La lega degli uomini




Sinossi. Uno scherzo goliardico, niente di più: mai e poi mai i compagni avrebbero immaginato che Paul Chapin potesse farsi male davvero. Ma al giovane studente di Harvard quel gioco era costato caro, tanto da lasciarlo menomato in modo permanente. Ora Paul è diventato un celebre scrittore, mentre agli “amici” dei tempi del college, che si erano sentiti in dovere di aiutarlo per tutta la vita, capitano strani incidenti. Uno alla volta muoiono dopo aver ricevuto degli enigmatici versi: «Uccider mi voleste, l’uomo uccideste, non però la serpe, non la volpe né il falco, non il falco che attender sa paziente». È Paul l’autore della minacciosa filastrocca? E, soprattutto, è davvero lui l’assassino?

A scoprire la verità sarà l’impareggiabile Nero Wolfe, in un grande classico del genere poliziesco, un romanzo che John Dickson Carr ha definito: «Uno dei dieci gialli più belli del mondo».

 LA LEGA DEGLI UOMINI SPAVENTATI

di Rex Stout

Mondadori 2023

(prima edizione 1935)

Alfredo Pitta ( Traduttore )

Giallo, pag.252

 Recensione Francesca Mogavero

Uccider mi voleste, l’uomo uccideste;

non però la serpe, non la volpe né il falco,

non il falco che attender sa paziente,

non la talpa che scava silenziosa,

non l’irridente scimmia, non il lupo,

né il coccodrillo, o il verme

che sbuca dalla terra e poi si cela.

Qual è il confine tra pietà e odio? E tra fantasia e azione? Uccide di più la carta o una rupe, un veleno, un colpo di rivoltella? Chi ha la mira migliore, un’arma o la sua ombra, la paura di qualcosa che non è ancora successo, ma potrebbe accadere, magari non oggi, nemmeno domani o forse in un brumoso, lontano, imprecisato futuro?

La seconda inchiesta dell’investigatore-gourmet Nero Wolfe è una sorta di “libro nel libro”: principale indiziato, lo scrittore Paul Chapin che,

Prima di essere storpio fisicamente, lo è nell’anima”,

una figura talmente astuta, cinica e superba da dichiarare (sorridendo, senza dubbio) che un suo romanzo, tacciato di immoralità, non è nient’altro che la trasposizione letteraria di un omicidio da lui commesso… del resto, tutti gli assassini (e molti scrittori) sono dei gran chiacchieroni, amano parlare dei propri delitti; vittime – reali, presunte, potenziali – i suoi cari ex compagni di università, ora per lo più uomini realizzati, colpevoli di una goliardata di gioventù dagli esiti gravi e permanenti. Il movente? La vendetta senza dubbio. Elementare, no?

Già, ma perché imbarcarsi su questa nave terribile, in un viaggio senza ritorno – “Ecco il primo! Verranno il secondo, il terzo, il quarto”… come a dire che sangue chiama sangue, tanto vale completare l’appello dei beneamati compagni di studi – proprio adesso che Paul ha raggiunto il successo e non necessita più dell’“aiuto” degli altri?

Come mai, se è tanto scaltro, dopo ogni strana morte lascia un indizio evidente come una confessione in versi?

Qualunque sia la risposta, dopo due decessi e una scomparsa che non lascia presagire nulla di buono, i destinatari delle poetiche missive sono terrorizzati, respirano senso di colpa e di tragedia imminente e chiedono a Nero Wolfe di liberarli dalla minaccia – e il contratto è un capolavoro di giurisprudenza.

In ballo ci sono considerevoli somme di denaro e la giusta dose di sfida e divertimento, richiami a cui il nostro non può certo resistere.

Inamovibile e monumentale, circondato da orchidee rare e buone bottiglie di birra, dirige le operazioni dal suo ufficio, affidandosi al braccio, alla sveltezza e alla precisione dell’irresistibile Archie Goodwin, che affronterà sulla propria pelle i rischi di un’indagine in cui nulla è come appare e il finale è ancora tutto da scrivere.

Perché l’uomo può essere morto, ma i moti ferini che gli si agitano dentro sono più vivi e indomiti che mai…

La lega degli uomini spaventati è un giallo che parla di emozioni mai sopite, di legami indissolubili quanto indesiderati e di maschere, trascinando chi legge in un gioco avvincente che profuma di inchiostro.

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Rex Stout


(Noblesville, Indiana, 1886-1975), dopo una sfortunata esperienza nella letteratura d’avanguardia, nel 1934 creò la figura dell’investigatore-gourmet Nero Wolfe, protagonista di una trentina di romanzi di successo, da cui sono stati tratti anche numerosi film.

A cura di Francesca Mogavero

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