Fiamme



fiamme di György Dragóman

Recensione di Laura Lancini


Autore: György Dragóman

Traduzione: Andrea Rényi

Editore: Einaudi

Collana: Supercoralli

Pagine: 346

Genere: Narrativa

Anno di Pubblicazione: 2017

“Il dolore aiuta a ricordare, non solo il dolore ma tutto, perché è necessario ricordare tutto, perché esiste solo quello che ricordiamo, quello che dimentichiamo non c’è più, scompare dal passato, scompare dal mondo”

Emma ha 13 anni e ha già dovuto affrontare molto più di quanto possa sopportare una bambina di questa età. È sola al mondo poiché i genitori hanno trovato la morte per via di un misterioso incidente e, in seguito alla tragedia, la giovane adolescente si ritrova costretta a trascorrere le proprie giornate fra le mura di un orfanotrofio; ma qualcosa sta per cambiare radicalmente la sua vita: una nonna di cui non conosceva l’esistenza, infatti, è arrivata a prenderla, chiedendole di andare a vivere con lei.

Dopo aver varcato le porte dell’orfanotrofio che l’ha tenuta “prigioniera” per alcuni mesi, Emma inizia a scoprire una vita nuova, quella a casa della nonna, una signora eccentrica e circondata da un alone di mistero.

La storia di Emma è ambientata in un paese dell’Europa dell’Est che affronta la fine del comunismo, di cui l’autore non dà una precisa indicazione e in cui le persone devono fare i conti con una nuova realtà, dove tutti sospettano di chiunque e non riescono a fidarsi gli uni degli altri. Questo però non costituisce altro che uno sfondo perché al centro di tutto ci sono sempre Emma e i suoi pensieri.

L’intero libro è un continuo mescolarsi e susseguirsi di suoni, profumi e colori che risvegliano nella mente della protagonista i ricordi di una vita ormai passata. Ma Emma non è solo questo, lei è speciale, è un’eroina, ha la capacità di immedesimarsi anche nei ricordi altrui, rendendoli vivi.

Con il suo stile di scrittura l’autore ci aiuta a immergerci nella mente della protagonista: descrive ogni minimo dettaglio in maniera così perfetta che al lettore sembra di trovarsi all’interno della storia, egli ne diventa il protagonista.

A volte purtroppo la narrazione risulta essere un po’ lenta a causa della mancanza di dialoghi, ma il racconto nel suo insieme tiene i lettori con il fiato sospeso fino alla fine, coronato da un  finale sorprendente.

György Dragóman


è un autore e traduttore ungherese, nato in Romania nel 1973. Si trasferisce nel 1988 con la famiglia in Ungheria dove frequenta le scuole superiori e l’università fino ad ottenere una laurea in inglese e una in filosofia. Nel 2002 viene pubblicata la sua prima opera “The Book of Destruction” noto anche come “Genesis Undone”. Diventa tuttavia famoso solo nel 2005, quando viene pubblicato il suo secondo libro “Il Re Bianco”, che riceve numerose recensioni positive anche da importanti giornali del calibro de “The New York Times”. Ha ottenuto numerosi premi per i suoi scritti tra cui il Sandor Brody Prize nel 2003 (il più importante premio di letteratura ungherese) ed il Jan Michalski Prize for Literature nel 2011 (premio svizzero che può essere assegnato a qualsiasi autore nel mondo, dove la giuria è multilingue e multiculturale). Nel 2017 Supercoralli pubblica la sua ultima opera “Fiamme”.