La donna degli alberi




Recensione di Giuseppe Tursi


Autore: Lorenzo Marone

Editore: Feltrinelli

Genere: narrativa

Pagine: 224

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Una baita in montagna e una donna. Attorno a lei, la furia e la meraviglia della natura. La legge del Monte e il miracolo della vita.

«Abbandonato il tono scanzonato e gli interni borghesi dei romanzi recenti, lo scrittore napoletano si mostra capace di una sorprendente metamorfosi ed esibisce una scrittura intensa che dà corpo a un atteggiamento animistico e contemplativo nei confronti della natura» – Mirella Armiero, Corriere del Mezzogiorno

«In mezzo a tanta solitudine, lo scrittore napoletano costruisce una storia sulla magia degli incontri, sul mistero della nascita e della natura, sulla lotta per la sopravvivenza e l’eterno perpetuarsi delle specie» – Marzia Fontana, la Lettura

La donna è sola, inquieta, in fuga: non vuole più restare dove non c’è amore. Ha lasciato la città, nella quale tutto è frenetico e in vendita, ed è tornata nella vecchia baita dell’infanzia, sul Monte. Qui vive senza passato, aspetta che la neve seppellisca i ricordi e segue il ritmo della natura. C’è un inverno da attraversare, il freddo da combattere, la solitudine da farsi amica. Ci sono i rumori e le creature del bosco, una volpe curiosa e un gufo reale che bubola sotto il tetto. E c’è l’uomo dal giaccone rosso, che arriva e che va, come il vento. A valle lo chiamano lo Straniero: vuole risistemare il rifugio e piantare abeti sul versante nord della montagna, per aiutarla a resistere e a tornare fertile. Una notte terribile riporta la paura, ma la donna si accorge che ci sono persone che vegliano su di lei: la Guaritrice, muta dalla nascita, che comprende il linguaggio delle piante e fa nascere i bambini; la Rossa, che gestisce la locanda del paese; la Benefattrice, che la nutre di cibo e premure. Donne che sanno dare riparo alle anime rotte, e che come lei cercano di vivere pienamente nel loro angolo di mondo. Mentre la montagna si prepara al disgelo e a rifiorire, anche la donna si rimette in cammino. Arriverà un altro inverno, ma ora il Monte la chiama.

Recensione

Con il romanzo la donna degli alberi Lorenzo Marone cambia completamente stile narrativo, e ci dona un personaggio femminile dalla forte caratterizzazione.

La protagonista del romanzo, nonché l’io narrante, è una donna che chiude definitivamente i ponti con il proprio passato, scappa dalla città, dalla vita frenetica, dalle incombenze quotidiane e si rifugia in montagna, nella vecchia casa di famiglia. Qui, la donna, entra in contatto in maniera intima e profonda con la natura e le persone che abitano quei luoghi.

I personaggi vengono chiamati tutti con un soprannome, come lo Straniero, uomo misterioso, il quale non parla mai del passato e che ha una missione: quello di piantare degli alberi per rinforzare la parete della montagna; o la Guaritrice, una donna muta che come un folletto si aggira per il bosco e vive delle erbe raccolte.

Anche gli animali svolgono un ruolo rilevante nel romanzo, come la volpe che mostra, in un atto di estrema fiducia, la sua cucciolata alla donna, o le mucche che la donna impara a mungere. Esperienze che fanno accrescere sempre di più la simbiosi tra la natura e la protagonista.

Lorenzo Marone ancora una volta riesce a caratterizzare in maniera sorprendente un personaggio femminile, come in passato aveva fatto con Luce Di Notte, personaggio principale del romanzo Magari domani resto.

Questa volta però l’autore si è messo in gioco, passando da uno stile collaudato incentrato soprattutto sulla commedia, a uno stile narrativo più intimo, personale, sotto forma di diario, privo quasi totalmente di dialoghi e ricco di descrizioni.

Lo scrittore è riuscito a mettere a nudo le fragilità che contraddistinguono il nostro tempo, creando un personaggio che desidera la solitudine per ritrovare se stessa, e cerca nella natura una nuova rinascita.

A cura di Giuseppe Tursi

instagram.com/giuseppetursi.libri

Lorenzo Marone


nasce a Napoli. Laureato in Giurisprudenza, esercita l’avvocatura per quasi dieci anni, mantenendo parallelamente un’intima attività di scrittore. Un giorno smette di fare l’avvocato, si trova un lavoro come impiegato in un’azienda privata e comincia a spedire i suoi racconti. Suoi sono i libri Daria (La gru, 2012), Novanta. Napoli in 90 storie vere ispirate alla Smorfia (Tullio Pironti, 2013), La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), Magari domani resto (Feltrinelli 2017), Cara Napoli (Feltrinelli 2018), Tutto sarà perfetto (Feltrinelli, 2019) e La donna degli alberi (Feltrinelli, 2020).

 

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