Il valzer dell’impiccato




Recensione di Katia Fortunato


Autore: Jeffery Deaver

Editore: Rizzoli

Traduzione: Rosa Prencipe

Pagine: 512

Genere: Thriller

Anno di Pubblicazione: 2017

Un uomo viene prelevato con la forza a pochi isolati da Central Park e caricato su un’automobile. Unica testimone, una bambina; unico indizio, un cappio abbandonato sul marciapiede, realizzato con una corda per strumenti musicali.
Lincoln Rhyme e Amelia Sachs avrebbero altro a cui pensare, visto che stanno per sposarsi e partire per la luna di miele, ma c’è una vita da salvare. La squadra si mette subito al lavoro e in poche ore lo sconosciuto sequestratore ha un profilo: per il Compositore, così lo ha battezzato Rhyme, la tortura delle vittime è lo spartito di una macabra melodia.
La caccia all’uomo ha inizio; una ricerca serrata che da un vecchio capannone di New York conduce il criminologo e la detective fin nei vicoli di Napoli, nei cunicoli che solcano il sottosuolo della città, a stretto contatto con gli investigatori italiani, tra scontri di competenze, collaborazioni clandestine e indagini scientifiche sempre più sofisticate. Il tempo stringe, e lo stesso cappio che Rhyme e Sachs hanno trovato sulla scena del crimine ora deve fermare la mano di un killer spietato e inafferrabile.

Ci sono tutti gli ingredienti del miglior Jeffery Deaver: ritmo, azione, paesaggi inusuali. “Il valzer dell’impiccato” mostra tutto l’affetto che il suo autore nutre per i lettori italiani e per il nostro Paese e consegna al pubblico degli appassionati un nuovo capitolo sorprendente e imperdibile della saga di Lincoln Rhyme, il criminologo più famoso del thriller internazionale.

Prendi in mano un libro di Deaver e sai che non ti deluderà, a prescindere. E già così, si capisce che sono di parte, soprattutto quando le vicende riguardano Lincoln e Amelia.

Il libro parte come al solito in America, poi vediamo Lincoln e Amelia che vengono in Italia, precisamente a Napoli, per collaborare con le forze dell’ordine alla cattura di un assassino che rapisce le persone per comporre musica che capisce solo lui, usando i rantoli di poveri e innocenti malcapitati. All’inizio pensavo che più che un thriller, questo fosse un inno all’Italia, per come la descrive, per i profumi che ti fa sentire, i panorami che ti fa vedere, i luoghi che ti fa visitare…

“Che follia! Come si fa a non amare questo posto?”

E devo dire che durante la lettura, il mio parere non è cambiato poi molto.

Questo è un libro diverso da quelli a cui Deaver ci ha abituati. Ci ha messo dentro un po’ di tutto: rapimenti, morti, terrorismo, immigrazione, politica, destra e Lega Nord, e anche i campi profughi. Insomma, chi più ne ha, più ne metta.
Rimani incantato, però, perché Deaver è bravo, accidenti se lo è, e alcune parti che ti fanno sorridere per quelle che possono sembrare assurdità, con lui ci stanno tutte. È veloce, è coinvolgente, è arguto… In una parola? Deaver.

Non si può non leggere questo libro!

Jeffery Deaver


Jeffery Deaver. Ex giornalista ed ex avvocato, nel 1990 ha abbandonato la carriera legale per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno.Scrittore di romanzi thriller, ha vinto per tre volte l’Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year; ha vinto, inoltre, il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all’Edgar Award. Il suo primo romanzo, un horror intitolato Voodoo è del 1988. I tre romanzi successivi, ambientati a New York, affrontano la struttura delle detective stories. Con i protagonisti dei suoi romanzi, Deaver crea dei perfetti thriller contemporanei, in cui la narrazione si svolge secondo il ritmo e la tensione tipici del linguaggio cinematografico. Ha conosciuto il successo internazionale con Il collezionista di ossa, la prima indagine di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, da cui è stato tratto l’omonimo film. Tra gli altri titoli (tutti editi dal gruppo RCS) ricordiamo: Lo scheletro che balla, La sedia vuota, La scimmia di pietra, L’uomo scomparso, La dodicesima carta, La luna fredda, La finestra rotta, Il filo che brucia, Nero a Manhattan, I corpi lasciati indietro, Requiem per una pornostar, La figlia sbagliata, Carta bianca, La consulente, La bambola che dorme, Fiume di sangue, L’ultimo copione di John Pelham. Più recentemente sono stati pubblicati: La stanza della morte, L’ombra del collezionista, Sarò la tua ombra, L’uomo del sole, October list, Solitude Creek, Hard News. Nel 2018, sempre per Rizzoli, ha pubblicato Il taglio di Dio, la nuova indagine di Lincoln Rhyme. Del 2019 è Promesse (Solferino).

 

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