Intervista a Marni Mullins




Il tatuatore

 

Autore: Alison Belsham

Traduttrice: Beatrice Messineo

Editore: Newton Compton Editori

Genere: thriller

Pagine: 384

Data pubblicazione: 03/05/2018

 

 

 

SINOSSI. Brighton. L’ispettore Francis Sullivan, giovane e ambizioso, è stato appena promosso, e questo è il suo primo caso importante. Marni Mullins, una tatuatrice di Brighton, ha trovato un corpo orribilmente scuoiato. Dalle prime indagini sul cadavere risulta chiaro che non si tratta di un omicidio isolato ma dell’opera di un serial killer. Il modus operandi e la firma sono agghiaccianti: mentre la vittima era ancora in vita, l’assassino ha rimosso intere porzioni di pelle, presumibilmente tatuate. Questa pista porta Sullivan a credere che una come Marni, che conosce il mondo dei tatuaggi come le sue tasche, sia l’unica persona in grado di aiutarlo. Ma lei ha tante ragioni per non fidarsi della polizia. E quando riuscirà a identificare il prossimo bersaglio del killer, lo dirà a Sullivan o si metterà da sola alla ricerca del “Ladro di Tatuaggi”?

 

 

 Thrillernord: Intervista a Marni Mullins

Marni Mullins, tatuatrice e protagonista con l’ispettore Francis Sullivan del thriller “Il Tatuatore”.  Il tatuaggio è una forma d’arte corporale antichissima che ha abbracciato nel corso della storia tutte le culture. Rappresenta, oltre alla semplice decorazione, un rito di passaggio che segna la crescita dell’individuo. La diversità tra le molte culture ha prodotto numerosi stili e tecniche diverse per realizzare tatuaggi, ma il principio di base è comune a tutte.

 

 

1) Marni dimmi, quando è nata la tua passione per i tatuaggi?

A diciotto anni ho cominciato a tatuare, quindi la bellezza di 19 anni fa, sembra passata una vita.

 

2) Chi ti ha fatto conoscere questo mondo che è diventato parte integrante della tua vita?

Mio marito, anzi ex marito. Scusa, ma il nostro rapporto è abbastanza anti convenzionale e molti sentimenti non si possono reprimere. Ritornando alla domanda, lui aveva già un suo studio; un uomo bellissimo, ricoperto di tatuaggi bellissimi. È stato lui a farmi scoprire questo mondo e ho cominciato con lui il mio apprendistato. In seguito, tornata qui, il mio mentore è stato Ishikawa Iwao.

 

3) Saresti capace di capire, dai tatuaggi che vedi, chi li ha eseguiti?

Per noi esperti del campo non è cosa impossibile. Perché ognuno di noi ha uno stile, un tratto e un modo di tatuare completamente differente. Molti sono specializzati in un ambito particolare. Il mio ex marito, per esempio, è specializzato in iconografia religiosa. Si può distinguere un tatuaggio eseguito con la tattoo machine da uno eseguito in carcere, che si presenta con linee più spesse, tratti grezzi, confusi ai margini ed è sempre nero, perché in carcere non hanno inchiostro colorato.

 

4) Secondo te, perché le persone si fanno tatuare? Solo per moda o c’è qualche altro motivo di fondo?

Credo che molte volte sia un modo per esprimere se stessi, un dolore momentaneo da sopportare che dona una ricompensa che dura una vita intera. Il tatuaggio può rappresentare un dolore, può rappresentare un’ottica positiva, il superamento di un obbiettivo, la speranza. Può essere un omaggio, una commemorazione, come quello che ho io sulla schiena: è un modo per tenere mio figlio sempre con me. Ma molto più spesso le persone si fanno tatuare per motivi estetici, perché gli amici lo fanno. Non siamo tutti uguali e ognuno ha le sue motivazioni.

 

A cura di Giusj Sergi