Inciso nelle ossa




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Dolores Redondo

Traduzione: Claudia Marseguerra

Editore: Salani

Serie: Amaia Salazar #2

Genere: Thriller

Pagine: 480 p., R

Anno di pubblicazione: 2016

Sinossi. Ci sono indagini che ti costringono a mettere in gioco tutti gli affetti più cari. Ci sono assassini che ti costringono ad affrontare il tuo lato oscuro, a fare i conti con gli spettri e i segreti del passato, a rivivere ricordi che nemmeno sapevi di avere. Lo sa bene Amaia Salazar, brillante investigatrice, ma soprattutto una donna felice, prossima al parto, che vorrebbe dedicare il cuore e la mente solo all’imminente maternità. Nemmeno il suicidio di un uomo accusato di omicidio, nei bagni del tribunale, con un messaggio inquietante indirizzato proprio a lei, la distoglie dal pensiero del piccolo che sta per nascere. Ma ben presto questi strani suicidi di assassini accompagnati dalla misteriosa firma «Tarttalo» cominciano a diventare troppi per essere dettati solo dal caso e Amaia non può tirarsi indietro. Deve saperne di più, deve indagare. Muovendosi in una valle a volte magica, a volte infernale, tra incubi che forse sono qualcosa di più e rivelazioni che la metteranno a dura prova, Amaia dovrà ancora una volta confrontarsi con la propria famiglia e le proprie radici, affrontando contemporaneamente i ricordi tormentati di bambina e le angosce e le incertezze del presente di madre.

Dopo il best seller Il guardiano invisibile, al suo secondo romanzo Dolores Redondo si conferma un’autrice di grande talento, capace di coinvolgere il lettore in una storia originale e mozzafiato, fino allo sconvolgente colpo di scena finale.

Gli psicopatici non possono provare empatia, è la loro caratteristica di fabbrica, sono incapaci di provare sentimenti che nascono dall’esperienza di mettersi nei panni dell’altro. Non riescono a provare pietà o compassione, solidarietà o simpatia verso gli altri; invece riescono a provare emozioni, quelle che suscitano la musica o l’arte, l’invidia o l’avidità, quelle che suscitano la rabbia o la soddisfazione. Divinità assolute di un mondo unipersonale, si muovono in società fingendo, perfettamente consapevoli di non essere come gli altri, sentendosi eletti e al tempo stesso privati di un onore.”

Recensione

Devo dire che pur essendo a conoscenza del fatto che “Il guardiano invisibile”, primo libro della serie con l’ispettrice Amaia Salzar fosse solo l’inizio di una trilogia, mai avrei pensato che terminarlo avrebbe significato da subito prendere in mano il secondo, poiché di fatto si spiega un po’ ma nulla si chiude, tutto rimane in sospeso e ancora di più, nuovi fatti inquietanti finiscono per costringerti a ripartire subito alla volta di Elizondo e del fiume Baztan.

Saranno proprio la potenza, la forza, la violenza e l’irruenza del fiume a fare da cornice a quest’incredibile storia che di fantastico e irreale non avrà nulla, bensì a risultare impensabile sarà proprio la più indicibile e inimmaginabile cattiveria dell’animo umano. Vera. Potente. Violenta. Ingiustificabile.

L’amore incondizionato per la cosa più importante che la natura possa dare in dono a una donna, ovvero la possibilità di essere madre e di conseguenza l’arrivo di un figlio, finirà per smuovere le acque già agitate del Baztan, andrà contro ogni pietà, travolgerà tutto e tutti con la forza di un fiume impetuoso, pronto a spazzare via qualsiasi cosa gli si metterà davanti.

“Ibai, il bimbo del fiume...”

Amaia e James sono finalmente riusciti a concretizzare il loro sogno di avere un bimbo, ma i crimini a Elizondo e nei dintorni non sembrano arrestarsi, per cui il capo Salazar si ritroverà a conciliare il ruolo di mamma con quello di poliziotta. Gli incubi iniziati l’anno precedente ritorneranno a farle visita, ma in qualche modo le daranno anche la possibilità di ritrovare un passato volutamente archiviato dal suo cervello per difesa e che, sempre più adesso premerà per riemergere, anche alla luce delle nuove situazioni vissute.

Fra credenze, miti, follia e odio, “Inciso nelle ossa” sarà un altro libro destinato a mantenere alta l’attenzione del lettore, che si ritroverà risucchiato in un vortice forte e potente, da quale uscire non sarà possibile perché sarà proprio la storia in sé che non lo permetterà.

Sentimenti veri, potenti, malvagi, crudeli, selvaggi assieme a bisogni primari di sopravvivenza irrinunciabili renderanno il libro talmente coinvolgente da renderci increduli davanti a ciò che si starà compiendo, ma anche violentemente e morbosamente curiosi, perché è la storia in sé che si mostrerà tale.

Chi sarà il nemico più grande? Una figura mitologica di cui si parla nella valle oppure un essere umano in carne e ossa dotato di volontà propria?

“In un’indagine per omicidio, la nota stonata fornisce la soluzione, mentre l’origine fornisce l’inizio, e in ogni inizio si cela il suo vero fine.”

Andare alle origini: ma come si fa se chi dovrebbe guardare indietro teme quella storia, ha il rifiuto di quel passato poiché foriero di incubi terribili, di paure ataviche che ancora non permettono il privilegio di un sonno tranquillo, privo di incubi e ristoratore nel corpo e nell’anima?

Redondo anche questa volta si è superata, ci ha portato al limite della sopportazione, per poi darci l’idea di una quiete ritrovata, di stasi e di calma, ci ha ridato un respiro più sereno, è stata in grado di riportare ossigeno ma vi do un consiglio: respirate a pieni polmoni per quanto vi è possibile, perché secondo me non abbiamo ancora letto il seguito e non sappiamo ancora tutto.

Niente è come la paura che si è già provata, di cui si conosce il sapore, l’odore e quasi il contatto fisico. Un vecchio ammuffito vampiro che dorme sepolto sotto l’ordine e la quotidianità, e che teniamo lontano, fingendo una calma illusoria almeno quanto i sorrisi a comando. Niente è come la paura della possibilità che la paura ritorni. In sogno intravediamo la luce rossa ancora accesa, ricordandoci che non l’abbiamo sconfitto, che sta solo dormendo, e che se avremo fortuna non si farà più rivedere. Perché lo sappiamo che se tornerà, non riusciremo a tenergli testa. Se tornerà, avrà la meglio su di noi e sulla nostra sanità mentale.”

Io francamente non vedo l’ora di immergermi nelle pagine di “Offerta alla tormenta”, perché so, perché conosco qualcosa in più di voi che magari non avete ancora letto questo secondo libro, e ho la consapevolezza che la fine della partita ancora non si intravvede.

Altro sangue potrebbe scorrere sulle rive del fiume e, soprattutto sono a conoscenza del fatto che il maligno non è ancora stato sconfitto.

Quel silenzio di Elizondo proclamava una pace che non esisteva, una calma che ribolliva sotto la superficie, come se un fiume sotterraneo di lava incandescente scorresse in parallelo al fiume Batzan, trasmettendo alla gente del posto un’energia tellurica originata dalle profondità stesse dell’averno.”

Per questi motivi, ora vi lascerò e mi avventurerò con il seguito di quella che si sta rivelando una trilogia indimenticabile, proseguendo con il nuovo capitolo della serie che poi, diciamocelo, nuovanon è dato che di fatto la storia non si è mai chiusa e, perché l’attrazione verso l’ignoto ha sempre qualcosa di magnetico per cui riesce ad attrarre richiamando a sé e fagocitando chi trova sulla sua strada.

Buona lettura!

 

 

Dolores Redondo


Dolores Redondo: ha studiato Legge, poi ha deciso di diplomarsi chef e di aprire un ristorante di cucina basca. Ha iniziato la sua carriera letteraria scrivendo racconti e storie per bambini.  Nel 2009 ha pubblicato il primo romanzo: Los privilegios del ángel. Il guardiano invisibile (pubblicato per la prima volta in Italia da Feltrinelli nel 2013) è il primo romanzo della trilogia del Baztán. Accolto con grande favore dalla critica internazionale fin dalle primissime fasi di pubblicazione, è tradotto in 12 lingue. Gli altri suoi romanzi che vanno a completare la trilogia sono: Inciso nelle ossa (Salani, 2016), Offerta alla tormenta (Salani, 2019). Ha scritto inoltre Tutto questo ti darò (DeA Planeta, 2017). Da poco è uscito Il lato nord del cuore, quarto capitolo che vede per protagonista Amaia Salazar (DeA Planeta Libri, 2020).

 

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