Il gioco bugiardo




Recensione di Amanda Airola


Autore: Ruth Ware

Editore: Corbaccio

Traduttore: Vincenzo Perna e Sara Puggioni

Genere: Thriller

Pagine: 420

Anno di pubblicazione: 2018

Avete mai detto una bugia?

Se la risposta è no, state mentendo anche adesso. Ma la cosa che davvero conta è se esistono bugie a fin di bene. L’intero romanzo è basato su questa semplice e debole riflessione.

Le bugie sono sempre colpevoli o ne esistono di innocenti?

Quando hai 15 anni e sei stata mandata in un collegio lontano da casa, come Isa Wilde, pensare alle bugie come un rifugio è semplice. Soprattutto se conosci un gruppo di ragazze che delle menzogne ne fanno addirittura un’arte.

Il libro è un continuo intreccio tra passato e presente. Quattro migliori amiche, Isa, Fatima, Thea e Kate, condividono la noiosa vita di un collegio privato. Il legame fra di loro è indissolubile e condividono tutto. Si divertono a dire piccole bugie per ingannare gli adulti ed essere libere di godersi la spensieratezza dell’adolescenza.

Passano tutto il loro tempo libero al Mill, il vecchio mulino in riva ad un estuario dove Kate abita con il padre Ambrose e il fratello Luc. Ambrose è l’insegnate d’arte della scuola, un uomo fuori dagli schemi a cui il gruppetto di amiche di Kate non fa fatica ad affezionarsi.

Quasi 20 anni dopo Kate chiede alle amiche di riunirsi ancora una volta all’ormai fatiscente Mill. Nessuna di loro però sa quanto questa scelta sarà pericolosa. Qualcosa riemerge dalla palude e i vecchi segreti e le oscure bugie rischiano di tornare letteralmente a galla. In quello che sembra essere un gruppo di amiche unite più che mai, inizia a sorgere l’ombra del sospetto. Qualcuno conosce i loro segreti e minaccia di rivelarli al mondo intero.

Non vi nasconderò la mia ammirazione per quest’autrice, ho letto i suoi due precedenti romanzi e li ho trovati splendidi. Attendevo con ansia l’uscita di questo libro e come al solito non sono rimasta delusa. Anche se lo stile narrativo è leggermente differente.

Un thriller diverso dal solito. Un romanzo psicologico sconvolgente, dove nessuno è al sicuro da se stesso. Al principio ci si aspetta il classico colpo di scena, del sangue, un nemico da cui fuggire o contro cui combattere. Ma più si procede con le pagine e più ci si rende conto che il nemico è proprio vicino a noi, trasparente e sfuggevole come l’aria. Un nemico contro cui non si può combattere e che quasi mai si dichiara sconfitto, la verità!

In un’intricata matassa di vicende scopriremo che nessuno è mai onesto del tutto, nemmeno con sé stesso. Una danza tra passato e presente, un viaggio fra le anime di quattro ragazzine ribelli che hanno tentato in tutti i modi di diventare donne forti. Un’ambientazione meravigliosa, creata con l’abilità di un pittore. Anche nel paesaggio si nota l’incedere del tempo, e il crudele avanzare della verità, che come l’alta marea sommerge tutte le falsità.

In questo romanzo l’amicizia sembra essere il sentimento cardine su cui il lettore deve ragionare per trovare un filo conduttore. Ma un lettore attento sa che questa autrice non ha mai amato mettere tutte le carte sul tavolo, bisognerà scoprire il suo gioco lentamente, prendendo un sacco di vicoli ciechi. Perché, anche se l’amicizia è un valore importante, c’è una cosa, una sola cosa, di cui un essere umano non può fare a meno, ma tocca a voi scoprire cos’è!

Come sempre Ruth Ware non ha scritto un romanzo, ma ha descritto una parte dell’animo umano. Vi auguro di poter godere della compagnia di questo libro al più presto.

Ruth Ware


Ruth Ware è nata nel 1977 e cresciuta a Lewes . Ha studiato inglese all’Università di Manchester dove ha sviluppato un fascino per i testi in inglese antico e medio inglese. Prima della sua carriera di scrittore, Ware lavorava come cameriera, libraio e pubblicista. Ha anche trascorso del tempo a Parigi insegnando inglese come lingua straniera. Ware oggi vive a Brighton.

 

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