La bambina



la bambina con la neve tra i capelli di Ninni Schulman

Recensione di Francesca Giovannetti


Autore: Ninni Schulman

Traduzione: Roberta Nerito

Editore: Sperling & Kupfer

Genere: thriller

Pagine: 373

Anno pubblicazione: 2010

Ad Hagfors, piccolo centro del sud della Svezia, la tranquillità viene spezzata la sera di San Silvestro, quando la giovanissima Hedda Losjö scompare. Pochi giorni dopo, un’adolescente viene ritrovata uccisa con un colpo di arma da fuoco, sul pavimento di uno scantinato di una casa fra i boschi: ma non è Hedda; nessuno sa chi sia, nessuno la cerca.

Magdalena Hanson ha lasciato, dopo il divorzio, il lavoro come giornalista a Stoccolma per ricominciare nella serenità del luogo in cui è cresciuta, ma si troverà presto a fare i conti con questi due efferati delitti e con una realtà quotidiana che non è quella che ricordava né quella che sembra.

La storia si snoda in maniera lineare, precisa e senza divagazioni che possano distrarre il lettore dalla trama. Lo stile è scorrevole e fluido, le descrizioni brevi ed efficaci, i dialoghi ordinati e mai eccessivi. Le emozioni e i tormenti dei personaggi sono straordinariamente umani e comuni, non nell’accezione negativa del termine, ma nel pregio di potersi ritrovare a provare gli stessi stati d’animo dei protagonisti.

Una donna neo divorziata che fatica a riprendere in mano la propria vita, una madre poliziotto che si divide, non sempre con successo, fra famiglia e lavoro, un quarantenne vice capo della polizia che non sa come non sia riuscito a uscire dalla piccola realtà di un paese, una coppia sull’orlo di una crisi coniugale. Sono tutte situazioni che potrebbe aver vissuto ciascuno di noi o averle viste riflesse in un familiare o in un amico.
Non ci sono l’eroe o l’eroina senza macchia né paura, ma personaggi con le loro umane debolezze e qualità, che si impegnano insieme a trovare l’assassino o gli assassini di due giovani ragazze, con i mezzi che hanno a disposizione, in una realtà dove tutto sembra non essere mai abbastanza: non sono abbastanza gli uomini della polizia, non è abbastanza la redazione del giornale dove lavorano due sole persone.
Questa descrizione di una realtà piccola e rurale suggerisce quasi subito al lettore di trovarsi in un ambiente familiare, dove tutti si conoscono e nessuno ha niente da nascondere. Ma l’illusione iniziale dura poco, quanto quella di Magdalena, che sperando di ritrovare la serenità ritornando alle proprie radici, si trova coinvolta nelle indagini su due omicidi e la scoperta di un giro di prostituzione.
Quello che magistralmente inquieta di questo thriller è la consapevolezza che niente è come sembra. Possiamo conoscere le persone da tutta la vita ma in realtà siamo fortunati se conosciamo noi stessi. Dietro le mura domestiche del vicino di casa o dell’ex compagno di scuola, possono annidarsi realtà che neanche lontanamente potremmo immaginarci, perché ognuno è capace di far vedere solo ciò che vuole di se stesso, nascondendo anche i peccati più atroci.

Niente è come sembra: le facciate sono colorate e allettanti, gli interni sono bui e pericolosi. Ma le facciate possono, e devono, crollare davanti ad atroci delitti, quando il dubbio si insinua nella certezza dell’idillio.

Questo si prova dopo aver letto l’opera, la paura che niente sia come ci siamo immaginati ma la certezza che, una volta aperto lo spiraglio sulla realtà, siamo in grado di farla uscire anche in tutto il suo male.


 

Ninni Schulman


Ninni Schulman (1972), giornalista, è cresciuta nel Värmland, dove è ambientata anche la sua serie poliziesca con protagonista la reporter Magdalena Hansson, bestsellers nei paesi scandinavi. Vive a Stoccolma. La bambina con la neve tra i capelli e Il bambino che smise di piangere sono i primi due capitoli.

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