La casa senza ricordi




 

Recensione di Roberto Forconi


Autore: Donato Carrisi

Editore: Longanesi

Genere: noir thriller psicologico

Pagine: 400

Anno di pubblicazione: 2021

 

 

 

Sinossi. Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze. Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L’unico in grado di risvegliarlo è l’addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia. E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa. Riesce a individuare un innesco – un gesto, una combinazione di parole – che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. Ma la storia che racconta non appartiene a lui.

 

Recensione

Se sei arrivato fin qui è importante che tu continui a leggere senza guardarti alle spalle.

Prendi fiato, socchiudi gli occhi e cerca di scacciare i demoni della mente perché se c’è un posto dove risiedono le tue paure sono proprio le tue memorie, il tuo passato e come influenzerà il tuo futuro!

Socchiudi gli occhi di nuovo ed aprili. Ora vedi una porta ed è lì che tutto inizierà…

Uno all’anno, è la media dei libri che il gigante Donato Carrisi ci ha abituati ad attendere e sempre solamente sotto il periodo natalizio fatto di luci, colori e sorrisi, quasi a dover mettere una netta separazione tra ciò che abbiamo attorno e ciò che andremo a leggere nelle sue storie.

Storie di tutti i giorni, storie di personaggi e di bambini, si, piccole creature che negli occhi hanno tutto il mondo nascosto all’arcano modo di concepire la vita degli adulti. Bambini che ritornano, ce scompaiono, che lasciano un vuoto riflesso nello specchio dei capitoli che scorrono veloci come macchine guidate da drivers impazziti.

Bambini, che sono il legame che Carrisi tiene saldo tra i lettori e il suo mondo, quasi a doverci ricordare chi eravamo e che quella spensieratezza e cupa malinconia ci lega per tutta la vita, nascondendo solo parzialmente in una prigione mentale il nostro essere stati fanciulli.

La scrittura molto intelligente, più che collaudata di Carrisi è subito riconoscibile attraverso le “voci” dei protagonisti che piombano nel racconto in prima persona familiarizzando subito con il lettore. E questo è il caso del ritornante Pietro Gerber, l’addormentatore di bambini, l’ipnotista già conosciuto nelle pagine del precedente “La Casa delle Voci”, attore principale di questo nuovo libro che si lega al precedente senza il bisogno di doverlo leggere per comprenderne la storia.

Ci troviamo in un nuovo capitolo di Gerber arrivato a un bivio solitario fatto di sedute e solitudine sullo specchio di una Firenze anomala, diversa dalle bellezze del Michelangelo ed avvolta da una coltre arcana che la nasconde agli occhi della bellezza artistica.

La Casa senza Ricordi” ci fa piombare direttamente in mezzo al freddo glaciale di un bosco e negli occhi vacui di un ragazzino ritrovato tra gli arbusti di un albero nella Valle dell’Inferno; salvato e portato alle autorità si scoprirà che Nico è il ragazzino scomparso un anno prima assieme alla madre.

Cosa è successo nel lasso di tempo in cui si sono perse le tracce?

Il bambino non parla, si perde in uno stato catatonico in cui compie le azioni basiche del mangiare, grattarsi la schiena e poco più. E’ qui che entra in scena l’addormentatore di bambini e la sfida nello scoprire cosa sia realmente accaduto a Nico cercando di fargli recuperare la memoria.

E se tutto è nascosto dietro una porta dimenticata da tempo, Gerber non può far altro che prendere per mano Nico e accompagnarlo ne buio, lo stesso nero che è compagno di Mila Vasquez e di Marcus, personaggi di altre sue saghe. O forse, l’universo condiviso di Carrisi sarà il prossimo passo verso una possibile svolta letteraria che farebbe felice parecchi suoi lettori.

Il maestro del thriller ci imprigiona subito nel suo incubo, lasciandoci senza fiato in un piano elevato di tensione e rabbia. Lo fa con il suo stile, perfettamente a suo agio con storia e incastro, fino ad arrivare a una “non fine” che sicuramente avrà un suo continuo; e parlare del libro senza cadere nello Spoiler è quasi impossibile. Ogni pagina è ricca di dettagli direttamente collegati alla trama.

 Questo libro si conferma essere uno dei migliori thriller dell’anno e sicuramente il più bel Carrisi da qualche anno a questa parte, dimenticando lefficace “Io sono l’Abisso”.  

La Casa senza Ricordi è una mazzata al petto, arrivata senza preavviso, letale come un serpente avvelenato, e innocente come gli occhi di Nico che guardano gli occhi dell’Orco…

 

 

Donato Carrisi


è nato nel 1973 a Martina Franca e vive fra Roma e Milano. Dopo aver studiato giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. Scrittore, regista e sceneggiatore di serie televisive e per il cinema, è una firma del Corriere della SeraÈ l’autore dei romanzi di grande successo anche internazionale (tutti pubblicati da Longanesi) Il suggeritore, Il tribunale delle anime, La donna dei fiori di carta, L’ipotesi del male, Il cacciatore del buio, La ragazza nella nebbia – dal quale ha tratto il film omonimo con cui ha vinto il David di Donatello per il miglior regista esordiente –, Il maestro delle ombre, L’uomo del labirinto – da cui ha tratto il film omonimo – , Il gioco del suggeritore e La casa delle voci. Ha vinto prestigiosi premi in Italia e all’estero come il PrixPolar e il Prix Livre de Poche in Francia e il Premio Bancarella in ItaliaI suoi romanzi, tradotti in più di 30 lingue, hanno venduto milioni di copie.

 

 

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