La locanda degli amori sospesi




Recensione di Giuliana Pollastro


Autore: Viviana Picchiarelli

Editore:  Newton Compton

Collana: Anagramma

Genere: Narrativa

Pagine: 316

Anno di pubblicazione: 2018

Non è facile amare e lasciarsi andare, soprattutto dopo tanto tempo, soprattutto con una persona che non si conosce se non nei propri sogni.

Siamo a Perugia, lago Trasimeno, una locanda, dove i libri sono gli ospiti principali; le proprietarie, Emma e Matilde, sono due over cinquanta che hanno deciso di lasciarsi alle spalle la loro vita, costellata da poche gioie, tanti dolori e sofferenze, riadattando un vecchio casale di famiglia per farlo diventare una locanda.

Una locanda magica, non come tutte le altre; un luogo dove i veri protagonisti sono i libri, c’è una stanza della lettura e le stanze sono dedicate ai vari generi letterari. Un’atmosfera senza tempo.

In occasione di un evento letterario strategicamente organizzato dalla stessa Matilde, viene invitato alla locanda come ospite principale l’avvocato scrittore Matteo Rossini.

Quello fra Matilde e Matteo, però, è un re-incontro: si erano conosciuti e frequentati trent’anni prima, poi le circostanze, la vita e scelte – molte delle quali imposte e non decise – avevano fatto improvvisamente naufragare una storia d’amore ancor prima che prendesse vita; ma nell’istante in cui i loro sguardi di intrecciano di nuovo, tutto il tempo passato sembra volatilizzarsi.

Matteo, oltre ad aver scritto una serie di libri noir, dopo il divorzio da sua moglie decide di pubblicare un’autobiografia in cui parla del suo amore di gioventù mai dimenticato, una libraia dai capelli rossi di cui si era perdutamente innamorato.

Matilde, leggendolo, riconosce se stessa in quella ragazza dai capelli rossi che lavorava nella libreria, e non ha dubbi sul fatto che anche lui non l’ha mai dimenticata.

Sono ormai entrambi liberi, potrebbe essere la loro occasione di stare insieme; ma non è cosi facile come sembra: oltre alla paura, alle tensioni da sciogliere, ai dubbi e alle incertezze date dal tempo e dalla situazione, c’è anche Ginevra, la figlia di Matteo, che non accetta (anzi, rifiuta categoricamente) la possibilità per il padre di rifarsi una vita.

Un romanzo leggero, di quella leggerezza che ti riempie il cuore, in cui l’autrice, in modo delicato e non traumatico, tratta temi difficili – come il dolore generato dall’amore perduto, i rimpianti i risentimenti – senza mai trasformarlo in un libro malinconico e triste. Sottolinea come non è mai troppo tardi per lasciarsi andare e cercare di recuperare i rapporti e gli affetti, che siano essi d’amore o di famiglia.  Sottolinea come spesso dare una seconda possibilità sia un enorme atto di coraggio prima di tutto per se stessi.

Viviana Picchiarelli


Nata ad Assisi nel 1979. Lettrice accanita, appassionata di viaggi e amante del buon mangiare, si dedica da anni alla scrittura. Partecipa a numerosi concorsi letterari e pubblicando racconti in diverse antologie. Dal 2011 fa parte del Gruppo Letterario women@work, con il quale ha pubblicato i suoi primi romanzi, partecipa attivamente all’organizzazione e alla promozione dei eventi culturali promossi dal gruppo.

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