Viaggio nella letteratura con la psicologia. Il grafologo




Recensione di Ilaria Bagnati


 

Autore: Daniela Pastorino

Editore: Bré

Genere: thriller

Pagine: 244

Anno di pubblicazione: 2020

 

 

 

 

 

Sinossi. Marcello è un uomo schivo, chiuso nel suo piccolo mondo dove di grande ci sono solo le sue orecchie a sventola. Non ha mai fatto l’amore con una donna, cerca il piacere nella masturbazione, lo aiutano la fantasia e la sua intelligenza. Tutto questo parte da una odiosa molestia sessuale ricevuta da bambino, che gli ha condizionato la vita. Ora, però, è giunta l’ora del riscatto, basta vestire i panni del grafologo, è giunta l’ora del Predatore! E diventa un lucido, spietato assassino. Sceglierà un particolare tipo di vittima – a voi il piacere di scoprire quale – e quando la polizia si metterà sulle sue tracce, la vicenda assumerà connotati surreali.

 

Recensione

In questo nuovo appuntamento con la rubrica vi parlo di grafologia, partendo dal libro di Daniela Pastorino, Il grafologo. La grafologia appassiona e affascina molti, anche la sottoscritta, quindi ho pensato fosse interessante farne un approfondimento. Marcello, il protagonista del libro di professione è grafologo, è un uomo molto intelligente, scaltro, ma anche sadico, vendicativo e narcisista. Il libro è incentrato perlopiù sui suoi disturbi, sul suo essere predatore piuttosto che grafologo, è un libro che consiglio a chi ama i thriller crudi.

Cos’è la grafologia? E’ lo studio della scrittura quale rivelatrice del carattere e delle condizioni psichiche e morali di una persona.

Un po’ di storia. Tra i primi che considerarono la scrittura volta a rivelare aspetti della personalità fu l’abate J.-H. Michon (1806-81), che fondò la Société de graphologie. Al sistema di Michon, basato sulle corrispondenze dei ‘segni fissi’, si oppose sia quello di J. Crépieux-Jamin, per cui le qualità psichiche si manifestavano attraverso un insieme di ‘proprietà grafiche’ (velocità, forma, direzione, dimensione, continuità, ordine), sia l’opera del fisiologo W. Preyer. Successivamente si è cercato di portare la grafologia al livello di una scienza obiettiva, interpretando il rapporto fra scrittura e individuo alla luce della psicologia. L’obiettivo è stato ottenuto da M. Pulver (1889-1952), polarizzando l’apporto della psicanalisi e precisando il riflesso dell’inconscio. L’affermazione scientifica della grafologia è, tuttavia, attribuita al francescano conventuale G. Moretti (1879-1963), che mise in correlazione il movimento scrittorio alla dinamica interiore dello scrivente, favorendo così l’individuazione della singolarità di ognuno attraverso il ‘gesto grafico’; i segni nel suo metodo sono precisati nella loro dimensione qualitativa e quantitativa. Grazie a questa impostazione scientifica la grafologia ha trovato riconoscimento a livello universitario (Scuola superiore di studi grafologici dell’università di Urbino, 1977).

Esistono molte scuole, metodi e teorie grafologiche, ma in generale tutti riconoscono un legame molto profondo tra come una persona si esprime dal punto di vista grafomotorio e la sua personalità. La gestualità spontanea permette quindi di comprendere alcune caratteristiche psichiche dello scrivente.

Cosa si può capire con un’analisi grafologica di personalità?

Aspetti della personalità molto importanti come autonomia, organizzazione, indipendenza, emotività, sensibilità, etc. Le caratteristiche grafiche che il grafologo esamina sono molte e vanno messe in relazione con competenza. Ci sono ad esempio segni semplici e combinazioni di segni: queste ultime rappresentano la modalità espressiva unica di un particolare individuo e sono di fatto l’impronta della sua personalità. Sono numerosi i grafologi che forniscono i loro servizi di analisi grafologica a privati e aziende. Questo perché l’utilizzo dello strumento grafologico permette una grande profondità di comprensione di sè e degli altri. La grafologia comprende aree disciplinari che studiano la personalità focalizzando l’attenzione su alcuni aspetti. Ci sono branche della grafologia che approfondiscono gli aspetti evolutivi della scrittura, altre che sono rivolte allo studio delle relazioni o alla selezione del personale.

La grafologia forense. Marcello è un grafologo forense, analizza la scrittura di carcerati americani e collabora con la polizia italiana. Per questo ho deciso di parlare anche di grafologia forense. La perizia grafologica giudiziaria è una materia in continua evoluzione dal punto di vista scientifico e tecnologico. Ogni giorno le strumentazioni diventano sempre più sofisticate. La consulenza peritale riguarda lo studio e l’analisi comparativa di scritti e il rilevamento di falsi o contraffazioni su assegni, testamenti, manoscritti, titoli di credito, contratti, scritture private, falsi documentali oltre all’individuazione di autori di eventuali scritti anonimi. Viene svolta dal perito grafologo giudiziario il quale redige la perizia grafologica o perizia calligrafica. Le tecniche di falsificazione oggi sono numerosissime, specialmente con l’avvento dell’era digitale, perché le contraffazioni di firme su assegni, documenti, testamenti, ecc. possono essere fatte anche con l’utilizzo di strumenti informatici.

Per redigere una corretta perizia grafologica è indispensabile seguire una precisa metodologia peritale. Ciò che è necessario guardare prima di tutto di una scrittura, sia nella fase della prima osservazione che in quella del confronto, è il gesto grafico nella sua totalità (ritmo, pressione, forma, movimento). Sono gli aspetti sostanziali che debbono essere messi in luce: piccoli gesti, ganci, punteggiatura, puntini delle I, tratti aerei, gesti fuggitivi che sono quelli che maggiormente sfuggono al controllo cosciente e che un eventuale falsario non riuscirebbe ad imitare perfettamente.

Il grafologo riesce ad avere comprensione approfondita della matrice neuropsicologica e sociale e delle interazioni che avvengono nell’ambito del gesto grafico. Egli può conoscere gli aspetti psicodinamici della personalità ma non li utilizza dal punto di vista peritale, ma solo nel confronto finale come conferma o smentita di quelle convinzioni che è andato facendosi nel corso dell’indagine.

 

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LIBRI CONSIGLIATI:

  • Grafologia e psichiatria. I segni di disagio e di sofferenza psichica nella scrittura. (2018) Lidia Fogarolo. EMP
  • Storie di serial killer. Nella mente degli assassini seriali attraverso l’analisi della scrittura. (2017) Lidia Fogarolo. Graphe.it
  • Manuale di grafologia. Guida completa all’interpretazione della scrittura. (2018) Paolo Bruni. Vallardi A.

A cura di Ilaria Bagnati

ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com

 

 

Daniela Pastorino


nasce a Genova nel 1965. Studia lingue e presto trova lavoro come segretaria in una piccola azienda locale; occupazione che male si addice al suo temperamento inquieto. Torna quindi sui libri e, per diversi anni, fa l’educatrice nella scuola primaria. E’ in questo periodo che studia grafologia, affascinata dai misteri che la scrittura nasconde. Nel 2019 pubblica Una vita da illuminati. Viaggio nel mondo scambista presi per mano da una di loro con Eroscultura.com.

 

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