Il capro espiatorio




Recensione di Clementina Di Branco


Autore: Dorothy B. Hughes

Traduttore : Claudio Mapelli

Editore: Elliot

Pagine: 256

Genere: Thriller psicologico

Anno di pubblicazione: 2017

Il giovane e promettente dottore Hugh Densmore in viaggio dalla California a Phoenix per partecipare al matrimonio della sorella, offre un passaggio ad un’adolescente durante una sosta ad Indio. Questo gesto dettato da una genuina premura si trasforma rapidamente in una terribile accusa di omicidio quando, qualche giorno dopo, il corpo della ragazza viene ritrovato nei pressi del fiume. L’accusa di omicidio assume un peso tanto maggiore quanto più l’identità del giovane medico e la sua origine ci viene svelata.

Siamo nel 1963. Sullo sfondo di un’America in piena trasformazione, dove il progressivo affermarsi dei diritti civili non ha ancora cambiato il sentire comune, Hugh Densmore, giovane dottore nero, è accusato di avere ucciso una ragazza bianca. Agli occhi delle istituzioni non c’è nulla da provare. La sua origine lo rende già colpevole. Aiutato da Ellen, un’amica di famiglia, e da Sky, avvocato bianco, Hugh tenterà in ogni modo di dimostrare la sua innocenza.

Capro espiatorio è un giallo, ma è anche un romanzo che parla di razzismo, di violenza e di abusi fisici e verbali. È un romanzo dove le vittime sono ancora confinate in spazi mentali e psicologici i cui muri sono difficili da abbattere. Dall’altra parte però c’è una società che non vuole cambiare e che noi lettori, proprio come Hugh subiamo inermi.

Scritto e descritto con grande precisione: i dialoghi procedono con naturalezza e sono credibili, mentre l’indagine psicologica ci permette una completa immedesimazione. E infatti, è difficile non provare una “sgradevole sensazione” leggendo gli insulti che vengono rivolti al giovane dottore a causa del colore della sua pelle, così come durante la lettura siamo in preda ad altri sentimenti: rabbia, paura oppure impotenza.

Hugh Densmore riuscirà a provare la sua innocenza, ma nonostante la verità, intorno a lui continuerà a aleggiare un indefinito senso di tragedia. Alla fine del romanzo, ci rendiamo conto, insieme ai nostri protagonisti, che nessuno ha vinto, ma che tutti in quella storia hanno perso qualcosa.

Dorothy B. Huges


(1904-1993) è stata scrittrice di romanzi noir, critica letteraria e giornalista. Nata a Kansas City, studiò giornalismo all’università del Nuovo Messico e dopo alcuni tentativi poetici di scarso successo, nel 1940 iniziò la sua carriera di scrittrice di romanzi gialli per i quali ottenne nel 1951 e successivamente nel 1978 importanti premi dalla mondo letterario americano. Nei suoi romanzi (14 in tutto) la scrittrice ci descrive il mondo della classe media americana i cui protagonisti per un errore del destino devono affrontare situazioni rischiose e paure personali. Lo stile asciutto della sua prosa, lo sguardo accurato sulla realtà e l’attenzione alla psicologia dei propri personaggi fanno della Huges una raffinata scrittrice noir. In italiano sono usciti In un posto solitario (2005, Giano) e Capro Espiatorio (2017, Elliot).