Intervista a Gina LaManna




A tu per tu con l’autore


 

La tua carriera universitaria prevedeva un percorso diverso da quello che hai intrapreso. Come hai capito che la scrittura sarebbe stata la tua strada? C’è stato un avvenimento che ti ha spinta verso questa direzione o si è trattato di puro istinto?

Non sapevo di voler scrivere libri fino a quando non ho finito il college! Quando mi sono laureata in Scienze Attuariali, mi sono trasferita in Italia per un po’, ho fatto la ragazza alla pari per una famiglia adorabile. Alla fine sono tornata negli Stati Uniti, ma invece di rientrare a casa in Minnesota, mi sono trasferita a Los Angeles. Una volta a Los Angeles, ho iniziato a prendere lezioni di scrittura e poi non sono più tornata sui miei passi.

Donne carine e pericolose è il tuo primo thriller psicologico e  affronta molte tematiche sul mondo femminile. Com’è nata l’idea?

L’idea di Donne carine e pericolose è partita da una domanda: cosa accadrebbe se quattro donne confessassero lo stesso crimine? Non potevo fare a meno di chiedermi chi l’avrebbe fatto, perché avrebbero potuto farlo e quali fossero le circostanze intorno all’evento. Quindi, ho iniziato a scrivere il libro per trovare le risposte.

A proposito del mondo femminile, quali sono le autrici che stimi e leggi maggiormente? 

Sono cresciuta leggendo libri di tutti i generi scritti da ogni sorta di autori. Due donne che hanno davvero influenzato la mia carriera di scrittore sono Janet Evanovich e Lianne Moriarty. Adoro l’umorismo nei libri di Janet e adoro il modo in cui i personaggi di Lianne risultano così reali che sembrano saltare fuori dalla pagina.

Se potessi scegliere solo tre libri da consigliare quali sarebbero? 

Sceglierei Harry Potter di JK Rowling, Bastardo numero uno di Janet Evanovich e Piccole grandi bugie  di Lianne Moriarty.

Quando scrivi hai delle abitudini particolari, orari specifici  o gesti scaramantici ? 

Caffè, caffè, caffè! Adoro il caffè e il cioccolato e spesso mi puoi trovare a sorseggiare entrambi mentre scrivo. In passato preferivo stare alzata fino a molto tardi la sera per scrivere, ma ora che ho un bambino, preferisco la tranquillità della mattina presto. Indosso un paio di cuffie che azzerano i  rumori esterni e mi piace ascoltare musica che abbia un andamento simile alla storia che sto scrivendo.

Gina LaManna

A cura di Fiorella Carta

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