La casa e il mondo




Recensione di Clementina Di Branco


Autore: Rabindranath Tagore

Traduzione: Sabina Terziani

Editore: Fazi Editore

Genere: narrativa

Pagine: 174

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Torna nelle librerie italiane, in una nuova traduzione, il romanzo capolavoro di Rabindranath Tagore, primo scrittore non europeo a ricevere il premio Nobel per la letteratura, nel 1913. All’alba del ventesimo secolo, lo Stato del Bengala è la culla del movimento indipendentista indiano contro la dominazione britannica. Nikhil, proprietario terriero dall’indole mite e spirituale convinto che il tumulto che sta agitando il paese possa essere risolto in modo pacifico, vede presto irrompere la tensione anche tra le mura del suo palazzo: quando la moglie Bimala esce dall’isolamento del gineceo per fare la conoscenza di Sandip, leader radicale pronto a utilizzare qualsiasi mezzo per ottenere l’indipendenza, la donna rimane inevitabilmente attratta dal suo carisma e dalle sue idee in merito al futuro del paese. Si delinea così un pericoloso triangolo, in cui i due uomini, che rappresentano due modi differenti di interpretare la causa indiana contro l’imperialismo, diventano rivali anche nel campo degli affetti. Intanto Bimala, che insieme alla coscienza politica vede risvegliarsi il suo anelito verso l’emancipazione femminile, dovrà cercare di risolvere quell’opposizione tra «la casa e il mondo», apparentemente inconciliabile.Con una prosa elegante e raffinata, il romanzo tratteggia un personaggio femminile forte, coinvolgente sia dal punto di vista emotivo che da quello simbolico. Storia d’amore e romanzo politico insieme, La casa e il mondo è un vivido ritratto delle tradizioni, delle abitudini e dei conflitti che caratterizzavano la vita delle donne nella società indiana di inizio Novecento. Da questo romanzo è stato tratto un film diretto da Satyajit Ray, presentato a Cannes nel 1984 e candidato alla Palma d’oro.

Recensione

Iniziando la lettura di La casa e il mondo di Tagore, un non-esperto di cultura e letteratura indiana potrebbe temere di trovarsi di fronte ad un universo di nomi, simboli e tradizioni sconosciuti. In realtà il romanzo di Tagore, scritto nel 1915, è prima di tutto un romanzo d’amore e sull’amore nonché sui suoi multiformi aspetti: l’amore puro e spirituale di Nikhil, la passione e il desiderio che albergano in Sandip e infine l’amore femminile di Bimala che si trasforma e muta fino alla quasi distruzione.

I tre daranno luogo ad un vero e proprio triangolo amoroso dove il rimorso e lo slancio, la rivalsa e la dolcezza convivono con grande sofferenza.

La casa, o meglio il palazzo, è il luogo dove tutto si svolge, protezione e prigione allo stesso tempo. Il romanzo è costruito sulle tre voci che raccontano ciò che accade alternandosi a vicenda nella narrazione di ogni episodio.

Ogni capitolo è un monologo interiore che porta i protagonisti ad analizzare i propri sentimenti e a giustificare le proprie azioni. Attraverso la scrittura, Tagore scende in profondità nell’anima dei personaggi e così facendo il lettore entra nei loro cuori, condividendone gli ideali, le paure e i desideri. Nikhil, Sandip e Bimala esprimono attraverso se stessi un aspetto preciso del sentimento che alberga e anima tutti gli uomini, ma se Nikhil e Sandip hanno posizioni contrapposte, Bimala è sicuramente la figura più vitale, quella che nel romanzo evolve e si trasforma: da donna devota a dea, per poi tornare umana e più consapevole nel suo fallimento.

All’esterno il mondo invece spinge per entrare e travolgere. Il mondo è la realtà politica e sociale del Bengala che sta cambiando. La casa e il mondo è infatti un romanzo politico. Intorno a Bimala infuria il vento del nazionalismo. Sandip ne è il portavoce. Se Nikhil gli si oppone con la calma e la sicurezza della spiritualità che da sempre attraversano la cultura indiana, Bimala si lascia irretire dalla forza e dal desiderio di rivincita che sprigionano dalle parole dell’ospite.

Nei pensieri e nei gesti di Bimala la moglie devota si smarrisce lasciando spazio ad una donna che cerca, come può, la propria identità ben oltre i rituali e le tradizioni che le sono state affidate. L’indipendenza del Bengala è così anche il simbolo del cammino verso l’indipendenza di Bimala.

Infine, con La casa e il mondo Tagore ci regala anche un romanzo sulla verità. Come i personaggi, anche noi veniamo istruiti alla verità che mai si rivela unica e assoluta.

Essendo un romanzo intimo, la prosa segue il naturale fluire dei pensieri. Con maestria Tagore illumina i personaggi e li svela nelle loro contraddizioni e paure. Leggendolo ci renderemo conto che molti pensieri, molte considerazioni oltre a toccarci nel profondo, faranno brillare di nuova luce il nostro quotidiano.

Un libro delicato e prezioso.

Rabindranath Tagore


È stato scrittore, musicista (l’inno nazionale indiano e quello del Bangladesh sono sue composizioni), filosofo, pittore, ma anche attivista politico e strenuo sostenitore dell’indipendenza indiana dall’Impero britannico. Di famiglia colta e benestante, studiò Diritto in Inghilterra prima di stabilirsi definitivamente in India. La sua produzione è vasta ed eclettica, essendosi cimentato in vari generi letterari, dalla poesia ai trattati religiosi, dalla narrativa al dramma, passando per la saggistica di carattere politico e filosofico. Fu il primo scrittore non europeo a ricevere il premio Nobel per la Letteratura, nel 1913.

 

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