Il mercante di Venezia




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Riccardo Calimani

Editore: La Nave di Teseo

Genere: romanzo storico

Pagine: 444

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Nel 1508, fuggendo dalle guerre e dalle razzie dell’entroterra, un gruppo di ebrei si rifugia a Venezia. Guidati da Moses Conegliano, capo saggio e carismatico, cercano nella ricca e tollerante città lagunare la pace e la possibilità di praticare la loro religione e il commercio. Il periodo però è turbolento, Venezia deve difendersi dalle mire e dagli attacchi dei potenti e aggressivi vicini che ormai sono arrivati fino ai margini della laguna e assediano la città. Poco dopo, obbligata dalle contingenze della guerra e della politica la Serenissima Repubblica creerà il Ghetto e le vicende di Moses e della sua famiglia si intrecceranno sempre più con quelle della città lagunare. Riccardo Calimani, grazie a un’accurata ricostruzione storica e a una scrittura precisa e coinvolgente, guida il lettore tre le calli e gli intrighi della Venezia del Cinquecento, una città indipendente e ambiziosa, affascinante e pericolosa, punto d’incontro e di scontro tra culture e idee diverse.

Recensione

Moses Conegliano, con la sua famiglia e un gruppo di altre famiglie ebree, lascia la propria casa nei pressi di Treviso per sfuggire alle violenze della guerra e si rifugia a Venezia. Siamo nel 1508, periodo di confusione politica e religiosa. Nell’arco di pochi decenni si avvicenderanno Papi, Dogi, Imperatori e si affacceranno sulla Storia il pensiero Luterano e l’Inquisizione. È un’età di grandi sconvolgimenti, di guerre e di tensioni politiche e religiose.

La vita di Moses si interseca inesorabilmente da un lato con le trame e le discordie vissute nella Serenissima e dall’altra con il percorso del popolo ebraico, con il travagliato cammino che lo porta a cambiare spesso dimora in cerca di un porto finalmente sicuro, al riparo dalla cattiveria e dalla persecuzione dei cristiani La famiglia di Moses è numerosa e i due figli maschi sono diversi tra loro ma entrambi inquieti, insofferenti verso la situazione che si sta creando a Venezia.

Nel 1516 infatti i nobili al potere nella Repubblica prendono la decisione di rinchiudere gli ebrei nel Ghetto per controllarne i commerci e per timore di chissà quale piano eversivo. La diffidenza serpeggia ovunque e non è facile per Moses e i suoi familiari continuare a vivere e lavorare a Venezia. Se però Moses, grazie alla sua saggezza ed esperienza, mantiene la calma e continua a resistere alle provocazioni respingendole con una dolce fermezza, i due figli prendono strade diverse, con diverse motivazioni.

La cattiveria dei potenti nei confronti del popolo ebraico non ha limiti e non perdono occasione per umiliarli e metterli in difficoltà, tartassandoli e sfruttandoli. Per fortuna Moses ha dalla sua parte un nobile veneziano, Francesco Sebastiano Giustiniani che dimostra come vi sia sempre un’eccezione e che un animo e una mente aperti sono il punto di partenza per un dialogo costruttivo tra gli uomini di buona volontà, indipendentemente dal credo religioso o politico.

Il libro del 2008, ora riedito da La Nave di Teseo, è un piccolo tesoro di storia veneziana. L’autore, attraverso le vicende di Moses, ripercorre gli eventi che si susseguono nella prima metà del Cinquecento e li fa rivivere dando voce ai protagonisti storici.

La Venezia di allora non è così diversa da quella attuale e i mali che la affliggono sono sempre gli stessi: l’acqua alta, l’avidità e la poca lungimiranza dei potenti, le guerre all’interno delle varie fazioni al potere… Le pagine trattano da un lato di un mondo in rapido cambiamento con alleanze che si fanno e che si disfano in un battibaleno e dall’altro della difficoltà di dialogo e di comunicazione tra religioni.

Troppo spesso invece di vedere i lati in comune si notano le differenze e le distanze vengono fatte apparire insormontabili, accendendo gli animi e spronandoli verso l’intolleranza. Moses e Francesco sono un esempio di dialogo ecumenico ante litteram che dimostrano come sia possibile avvicinarsi gli uni agli altri con mente sgombra da pregiudizi e sincera curiosità per il sapere.

I Veneziani vi ritroveranno molti modi di dire dialettali e altrettanti luoghi ben conosciuti. I “foresti” potranno gustare uno scorcio di Venezia di ieri ma, come dicevo sopra, anche di oggi.

A cura di Cristina Bruno

http://fabulaeintreccio.blogspot.com/

Riccardo Calimani


si è laureato in Ingegneria elettrotecnica all’Università di Padova e in Filosofia della scienza all’Università di Venezia. Fra le sue opere principali ricordiamo: Storia del ghetto di Venezia (1995, nuova edizione illustrata 2000, premio Costantino Pavan), Destini e avventure dell’intellettuale ebreo (1996, premio Tobagi), Gesù ebreo (1998), Paolo. L’ebreo che fondò il Cristianesimo (1999), Ebrei e pregiudizio. Stella gialla (2000), Storia dell’ebreo errante (2002), Passione e tragedia. La storia degli ebrei russi (2006), Una di maggio (2012), Storia degli ebrei italiani (2013-15), Storia degli ebrei di Roma. Dall’emancipazione ai giorni nostri (2017), Storia della Repubblica di Venezia. La Serenissima dalle origini alla caduta e Non è facile essere ebreo (2019).

 

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