Il giardino




Il giardino della locanda dei libri

Recensione di Giuliana Pollastro


Autore: Viviana Picchiarelli

Editore: Newton Compton

Collana : Anagramma

Genere: Romanzo

Pagine: 320p.

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Dopo la morte della madre Ginevra e Celeste hanno provato a recuperare il loro rapporto, ma le troppe incomprensioni legate a un passato mai dimenticato le hanno allontanate al punto da farle sentire due estranee. È facile che le tensioni tornino a galla. Ginevra ha chiuso la relazione travagliata con Riccardo, mettendo fine ai progetti che si era illusa di poter condividere con lui. Celeste invece non può fuggire di fronte al dolore per la perdita, reso più acuto dal ritrovamento di tre taccuini appartenuti alla madre. In quelle pagine potrebbe esserci la chiave per scoprire la verità su un padre che non ha mai conosciuto. A sostenere entrambe c’è Matilde, la proprietaria della Locanda dei Libri, sul lago Trasimeno, le cui stanze, mai sazie di far da teatro ad amori, amicizie, scontri e rappacificazioni, saranno ancora una volta il luogo in cui si consumeranno drammi familiari: ma sarà proprio lì che Celeste e Ginevra riusciranno finalmente a venire a patti con il passato e a concedersi la possibilità di amare ancora.

Recensione

Eccoci qui a raccontare il prosieguo, de La locanda degli amori sospesi:

Il giardino della locanda dei libri, nuovo romanzo di Viviana Picchiarelli, ci riporta nella magica locanda piena di libri e amore per la lettura.

Riprendendo le fila della storia raccontata nel libro precedente, il nuovo romanzo comincia con il narrare il funerale della madre di Ginevra e Celeste. La Famiglia Rossini che avevamo già avuto modo di conoscere, si conferma essere una famiglia molto complicata.

Dopo la perdita del padre, adesso le due sorelle sono costrette a fare i conti anche con il dolore della perdita della madre. Il loro  rapporto, che fino a quel momento era stato pessimo, con la morte della madre quasi peggiora. La situazione diventa ancora più complessa quando Celeste trovando dei taccuini scritti dalla madre prima di morire, scopre la verità sul suo padre biologico che non ha mai conosciuto.

Celeste dopo un primo momento di smarrimento, decide di volerlo cercare. Vuole conoscere la verità, vuole sapere cosa ha spinto lui ad andare via, abbandonando lei e la madre, non  provando poi negli anni mai a cercarla. Inizia cosi la ricerca di uomo di cui conosce solo il nome.

Questa ricerca, dai rivolti inaspettati, costringendo Celeste e Ginevra ad una convivenza forzata che le obbligherà  a fare i conti con il loro rapporto.

La maestria con cui l’autrice riesce a narrare temi spinosi, ricordi spiacevoli, fa si che il lettore si appassioni sempre di più alla storia e ai suoi protagonisti sentendosi parte integrante del libro. Con uno stile semplice, pulito, il libro scorre fluido, rendendo tutto reale quasi come se oltre a leggerlo si assistesse quasi alla scena descritta. L’accuratezza nei dettagli, le descrizioni dei fiori, del lago, della neve rendono gli scenari reali nella mente del lettore.

La Locanda infatti si riconferma essere la vera protagonista di questo libro un posto magico, di cui quasi si sente la mancanza nella vita reale.

Viviana Picchiarelli


nata ad Assisi nel 1979. Lettrice accanita, appassionata di viaggi e amante del buon mangiare, si dedica da anni alla scrittura. Ha partecipato a numerosi concorsi letterari e pubblicato racconti in diverse antologie. Ha pubblicato i primi romanzi grazie al Gruppo Letterario women@work, di cui fa parte dal 2011, e partecipa attivamente all’organizzazione e alla promozione dei suoi eventi culturali.

 

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