Il tunnel dei morti




Recensione di Costantino Giordano


Autore: Tove Alsterdal

Traduzione: Gabriella Diverio

Editore: SEM

Genere: Thriller

Pagine: 310

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Sonja e Daniel sono una coppia facoltosa che, in un estremo tentativo di salvare il loro vacillante matrimonio, decide di lasciare la Svezia per trasferirsi in Boemia, nella zona montuosa dei Sudeti. I due hanno il sogno di gestire un vigneto. Trovano un appezzamento a basso prezzo e quella terra diventa il loro biglietto di sola andata per il futuro. Una notte Daniel sveglia Sonja e le chiede di seguirlo in cantina, ha trovato l’ingresso nascosto di un tunnel. Lo percorrono e si ritrovano in una seconda cantina, piena di vecchie bottiglie di vino coperte di polvere. Nell’esplorare la galleria più a fondo Sonja fa una scoperta terrificante. C’è il corpo mummificato di un ragazzo. Gli abiti che indossa sono datati e in tasca ha una moneta, un marco tedesco del 1943. È l’inizio di una sua indagine personale, in parte osteggiata dalla polizia locale, su quello che è successo nella zona alla fine della Seconda guerra mondiale. Sonja capirà presto di essersi imbattuta in una vicenda che qualcuno vuole tenere segreta. Il tunnel dei morti è un romanzo in cui passato e presente si intrecciano in un racconto appassionante sulla brutalità umana e sulla fedeltà. Tove Alsterdal ci offre una nuova prospettiva su una parte di Storia che pensavamo di conoscere, oltre a una domanda: fino a che punto siamo disposti a spingerci per salvare noi stessi e il ricordo di chi abbiamo amato?

Recensione


Ogni tedesco aveva un debito da pagare per i crimini di Hitler, anche chi aveva dovuto abbassare la testa per sopravvivere. Il decreto stabiliva inoltre che nessun ceco sarebbe stato condannato per aver usato violenza contro un tedesco, se era stato provocato. E tutto poteva essere considerato una provocazione, dopo sette anni passati sotto Hitler”.

A essere deportati furono prevalentemente donne, bambini e vecchi, la maggior parte degli uomini già non era più lì… Dissero che si poteva far eccezione per coloro che potevano dimostrare di essere stati contrari al nazismo, ma su quei treni ci finirono anche i socialdemocratici, così come gli ebrei che si erano registrati come tedeschi per fuggire alla persecuzione”.

Da chi viene scritta la storia? Cosa raccontano realmente i libri di storia?

Quanto di vero c’è e cosa invece non è stato detto?

“Il tunnel dei morti” è un viaggio intenso e terribilmente meraviglioso nella memoria di ciò che è stato!

Spesso, tendiamo a dimenticare che in guerra non ci sono né vincitori né vinti e l’odio razziale verso il cosiddetto nemico può portarti a compiere atti ignobili e inimmaginabili ai danni di persone considerate fino al giorno prima amiche. In un thriller ambientato nelle montagne della Boemia si rivivrà quella che è stata la diaspora dei tedeschi dei Sudeti e l’odio e le umiliazioni che hanno dovuto subire nonostante non si sentissero dei veri tedeschi e non approvassero le azioni dei nazisti e di Hitler.

La narrazione è in prima persona ed è proprio la protagonista Sonja a portarci all’interno dei territori della boemia descrivendo nei minimi particolari paesaggi e profumi di quelle zone e raccontando le disavventure che, una volta arrivata nella nuova casa, si susseguono attraverso continui colpi di scena che rendono il racconto appassionante ed emozionante.

Un thriller complesso e sconvolgente, dove ricordi ed emozioni si mischiano ad un mistero portato a galla da una morte violenta e inspiegabile.

A cosa è dovuta questa morte?

Cosa nascondono gli abitanti di quella zona?

Qual è il loro terribile segreto?

Attraverso il racconto della protagonista scopriremo che, nonostante ci siano state delle ingiustizie, spesso la storia viene scritta dai vincitori e i vinti, anche se non hanno partecipato alla guerra in quanto semplici cittadini, devono accettare in silenzio le conseguenze di questa sconfitta attraverso soprusi e violenze dimenticate dalla storia e dalla società.

 

 

Tove Alsterdal


è giornalista, romanziera, drammaturga e sceneggiatrice svedese. Ha scritto per il teatro, la carta stampata, la TV, la radio e il cinema. In Italia ha pubblicato Corpi senza nome (Sperling & Kupfer, 2011) e Quella gelida notte a Stoccolma (Newton Compton, 2015), il quale è stato premiato come miglior giallo svedese del 2014 dalla Swedish Crime Academy.

 

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