Il talento del crimine




Recensione di Giulia Manna


Autore: Jill Dawson

Traduzione: Matteo Curtoni e Maura Parolini

Editore: Carbonio Editore srl

Genere: Thriller

Pagine: 297

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi. Inghilterra, 1964. La celebre ed eccentrica scrittrice americana Patricia Highsmith si è ritirata in un cottage nella piovosa campagna del Suffolk per scrivere il suo nuovo libro e sfuggire alle persecuzioni di un misterioso ammiratore. Ma la sua quiete viene continuamente interrotta dalle visite insistenti di una giovane e affascinante giornalista, dal volto stranamente familiare… E quando da Londra viene a trovarla la sua amante, l’algida, elegantissima Samantha, il mistero si infittisce. Tra segreti, sospetti, flashback e fantasmi del passato, Pat si ritroverà all’improvviso in un incubo sanguinoso, vittima delle sue stesse ossessioni. Ripercorrendo la vita di Patricia Highsmith e sulla falsariga dei suoi libri (gli appassionati vi troveranno numerosi richiami), Jill Dawson indaga gli spaventosi abissi della mente criminale e il misterioso potere della scrittura in un thriller ad alta tensione, ricco di suspense e atmosfera, proprio come i romanzi della stessa Highsmith.

Recensione

Con questo thriller psicologico si esplorano la vita e il lavoro della scrittrice statunitense Patricia Highsmith, pseudonimo di Mary Patricia Plangman, conosciuta anche col nome di Claire Morgan.

A differenza di Agatha Christie, giallista rivale, la Highsmith non fu mai premiata come romanziera criminale. Eppure anche i suoi libri sono celebri in tutto il mondo!

Diverse opere sono state oggetto di adattamenti cinematografici, come Delitto per Delitto, adattato dal grande Alfred Hitchcock, o Il Talento di Mr. Ripley.

Per l’epoca in cui visse ebbe una vita anomala e tormentata, ritratta meticolosamente da diverse biografie. Ebbe storie d’amore con diverse donne. Come molti romantici, la Highsmith era considerata di facili costumi. Il suo saltare da un letto all’altro stava a indicare, più che a confutare, la sua ricerca incessante dell’ideale. Lei stessa riconosceva che le sue amanti possedevano la chiave per aiutarla a capire la sua personalità e la sua narrativa. «E chi sono io?» si domandava all’inizio degli anni Cinquanta. «Un riflesso negli occhi di coloro che mi amano». Inoltre, soffrì di una grave depressione, di disturbi paranoici ed ebbe anche problemi con l’abuso di alcol. Il suo editore, Otto Penzler, la definì: cattiva, crudele, dura, non amabile, non amante … Ma i suoi libri? Brillante.”

In questo libro carico di alta tensione, Pat è già un’autrice affermata.

Ha girato l’Europa e si è appena trasferita in Inghilterra in un casa di campagna. Spesso si ritrova a pensare alle sue precedenti, complicate relazioni con altre donne e soprattutto alla sua infanzia, definita da lei stessa “un incubo”. Nell’isolata casa nel Suffolk, non ha un telefono. Cerca di nascondersi dall’invadente vicina di casa. Passa il tempo aosservare lumache. Prova a evitare una giovane e insistente giornalista che le ricorda vagamente qualcuno conosciuto in passato. Nonostante il recente trasloco, riceve lettere anonime da un ammiratore che sembra sapere un po’ troppo della sua vita personale. Tenta di iniziare a scrivere il suo nuovo libro ma, soprattutto,aspetta Samantha, la sua amante. Solo che la sua Sam è madre e moglie. È sposata con l’insignificante Gerald e non sembra voler lasciare la sua famiglia tradizionale. Anzi, sembra quasi che trovi delle scuse per rinviare i loro incontri segreti.

L’amore è pura folliadisse la Highsmith in un’intervista.

Jill Dawson, con la storia di Pat e Sam, prende spunto da ogni fatto della sua vita reale, dai suoi tormenti e dai suoi personaggi per illustrarci quell’amore folle capace di spingerci oltre i limiti.

Questo libro è davvero particolare. È quasi entusiasmante ripercorrere l’esistenza della Highsmith, trovare pezzi delle sue opere, metafore dei suoi temi preferiti, del suo pensiero e vedere come la Dawson li assembla e li pittura di nero per noi. Inoltre, Jill riesce perfettamente a riprendere quel tono di autrice di ballata sullo stalking che rese celebre il suo idolo. Per questo motivo, personalmente non vedevo l’ora di finirlo.

Con la Highsmith, attraverso la Highsmith, l’autrice ci catapulta nella mentalità criminale, nell’amore ossessivo e nell’omicidio, rivelando una mente affascinante, dove verità e finzione si scontrano fino a confondersi.

Non tutti sono capaci di uccidere. Tutti sono capaci di pensarci, naturalmente, e sono capaci di desiderarlo. Ma andare in fondo è un’altra cosa.

Sono dell’idea che l’ossessione sia il più grande pericolo della ragione. Bisogna solo sperare che non sfoci nella realtà.

 

Jill Dawson


Jill Dawson è una poetessa e romanziera inglese cresciuta a Durham, in Inghilterra. Ha iniziato a pubblicare le sue poesie in opuscoli e piccole riviste. Il suo primo libro, Trick of the Light, è stato pubblicato nel 1996. È stata membro del British Council Writing presso l’Amherst College per il 1997.

 

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