Il traghettatore




Recensione di Sara Zanferrari


Autore: Annalisa Menin

Editore: Giunti

Genere: narrativa

Pagine: 432

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Anna Venier, ha 33 anni, è di Venezia e vive a New York da 10 anni. Coraggiosa, determinata e intraprendente, la sua vita è costellata di alti e bassi. L’ultimo, il più devastante di tutti, è stata la morte del suo amatissimo marito Marco. A tre anni dal terribile lutto, Anna ha deciso che è arrivato il momento di rimettersi in gioco, anche sul piano sentimentale… Ma la famosa dating scene newyorchese è tutto tranne che semplice, costellata com’è di uomini che appaiono e scompaiono alla velocità della luce. E poi, che relazione cercare quando si è già vissuto il grande amore? Tra primi appuntamenti finiti male, brunch con le amiche e telefonate notturne con Ale, la sua confidente, ecco arrivare l’idea giusta: cercare un Traghettatore – qualcuno che le dia un passaggio verso la nuova fase della sua vita, verso la nuova se stessa. Ma come trovare quello giusto? In un percorso fatto di grandi domande, entusiasmi e incertezze, sullo sfondo di una New York autentica e mozzafiato, Anna dovrà destreggiarsi tra papabili Traghettatori e un importante progetto di lavoro che potrebbe far decollare la sua carriera. Ma soprattutto, dovrà mettere a tacere la vocina interna che rema contro la sua felicità. Tutti prima o poi hanno bisogno di un Traghettatore nella vita – che si tratti di amore, amicizia o lavoro – e non si deve avere paura di mostrare ciò che si è davvero, perché alla fine quello che conta sono solo le emozioni. Questa è la storia di una rinascita, inaspettata, divertente e romantica. Un romanzo pieno di energia e di freschezza che saprà conquistarvi con la forza dei veri sentimenti.

Recensione


What if?……

Cosa succede se ci concediamo di essere felici?

O, meglio, di tornare ad esserlo?

Cosa succede se per farlo cerchiamo un “traghettatore”?

Qualcuno che ci accompagni nel nostro viaggio, come Caronte con Dante? Oddio, forse non propriamente in quei termini e con quelle fattezze, ma sicuramente un compagno speciale per passare da una sponda all’altra, fuori dalla nostra personale “selva oscura”?

Il traghettatore è una figura importantissima perché ci accompagna quando la nostra vita è fuori equilibrio, quando abbiamo perso la bussola e siamo in una fase di cambiamento, insomma. È la persona che ci guida nel percorso per diventare la nuova ‘versione di noi stessi’.”

Anna Venier ha cambiato casa, cambiato vita, ha provato a lasciarsi avvicinare da qualche uomo, dopo essere rimasta vedova a soli 30 anni, ma il panorama newyorkese pare offrire solo relazioni“mordi e fuggi” che non fanno assolutamente per lei, nessuna scintilla si è più accesa dopo il grande amore con Marco e la solitudine dopo tre anni comincia a pesare.

È la sua grande amica Alessandra, anche lei, come Anna, italiana emigrata nella Grande Mela, a suggerirle una nuova possibilità: non è il momento per pensare al principe azzurro, bensì per“trovare qualcuno di passaggio che ti aiuti a ripartire, a rimetterti in gioco”.

È così che viene evocata, un po’ per scherzo e un po’ no, l’immagine del traghettatore, definizione che è Anna, da brava creativa qual è, ad inventare così, al volo.

Comincia in questo modo, quasi per gioco, la ricerca di quest’uomo particolare, anche se non subito per la verità, è una consapevolezza che giunge un po’ alla volta in Anna, che ci possa essere una seconda possibilità di amore e felicità, e che per arrivarci possa essere utile qualcuno che l’accompagni, nel lasciare la tristezza e ritrovare l’entusiasmo.

Non sembra dunque nemmeno una faccenda troppo seria, senonché un po’ alla volta Anna comincia a guardarsi intorno considerando la possibilità di lasciarsi traghettare, vagliando amici e conoscenti con uno sguardo diverso, più aperto verso il futuro.

Nel frattempo c’è il lavoro, ci sono le amiche, ci sono i viaggi, la famiglia d’origine in Italia, il ricordo di Marco, Capodanno a Venezia, e c’è una New York vibrante e luminosa, di streets, parks, buildings, ristoranti, loft, parties ed eventi mondani, di moda e arte, di outfits e strette di mano, una New York che evoca decisamente quella di Sarah Jessica Parker e “Sex and the city”, e allo stesso modo della serie tv così glamour, intrigante, o “da bere”, come diremmo noi italiani. Una mappaben descritta da chi NY la conosce, la vive, la ama, lo si percepisce ad ogni corner, a ogni angoloche viene raccontato, una NY tutta da seguire e scoprire assieme ad Anna.

Ad uno di questi eventi mondani a cui si fa trascinare poco convinta dall’amica, Anna incontrerà un pittore famoso e affascinante, Alvise Pisani, veneziano come lei, newyorchese come lei.

Insieme intraprenderanno un progetto lavorativo pazzesco, che coinvolgerà anche gli amici Ale e Chris, nel corso del quale Anna continuerà la sua ricerca del fantomatico traghettatore, provando a rimettersi in gioco, ma non sentendo mai accendersi quella scintilla che metta d’accordo mente, cuore e pancia. Fino a quando….

Non ve lo diciamo, perché è un percorso tutto da scoprire leggendo il racconto di Anna, (o di Annalisa?), in un crescendo di emozioni ed eventi che si mettono in fila quasi da soli.

Anche se non è proprio così che succede: gli eventi si mettono in fila solo se noi siamo disposti a coglierli, la fatica per essere felici, insomma, alla fin fine dobbiamo farla proprio noi:

“….dovremmo essere grandi, e pensare in grande. Pensare a cambiare il mondo. A crescere ed evolvere. A diventare la migliore versione di noi stessi. È così che si diventa sempre più forti. E, al contempo, più deboli, più vulnerabili. Più veri.

Perché nella vita vince chi si mette in gioco. Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”.

Ce lo dice Annalisa Menin per bocca della sua Anna, ce lo racconta in una storia che è molto più vera di quanto potremmo pensare, e che ci offre uno slancio positivo nei confronti di noi stessi e della vita. Siamo tutti “cuori in transito”, ma la felicità è alla portata di tutti. Basta volerlo.

 

A cura di Sara Zanferrari

 poesiedisaraz.wordpress

 

Annalisa Menin


Scrittrice e imprenditrice esperta di Branding e Comunicazione, vive a New York dal 2006. Veneziana di nascita, naturalizzata americana, dopo aver perso il marito il giorno dopo il suo trentesimo compleanno, lancia il blog Il Mio Ultimo Anno a New York, racconta la sua storia nel libro omonimo, e fonda la sua agenzia creativa Octonano. Grazie all’iniziativa benefica Remembering Marco, supporta giovani studenti italiani in procinto di vivere il Sogno Americano.

 

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