Intervista a Luigi Martinuzzi




A tu per tu con l’autore


 

È tornato in tutte le librerie il 22 novembre scorso e ha già raccolto un successo senza pari, lui è Luigi Martinuzzi, ragazzo prodigio del giallo italiano e narratore più che ispirato. La ragazza nello specchio è un thriller particolare, ricco di suspence ma anche di tematiche sulla ricerca personale, e in cui l’autore ha messo anche molto di sé e del suo mondo. Questo è il suo racconto per i lettori.

 

 

Luigi un altro romanzo mozzafiato dove azione e psicologia si mescolano alla perfezione.  Come nasce La ragazza nello specchio e cosa ha fatto per due lunghi anni dall’uscita del suo precedente libro?

Innanzitutto grazie per l’ospitalità. La ragazza nello specchio viene da molto lontano. Era un raccontino di trenta pagine, scritto ancora nel 1997. I personaggi volevano essere raccontati più approfonditamente. La storia voleva essere narrata in maniera più matura. Diciamo che aveva bisogno di riposare qualche anno, per presentarsi più completa e aggiornata ai giorni nostri, diventando a tutti gli effetti un romanzo. Fra la promozione su e giù per l’Italia de “L’ultimo respiro”, fra la “sistemazione” del romanzo appena uscito e l’inizio della stesura di un nuovo capitolo con John Bay protagonista, i due anni non sono stati lunghi, ma un battito di ciglia.

 

Anche per questo nuovo romanzo ritroviamo le ambientazioni americane così care ai suoi lettori. Non riesce a trovare location italiane altrettanto convincenti per le sue storie?

I miei romanzi nascono da immagini che si proiettano nella mia mente, caratteristica che riverso poi nella scrittura, a mio avviso molto fotografica e cinematografica. I primi flash ricevuti nelle storie di John e Nerissa mi riportavano oltreoceano. Ho seguito l’istinto. Come erano state visualizzate,sono state raccontate.  Magari inconsciamente è solo un modo per tenere lontano da me i fatti che racconto, per creare un distacco lungo migliaia di chilometri. Ma sono sincero quando dico che sono in attesa di ricevere qualche immagine dall’Italia, magari una cartolina. 😉

 

In La ragazza nello specchio quasi tutto ruota attorno alla protagonista, ma a parte Nerissa qual è il suo personaggio preferito nel libro?

Non credo di averne uno in particolare. Ogni personaggio ha un carattere ben delineato, con punti di forza e debolezze che lo rendono umano, godibile, oppure odiabile. Se proprio devo dirne uno, dico Ethan, perché è il più goliardico.

 

Leggendo il suo ultimo romanzo il lettore si confronta con pagine dove la narrazione smette di essere quella solita di un thriller per diventare più intima ed emotiva. Non ha paura che questo destabilizzi in qualche modo gli appassionati del giallo puro?

Chi legge i miei romanzi dovrà abituarsi a questo mix. Oltre a essere un amante dei thriller, sono uno studioso di tematiche relative alla ricerca del sé e alla crescita personale. Secondo me le due cose si sposano in maniera meravigliosa. I miei, possono essere visti come normali thriller, ma un lettore più attento e sensibile, si accorgerà che, in maniera velata, il mio tentativo è quello di comunicare, di dire il mio punto di vista. E allo stesso tempo di fornire degli spunti di riflessione. E più di fare paura, magari questo mi gratifica, in quanto credo possa risultare una cosa diversa dal solito.  

 

Ci racconti se ha un posto del cuore dove le piace mettersi a scrivere.

Mi distraggo molto facilmente, perciò il mio studio nuovo di zecca è il posto migliore per concentrarmi. Se devo consultare qualche testo, qualche manuale per le ricerche, ho tutto a portata di mano. E poi, se me la sto facendo sotto per qualche scena paurosa in particolare appena scritta, almeno sono tranquillo che il bagno è a pochi metri. 😉  

 

Se dovesse racchiudere La ragazza nello specchio in una sola frase del libro quale sceglierebbe e perché.

“Nessuno dice sempre la verità, ma qualcuno mente per tutta la vita”. Il perché? Lo lascio scoprire ai lettori, altrimenti rischio di spoilerare.

Antonia Del Sambro


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