Intervista a Luciano Modica




A tu per tu con l’autore

A cura di Cristina Bruno


 

 

 

Aspettando mezzanotte è un romanzo che affronta il tema scottante dell’immigrazione clandestina. Quanto è diffusa la manodopera in nero nelle imprese agricole siciliane?

Purtroppo è molto diffusa. Zone come Cassibile, in provincia di Siracusa (ma non solo) registrano forte presenza di immigrati impiegati nei campi in stato di sostanziale schiavitù.

 

Quanto ha contato, nella stesura del romanzo, la sua esperienza di lavoro diretta?

Quelle delle aziende sequestrate e confiscate è un mondo che conosco dall’interno. Il romanzo ha un venti per cento di descrizioni fortemente realistiche, il resto è invenzione.

 

 

Come si può arginare lo sfruttamento degli immigrati e come si potrebbe bloccare la gestione mafiosa dei viaggi della speranza?

A mio avviso attraverso l’istituzione di corridoi umanitari e sottraendo chi migra alla clandestinità. È proprio la condizione di immigrato irregolare che determina l’assenza di diritti minimi e un’ampia possibilità di sfruttamento da parte delle mafie.

 

Accoglienza e integrazione sono solo parole?

Al momento sì. Siamo all’anno zero e, purtroppo, la pandemia ha perfino peggiorato le cose.

 

Quale sarà il tema del suo prossimo romanzo?

Ne ho terminato uno che esplora il rapporto tra il femminile, la religione e la criminalità. Ma non ho ancora idea se e quando verrà pubblicato. 

Luciano Modica

 

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