La bambina sulla banchisa




Recensione di Kate Ducci


Autore: Adélaïde Bono

Traduttore: Silvia Turato

Editore: Edizioni e/o

Pagine: 200

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. «Non sente le meduse insinuarsi dentro di lei quel giorno, non sente i loro lunghi tentacoli trasparenti penetrarla, non sa che i loro filamenti la trascineranno pian piano in una storia che non è la sua, che non la riguarda. Non sa che la porteranno fuori strada, l’attireranno verso abissi deserti e inospitali, che ostacoleranno anche il più piccolo dei suoi passi, che la faranno dubitare del suo stesso corpo, che anno dopo anno faranno restringere il mondo che la circonda a una piccola bolla d’aria senza via d’uscita. Non sa che ormai è in guerra e che l’esercito nemico vive dentro di lei. Nessuno la avverte, nessuno le spiega, il mondo si è zittito». Quando la trovano muta e in preda a un pianto inspiegabile, i genitori portano Adélaïde in commissariato e sporgono denuncia contro ignoti per molestie sessuali. Passano gli anni e lei cresce senza lasciar trasparire nulla, con il sorriso stampato in volto. Trascorre così infiniti giorni di sofferenza e solitudine, a combattere contro le meduse. Ventitré anni dopo squilla il telefono: è la Squadra protezione minori, hanno arrestato un sospetto. E improvvisamente tutto si mette in moto.

Recensione

‘La bambina sulla banchisa’ è un romanzo confessione in cui l’autrice si mette a nudo e ci racconta con disarmante onestà quanto una violenza subita possa sconvolgere un’intera esistenza, isolare e lasciare per sempre sole come lo siamo state nei minuti in cui quella violenza è avvenuta.

Scriverla ha avuto un potere terapeutico sull’autrice, ma il suo intento andava oltre la volontà di riscattarsi e trovare una salvezza, guardando finalmente in faccia ciò che le era accaduto e imparando a vivere senza permettere che quell’evento fosse il protagonista di ogni emozione presente e futura, come lo era stato fino ad allora.

Adélaïde Bon, raccontando la sua triste storia, vuole aiutare chiunque si riconosca in quelle pagine e, come lei, sia diventata ragazza e poi donna senza affrontare e sconfiggere il mostro che l’aveva divorata e annientata in un’epoca in cui è troppo presto per tutto, anche e soprattutto per comprendere.

Un romanzo toccante e brutalmente sincero, una storia la cui lettura è utile a comprendere quanto dietro a un sorriso possano nascondersi abissi di disperazione sconosciuti persino a chi quel sorriso lo porta stampato sulle labbra.

Adélaïde Bon


Adélaïde Bon è nata nel 1981 e ‘La bambina sulla banchina’ è il suo primo romanzo.