Il bambino




Il bambino che aspettava la neve


Recensione di Marianna Di Felice


Autore: Alessandra Pepino

Editore: Nero Press

Genere: Noir

Pagine: 116

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. In un’alba gelida di inizio marzo, sullo sfondo di una Napoli imbiancata dalla neve, il commissario Mindy Iannaccone è chiamato a indagare sul brutale omicidio dell’ottantanovenne Fortuna Capasso. Al suo fianco, il sempre solerte Egidio Molinari, stavolta coinvolto in prima persona nel caso. A rinvenire il cadavere è Ciro, da tutti chiamato “Pesciolino”, il vicino della vittima: un bambino introverso e con una complessa situazione familiare che, con la morte di Fortuna, sembra perdere un riferimento e un’amica. Ma è proprio così? Oppure la brutta lite avvenuta tra i due, intercettata il giorno prima dalla dirimpettaia, nasconde una ben più torbida realtà?

Recensione

La storia contenuta nel romanzo è un noir condito con un po’ di mistero che aleggia intorno alla vittima e che trascina il lettore in un vortice di sentimenti contrastanti e che lo lascia alla fine libero, ma con una lieve ombrosità nell’animo perché nella finzione c’è sempre un pizzico di realtà. In questo libro l’autrice tocca la sensibilità del lettore soprattutto col personaggio di Pesciolino, un bambino che si incanta a veder scendere la neve, che vuole sentirne la consistenza, che vuole toccarla e magari giocarci.

Un bambino alla ricerca di una purezza perduta, attanagliato dalle spire di una vita difficile e triste. Non è facile star dietro ad una madre che si comporta come se Ciro, questo è il suo vero nome, non esistesse o se fosse un errore o un brutto ricordo della sua vita legato ad un grande dolore che sconfinava nell’ossessione.

Da una parte Pesciolino è forte perché si fa mettere i piedi in testa da chi lo ridicolizza, da chi lo bullizza e resiste a tutto ciò, ma dall’altra è stanco perché ha quella stanchezza d’animo, quell’amarezza che lo divora da dentro come se fosse un adulto anche se lui ha solo dieci anni e dovrebbe divertirsi con gli amici giocando spensierato.

Pesciolino invece si comporta quasi come un uomo, conosce il dolore fisico e mentale alleviato un po’ dalla signora Fortuna, sua vicina, che lo tratta con dolcezza. Anche lei ne ha passate tante, mano a mano che si legge la storia e che si scoprono dei segreti si può ben capire il carattere dell’anziana donna che la solitudine e un grande dolore avevano indurito fino a farle provare odio perfino nei confronti di Dio.

Tutto questo vengono a sapere, un pezzo per volta, il commissario Mindy Iannaccone e l’ispettore Egidio Molinari suo braccio destro anche nella vita privata. Questi due personaggi spezzano a tratti l’inquietudine e l’angoscia che circonda il lettore con delle battute ironiche che lo fanno sorridere, ma anch’essi sono avvolti da problemi che si trovano nella realtà quindi anche questi due personaggi toccano l’interiore del lettore, ma lo fanno in modo più leggero, a suon di battute. Problemi ordinari di una vita ordinaria entrano prepotenti nel mezzo delle indagini e rischiano di distrarre e di far commettere errori, ma anche se sono poliziotti, Mindy e Egidio, sono principalmente umani.

Cercano di scoprire la verità attraverso dichiarazioni condite da pettegolezzi e un pizzico di immaginazione, cercano di divincolarsi dai segreti per arrivare alla soluzione finale, ma non è semplice quando incontrano ostinazione e menzogna a sbarrar loro le indagini.

Soprattutto Mindy si ritrova con un groppo al cuore alla fine perché la sua mente le suggerisce che ha colpa per ciò che sta succedendo anche se lei cerca di moderare le emozioni che si ammassano nell’animo cercando di distrarla da un’arma che sta per sparare.

Egoismo e bugie di certi personaggi permeano le pagine del libro formando misteri irrisolti che generano solitudine e odio in alcuni protagonisti e sentimenti contrastanti nel lettore. Una storia che tocca il lettore nel profondo, che lo fa riflettere e lo porta ad avere avversione nei confronti di certi personaggi che hanno dei problemi e che pensano solo a se stessi sostanzialmente senza interessarsi davvero a chi gli sta intorno, riversando anche involontariamente  la situazione su anime innocenti.

Non si può dire molto perché si racconterebbe il libro e il lettore dovrebbe scoprire da solo la storia e le sensazioni che genera quindi non mi rimane da dire…buona lettura!

A cura di Marianna Di Felice 

marisullealidellafantasia.blogspot.it

 

Alessandra Pepino


nasce a Napoli trentasei anni fa in una casa zeppa di libri di ogni genere. Laureata in Scienze della comunicazione e specializzata in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale predilige, fin da ragazzina, misurarsi con il noir e il giallo ma, da lettrice onnivora quale è, le piacerebbe che la sua penna, un giorno, potesse misurarsi anche con altri generi. Dopo aver vinto alcuni premi letterari e aver preso parte a diversi progetti di scrittura collettiva, ha pubblicato i romanzi Cattivi presagi, Il ladro di ricordi e La danza infelice (Atmosphere Libri), trilogia dedicata all’ispettore Jacopo Guerra. Per Nero Press Edizioni ha pubblicato nel 2017 Il burattinaio, la prima indagine del commissario Mindy Iannaccone.

 

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