Il sorriso di Jackrabbit




Recensione di Marianna Di Felice


Autore: Joe R. Lansdale

Traduzione: Luca Briasco

Editore: Einaudi

Genere: Giallo

Pagine: 256

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi.  Nel giorno delle nozze con la sua amata Brett, mentre arrostisce hot dog per gli ospiti, Hap si vede piombare nel giardino di casa due pentecostali da manuale. Il ragazzo, tatuato, indossa un paio di jeans neri e una maglietta con lo slogan: «Bianco è giusto». La donna porta i capelli raccolti in una crocchia cosí alta da poterci nascondere dentro un frullatore. Sono la madre e il fratello della giovane Jackie Mulhaney, detta Jackrabbit, che da qualche mese sembra scomparsa nel nulla. Nessuno, tantomeno la polizia, vuole cercarla. Gli unici a raccogliere la sfida sono Hap e Leonard, senza immaginare che l’indagine arriverà a condurli nelle stanze segrete di una setta capace di adorare fantomatici uomini lucertola. E di infrangere senza rimorsi il quinto comandamento.

Recensione

Il sorriso di Jackrabbit è un giallo che narra la scomparsa di Jackie Mulhaney, una ragazza alquanto estroversa, soprattutto con gli uomini, e anticonvenzionale; un giallo che ha toni rigidi per certi argomenti trattati e toni comici che smussano dialoghi seri.

A volte sembra di leggere un duo comico che però sa fare il suo mestiere e cioè investigare anche in ambienti ostici! In certi paesi il diverso colore della pelle non è ancora accettato e questo fa nascere gruppi estremisti che rifiutano totalmente di intrattenersi anche solo a parlare con uomini di colore e gruppi che accettano di parlare con loro, di mangiare nello stesso locale, ma non accettano che si mischino in relazioni con i cosiddetti bianchi.

Ci sono anche persone che vivono tranquillamente senza pensare alle differenze e persone che per dimostrare la stupidità o come forma di ribellione si uniscono ad alcuni uomini di colore. Naturalmente Jackrabbit è una di queste! Si può capire come sia difficile per Leonard investigare insieme al suo amico Hap in un ambiente che non lo accetta o comunque lo tiene d’occhio perché lui è un uomo di colore.

Ma a Leonard poco importa di questa gente e attacca chiunque con ironia pungente ricevendo, naturalmente, l’appoggio di Hap! Il duo incontrerà oltre a religiosi estremisti che interpretano la Bibbia a modo loro, anche religiosi che sconfinano nel fanatismo che va oltre la religione e arriva a essere setta. Per investigare su Jackrabbit si devono spingere in ambienti poco raccomandabili scoprendo che oltre ad avere l’astio nei confronti degli uomini di colore, certa gente prova ostilità anche nei confronti della legge! La gente del posto ha una mentalità chiusa, è ottusa e si fa comandare da un bullo che impone la sua legge facendola rispettare grazie a quattro guardie private buone solo per eseguire gli ordini e non pensare.

Quando si legge di paesi del genere magari si pensa che tutta la gente del posto non sia in grado di ragionare, ma il lettore deve capire che ci sono sempre le eccezioni e alcune persone esulano dalla maggioranza e con la loro intelligenza cercano di fregare il sistema… senza fare i conti con Hap e Leonard! Lansdale sa come catturare il lettore!

Anche se sembra leggera come lettura non lo è affatto, sia per gli argomenti che fanno pensare sia per le indagini che possono far arrivare a vari finali.

La scelta dei capitoli corti è sempre vincente perché porta il lettore a divorare le pagine senza fatica.

Hap e Leonard sono due personaggi ironici, schietti e dal linguaggio colorito che conducono l’ennesima investigazione insieme. In questa indagine sembra di stare in un moderno far west e sul fuoco bollono misticismo, ostracismo, un pizzico di mistero che riguarda certe logiche settarie, illegalità e Hap e Leonard che cercano di mescolare il tutto per servire sul piatto la risoluzione del caso… Quindi buona lettura!

Joe R. Lansdale


Joe R. Lansdale è uno scrittore statunitense. Versatile e prolifico, si è cimentato in avvincenti trame di genere (western, noir, thriller, fantascienza), rinnovandole con uno spiccato gusto pulp nella scelta di elementi grotteschi e di un linguaggio triviale e irriverente.