo di Marina Crescenti, mi ritroverei a dire NI!

La storia sembra iniziare nel migliore dei modi, con tutti i crismi che un giallo “metropolitano” richiederebbe; poi, però, perde di intensità. I personaggi sono ben delineati, forse a volte un po’ troppo, nel senso che, in alcune parti del libro, la tendenza è quella di descrivere fin troppo le vicissitudini dei protagonisti, perdendo di vista il filo logico della storia.

Ma, su questo piccolo inconveniente, si potrebbe anche soprassedere, se la storia fosse carica di suspense e attrattiva, cose che veramente mancano a questo libro. Il ritmo è “altalenante”, intervallando periodi di intensità narrativa a momenti di lassismo letterario, in cui si perde l’interesse a voler proseguire con la narrazione, rischiando di obbligare il lettore a fare dei veri e propri “salti”, sfogliando letteralmente le pagine alla ricerca di punti salienti che portino avanti la storia.

La figura del protagonista, il commissario Narducci, è interessante. Uomo di mezza età, affascinante e carismatico, ben si presta alla figura di “commissario” in una città come Milano. Ma se il protagonista è riuscito ad appassionarmi alla trama, così non è per i personaggi che ruotano intorno a lui.

Ammetto, con dispiacere, che, non essendo riuscita ad appassionarmi fino alla fine al libro, non ho compreso appieno alcuni personaggi che ruotano intorno a Narducci, che a lui, inoltre, sembrano essere legati da vincoli di parentela. Quest’ultimo legame, infatti, crea un incastro difficile da comprendere.

Tralasciando alcuni dettagli tecnici, che credo siano difficili da riportare alla realtà – come la presenza, all’interno dello stesso distretto, di collaboratori uniti anche da un legame affettivo – quello che alla fine si estrapola da questo giallo è una storia un po’ caotica in cui si perde il filone originario della trama.

Peccato, perché devo ammettere che il libro di Marina Crescenti, avrebbe tutti i presupposti per essere un buon giallo, se solo la scrittrice non avesse voluto “arricchire” così tanto i personaggi e la storia di dettagli. Questi, infatti, sono la vera pecca del libro.

La sparizione di tre giovani donne è una base solida con cui partire, che poneva ottimi presupposti per una storia intrigante e carica di attrattiva, che avrebbe portato il lettore a leggere il libro tutto d’un fiato.

Così non è stato, ma sono certa che, come dice il detto, “sbagliando si impara” e che quindi dagli errori si riesce a comprendere appieno quali sono le migliorie da apportare in futuro. Perché sono certa che ci sarà un seguito al lavoro del commissario Narducci e sono fiduciosa che la nuova indagine sarà un’occasione per la scrittrice per creare una storia bella e accattivante.

 

 

Marina Crescenti


Marina Crescenti ha esordito nel 2007 nel mondo del noir con 4 Demoni per il Commissario Narducci (Fratelli Frilli Editori). Tra i suoi romanzi e racconti ricordiamo: Falsa Memoria, contenuto nell’antologia Eros e Thanatos (SuperGiallo Mondadori, 2010), Le lacrime del branco (A.Car Edizioni, 2012) con cui ha vinto il Premio Microeditoria nel 2013, Al sangue non si comanda (Novecento Editore, 2016) e la biografia La mia vita a briglie sciolte (Bloodbuster Edizioni Milano, 2017). Appassionata di tennis, ha giocato in nazionale e in serie A. È amante del cinema, in particolare del genere poliziesco e dei gialli italiani anni ’70.