Grand Hotel




Recensione di Silvana Meloni


Autore: Serena Venditto

Editore: A. Mondadori Editore

Genere: giallo classico

Pagine: 228

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. A Natale siamo tutti più buoni. E, nel caso di Malù Ferrari, archeologa con la passione per il giallo, anche più testardi e perspicaci del solito. Può un corso di pasticceria aprire le porte di un’indagine? Certo, se gli investigatori sono i quattro coinquilini di via Atri 36. L’innata curiosità di Malù la porta a seguire un laboratorio di cake design al Vomero Hill, un lussuoso albergo napoletano, ed è qui che Emiliano, un compagno di corso, la coinvolge in un’indagine non ufficiale sulla morte della madre, ex direttrice dell’hotel. Il caso è stato archiviato come “morte naturale” ma a lui non sembra tale, soprattutto da quando ha scovato un’agenda su cui la donna ha lasciato degli appunti misteriosi. Quando Emiliano viene trovato morto nel suo appartamento, anche Malù se ne convince: qualcuno voleva metterlo a tacere. Ma riuscirà a dimostrare al commissario De Iuliis che un malore e una rapina finita male, avvenuti a due anni l’uno dall’altra, nascondono in realtà due omicidi? E quali segreti custodiscono le camere del Vomero Hill? Per scoprirlo Malù può contare su una formidabile squadra di Irregolari: la sua Watson, ovvero Ariel, traduttrice di thriller sanguinolenti e romanzetti rosa; Samuel, sardo-nigeriano dalle mille qualità, non ultima la fierezza con cui osserva le tradizioni natalizie cagliaritane; Kobe, pianista giapponese dall’italiano fantasioso, alla ricerca del regalo perfetto per la sua Ayumi; e ovviamente il gatto nero Mycroft e il suo fiuto infallibile. Improbabili travestimenti, interrogatori ai confini della legalità, un vecchio caso mai chiuso e uno nuovo che non poteva capitare in un momento più sbagliato: pochi giorni prima di Natale, in una Napoli sfavillante, tra le luci dei quartieri dello shopping e i vicoletti del presepe di San Gregorio Armeno, fra incursioni di zampognari e dolci irresistibili. Districarsi non è facile, ma per i quattro detective dilettanti la vera impresa sembra essere un’altra, ben più ardua: la costruzione di un albero di Natale a prova di gatto.

Recensione

Io non capisco la gente che non ci piace il Natale”,

citazione d’apertura (Gino Lauzi e i Crauti, Francesco Guccini e i Fichi)

per questa divertente commedia che si snoda sui binari della più classica, soprattutto anglosassone, letteratura di genere giallo. Già dalle prime righe intuiamo che il racconto sarà farcito di richiami a Conan Doyle e Agatha Christie, non solo per nomi, nomignoli e aspetto dei protagonisti, ma anche per la costruzione della trama e dei personaggi.

Innanzitutto la narratrice, Ariel, è la nostra Watson che affianca la geniale investigatrice dilettante Malù e racconta le sue avventure. Insieme al gatto nero Mycroft, tra un disastro gattesco e l’altro, gli scombinati collaboratori d’investigazione troveranno la strada giusta per arrivare a inchiodare il/la responsabile della morte di, addirittura, tre persone. Per amore del conflitto, la storia è ambientata nel periodo che più sarebbe lontano dall’immaginario cruento: la vigilia del Natale.

Quindi, immagini di strade addobbate, piene di gente e di bancarelle ricche di dolci, racconti di cenoni pantagruelici della vigilia (secondo le più eterogenee tradizioni italiane), si alternano a esposizioni di ipotesi di delitti, ricerche su antiche colpe e svariate, più o meno verosimili, modalità criminose.

Insomma un mix che strappa il sorriso, incrementa l’acquolina in bocca e il desiderio di una carezza al simpatico gattone, mentre sollecita l’adrenalina nella risoluzione del mistero. Una piacevolissima e distensiva lettura.

A cura di  Silvana Meloni 

https://www.instagram.com/silvameloni/

 

Serena Venditto


Serena Venditto (Napoli 1980) lavora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ha esordito nella letteratura con il romanzo comico Le intolleranze elementari (Homo Scrivens, 2012). Aria di neve (ripubblicato da Mondadori nel 2018) è il primo volume della serie dedicata al gatto detective Mycroft e ai 4+1 di via Atri 36, che, apparsa per la prima volta in libreria per i tipi di Homo Scrivens, ha già ricevuto numerosi riconoscimenti e segnalazioni (Premio Nabokov, Premio della critica Costadamalfi, Garfagnana in Giallo, Festival Giallo Garda). Ad Aria di neve seguono C’è una casa nel bosco (Homo Scrivens 2015), Al sassofono blu. Un nuovo caso per Mycroft, il gatto detective (Homo Scrivens 2016) e L’ ultima mano di burraco. Quattro coinquilini e un’indagine (per non parlar del gatto) (Mondadori, 2019).

 

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