La famiglia Berg




Recensione di Francesca Marchesani


Autrice: Lydia Sandgren

Editore: Mondadori

Traduzione: Andrea Stringhetti

Genere: Narrativa

Pagine: 816

Pubblicazione: Marzo 2021

Sinossi. Alla soglia dei cinquant’anni Martin Berg vive un periodo di profondo smarrimento. È il proprietario e l’editore di una piccola casa editrice indipendente di Göteborg, che sta soffrendo la crisi dell’industria del libro. Diversi anni prima, la moglie di Martin, Cecilia, è sparita all’improvviso dalla vita sua e dei loro figli, senza lasciare alcuna traccia e creando un vuoto enorme. Ora, raggiunta la mezza età e guardandosi indietro, Martin comincia a fare un bilancio. Riflettendo sulla sua vita e sulle scelte del passato, sulle possibilità mancate e su cosa avrebbe potuto essere, si immerge nei ricordi e racconta la Svezia degli anni Settanta e Ottanta, rivivendo i periodi di angoscia adolescenziale, le intense amicizie, le relazioni perse e ritrovate. Ripercorre la stretta amicizia con lo straordinario artista Gustav Becker, l’amore appassionato per la moglie scomparsa, i due figli e, non per ultimo, il manoscritto incompleto che sta scrivendo da sempre e che sembra farsi beffe di lui e dei suoi sogni giovanili. Contemporaneamente Rakel, la figlia ventenne di Martin e Cecilia, si sente fuori posto e irrequieta in una Göteborg che le va stretta. La città si sta preparando per una retrospettiva dell’opera del celebre pittore Gustav Becker e, ovunque la ragazza si giri, vede l’immagine di sua madre, l’enigmatica Cecilia, la musa del geniale artista, riprodotta sui poster della mostra. Rakel vuole capire che cosa sia realmente successo e si rivolge ai vecchi amici della donna cercando risposte. Quando trova un possibile indizio del destino di Cecilia in un manoscritto, il suo mondo cambia per sempre.

Sapete quando ci sono quei libri che sembrano essere stati scritti apposta per voi?

È una sensazione davvero piacevole, come trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Ecco, questo è quello che mi è accaduto mentre mi immergevo ne “La famiglia Berg.” E leggere che è un romanzo d’esordio non può che farmi togliere il cappello in segno di sincero rispetto per questa autrice.

La famiglia Berg è un romanzo che parla di una famiglia da ancora prima che nasca. Prima di tutto c’è un ragazzo, Martin, che noi iniziamo a conoscere quando un ragazzo ormai non lo è più, ma è ormai un uomo fatto e finito che è riuscito a portare a termine un sacco di cose nella sua vita. Un’azienda tutta sua, una famiglia, dei figli. Sembrerebbe quasi una vita perfetta e invece no. Citando uno dei più famosi romanzi:

Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.”

E la famiglia Berg non è da meno. Ripercorriamo la vita di Martin, un ragazzo che sogna di scrivere un grande romanzo ma che, come un po’ tutti gli scrittori, continua a mettersi i bastoni fra le ruote da solo. Per fortuna ha il suo amico, quasi fratello, Gustav, la loro amicizia inizia dai banchi di scuola, e continuerà per molti anni. I due insieme faranno la vita da bohemien a Parigi, si lamenteranno delle persone che frequentano e dei posti in cui vanno ma senza fare mai nulla per cambiare davvero, continuando quasi a subire passivamente la vita, piuttosto che viverla.

In queste pagine facciamo continui salti nel tempo per scoprire come evolve negli anni la figura di Martin, soprattutto come cambia dal momento in cui incontra lei, Cecilia.

Non voglio dire di più di questo libro che più che un insieme di capitoli è un vero e proprio universo. Ma mi limito a consigliarlo a quelle persone che, come me, magari sono in un periodo di stop, un po’ demotivati, che hanno un po’ perso le speranze e le forze.

Leggerlo è stato come parlare con un vecchio amico davanti a una pinta di birra.

 

 

Lydia Sandgren


Lydia Sandgren, nata nel 1987, fa la psicologa e vive a Göteborg. La famiglia Berg è il suo romanzo d’esordio, con il quale ha vinto il prestigioso August Prize 2020 e il Summer Prize in Svezia.

 

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