Intervista a Salvo Toscano




A tu per tu con l’autore


 

A quanto pare, non è del tutto vero che a Natale siamo tutti più buoni…

Beh, a dirla tutta il Natale è la festa di compleanno di un Signore che ci ha detto molto chiaramente che noi uomini siamo cattivi (Luca, 11,13). È che a noi piace non pensarci.

Per chi non conoscesse i fratelli Corsaro – uno dei due compare in questo racconto – può dirci in breve chi sono?

Sono i protagonisti dei miei romanzi dal 2005. Roberto, il primogenito, è un avvocato penalista, una perla d’uomo. Dico spesso che è l’uomo migliore che conosco. Fabrizio, il minore, è un cronista di nera, con trascorsi di donnaiolo, un po’ spaccone, dalla battuta pronta, ma anche fragile. Ben più del fratello che è una roccia. In questa storia Fabrizio è il narratore, Roberto non c’è, il protagonista è Mimmo Fisichella, il poliziotto catanese che appare in diversi romanzi dei fratelli Corsaro. Che qui racconta il suo primo caso importante risolto a Palermo.

Una protagonista che resta un po’ sottotraccia ma che comunque, secondo me, ha un ruolo importante, è la città di Palermo. Una città scontrosa, stretta alle sue tradizioni e ai suoi dettami. Anche lei l’ha pensata come protagonista o è solo una mia impressione?

Sì, lo è da sempre, direi dal mio primo romanzo. È la Palermo che vedo davanti ai miei occhi tutti i giorni della mia vita. Una città che assomiglia soltanto a quella trasfigurata da certi racconti un po’ caricaturali del mainstream. È una città che rappresenta una presenza ingombrante se vuoi raccontare le vite delle persone che ci vivono.

Un racconto richiede un lavoro diverso rispetto ad un romanzo, è evidente. Da dove arriva l’idea di fare questo regalo di Natale ai suoi lettori?

Me lo ha proposto il mio editore. E ho colto la palla al balzo perché avevo questo desiderio di concedere per una volta le luci della ribalta a Fisichella, che è probabilmente il ‘comprimario’ più amato dai lettori dei fratelli Corsaro. Mi piacerebbe scriverne altri, chissà.

Chiudo con una curiosità sul Toscano lettore: che generi predilige? Lettore metodico, seleziona con attenzione, fa le classiche “liste” o segue l’istinto?

Lettore disordinato e anche un po’ lento, purtroppo. Seguo l’istinto e ultimamente faccio anche un po’ di macedonia, nel senso che a volte leggo contemporaneamente un libro di narrativa e uno di saggistica. Per ora sul mio comodino ci sono ‘Il deserto dei tartari’ di Buzzati e il saggio su “Partito radicale” di Spadaccia.

Progetti futuri?

Spero di finire una nuova storia dei fratelli per l’estate prossima. Poi ho un po’ di idee che mi frullano per cose nuove, nuovi personaggi che bussano da un pezzo per trovare spazio. Prima o poi toccherà aprire la porta.

A cura di Stefania Ceteroni

 

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