Il sospetto




Recensione di Elvio Mac


Autore: Fiona Barton

Editore: Einaudi

Traduzione: Carla Palmieri

Genere: Gialli e thriller

Pagine: 472

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Kate Waters è sempre pronta a tutto per uno scoop. Quando due ragazze scompaiono nel corso di una vacanza a Bangkok, Kate riesce a conquistare la fiducia dei genitori sconvolti dall’ansia e a scrivere del caso. E non appena arriva la notizia che un ostello per ragazzi è andato distrutto in un incendio, Kate sale sul primo aereo per il Paese asiatico. Ma non è solo il fiuto per la notizia a motivarla. Mentre la vicenda si complica a causa dell’incompetente, o corrotta, polizia locale, Kate non fa che pensare a suo figlio, anche lui da qualche parte in Thailandia: un ragazzo che non vede da due anni e che non sente da troppo tempo.

Recensione

La storia è scandita da brevi capitoli, il titolo di ognuno di essi indica il nome di chi ne è protagonista e la data di quando si svolgono i fatti. Questo metodo narrativo consente di comprendere chiaramente il tempo, il luogo e il personaggio che sta parlando. La narrazione vede pochi protagonisti, questo è un ulteriore aiuto per la comprensione, senza togliere interesse alla trama.

I capitoli titolati “La giornalista” sono narrati in prima persona, come se Kate Waters stesse raccontando la notizia per il suo giornale, senza perdere particolari e considerazioni personali. Dopo molte storie da romanzare, Kate ha finalmente per le mani una buona storia, dentro ad essa ci sono oltre che i fatti di cronaca da descrivere, anche le vite dei genitori delle ragazze e il loro stato d’animo da mettere in evidenza. Chissà per quale sconosciuto senso di perversione, sono queste cose, il genere di informazioni che i lettori di un giornale vogliono avere.

La ferma volontà di Kate Waters di seguire l’evento è dettata anche dall’opportunità di riavvicinare il figlio Jake che non vede da molto tempo. Jake dovrebbe essere a Bangkok, così il viaggio in Thailandia diventa un’opportunità da non perdere.

Quando una notizia di cronaca irrompe nelle vite considerate normali, si ha una percezione duplice dell’evento. Da una parte si apprende tutto quello che deriva dal bombardamento mediatico, pilotato dal cinico giornalismo, che spesso sfocia nel gossip di basso livello, estorcendo interviste ad amici e conoscenti; dall’altra parte invece si pensa a cosa potrebbe esserci dietro alle vite coinvolte nel fatto di cronaca, alle cose non dette, e ai veri motivi per i quali è toccato a loro quel tipo di sorte. Questo sconcerto induce a parlare di qualsiasi fatto relativo alla vicenda, lasciando fuori l’unica cosa importante, la verità.

Anche i parenti più stretti non accettano la situazione e cercano risposte che giustifichino la propria coscienza o il comportamento delle persone coinvolte, forse per scacciare il dolore o più egoisticamente per creare un distacco da quello che comprometterebbe un’immagine morale costruita con fatica.

Chi invece è a caccia della notizia, vuole una verità dirompente per poter scrivere una storia che coinvolga il maggior numero di persone, mentre la realtà di quel che è successo, sembra non interessi a nessuno.

Forse il solo garante della realtà è Bob Sparkes il poliziotto amico della giornalista, che prenderà in carico l’indagine. Questo personaggio che è sempre stato presente nei libri della Barton è il co-protagonista che incide maggiormente. Pragmatico e sincero, vede quello che gli altri schivano, si lascia colpire dai fatti, dalle prove, usandole per ricostruire una storia che non sembra avere un senso.

L’argomento portante di questo racconto, è l’incapacità dell’individuo di conoscere le persone più vicine, siano esse i figli, gli amici o perfetti sconosciuti. Nel rapporto genitori figli, i primi tendono sempre a idealizzare o a giustificare i secondi, spesso anche quando non vi è ragione. Deve sempre intervenire un fatto tragico ad aprire quel sipario su una verità che non si vuole. Ogni volta che si parla di accettare la verità, non si pensa che i fatti accaduti possano riguardarci.

Una volta definiti gli eventi, quando non c’è più un modo per rimediare, non si tratta più trovare una giustificazione per le azioni commesse dai figli, ma si tratta di capire che la realtà è il modo in cui le cose sono andate realmente, non il modo in cui vorremmo che fossero.

C’è un colpo di scena verso la fine della storia, che scuote i sospetti ormai fondati del lettore. La trama pur sembrando dettata dai diversi punti di vista dei narratori, si muove solidamente verso una direzione precisa, come una massa enorme inesorabile, caratteristica distintiva che ho trovato anche nei due titoli precedenti dell’autrice.

A cura di Elvio Mac

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Fiona Barton


si è occupata di cronaca per il «Daily Mail», il «Telegraph» e il «Mail on Sunday». Attualmente vive con il marito nel Sud della Francia. Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato La vedova nel 2016 (Super ET 2017), il suo esordio rivelazione, uscito in trenta Paesi, Il bambino nel 2017 (Super ET 2018) e Il sospetto nel 2019.

 

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