La madre assassina




Recensione di Francesca Marchesani


Autore: Ermanno Cavazzoni

Editore: La nave di Teseo

Genere: Giallo

Pagine: 174

Anno di pubblicazione: Settembre 2020

Sinossi. È un poliziesco? Sì, di genere nuovo. C’è il morto, ed è il morto che conduce le indagini per scoprire chi lo ha assassinato. È stata sua madre? Che lo ha assassinato e sostituito con un altro identico a lui, ma artificiale? Gli indizi sono molteplici e ambigui. Il morto che indaga è un giovane di 22 anni, Pacini André, angosciato, spaventato, assediato dagli incubi, che abita con la madre in un rapporto malsano. A poco a poco si scoprono cose inaudite, a prima vista impossibili. Tutto si svolge in un normale condominio di Milano: i segreti stanno nella cantina, dove gira un gatto spellato. Il sospetto è che i condomini siano complici dell’assassinio, capeggiati dalla madre coi suoi modi zuccherosi da piovra. In correità con l’amante, il ragioniere Olivi, l’amministratore dello stabile. E se invece l’assassinato fosse in preda a un delirio di sospetti e di gelosie? La soluzione è inaspettata come un terremoto. Sembra che il caso sia accaduto davvero nel 2010, a quanto assicura l’autore. Ermanno Cavazzoni ci fa entrare in una mente forse paranoide, ma in cui tutto è perfettamente coerente.

Recensione

Avete mai sognato di assistere al vostro funerale?

Ecco, forse è la stessa cosa per uno che si sveglia improvvisamente e decide di indagare sulla propria morte.

A casa sua sembra andare tutto bene, sua madre è fin troppo premurosa ma i suoi modi ora hanno qualcosa di strano, fuorviante.

Come quando cucini e sai di avere messo troppo sale nella pietanza e guardi tutti i commensali in attesa di qualcuno che se ne accorga. Così Andrea si ritroverà completamente da solo, dopo aver visto il proprio cadavere, e dovrà aspettare che qualcuno gli creda.

Che lo aiuti e che stia al suo fianco mentre cerca di smascherare i suoi assassini.

Cosa fareste voi al suo posto?

Scappare?

Chiamare la polizia?

Ma ogni persona che incrocia il suo nuovo sguardo di robot che vede al buio sembra sempre un passo avanti a lui. Ogni sera su madre si acconcia e si profuma per andare a delle lunghissime e notturne riunioni di condominio.

Sono tutti una grande organizzazione che agisce alle sue spalle?

Cos’ha fatto di tanto strano per essere ucciso in modo brutale proprio dalla persona che invece dovrebbe proteggerti e amarti più di chiunque sulla faccia della terra.

Risate alle spalle, conversazioni sussurrate, porte chiuse, non riuscire più a fidarsi di nessuno, neanche di se stesso. Ecco cosa c’è dietro questo romanzo.

 

 

Ermanno Cavazzoni


vive a Bologna dove insegna all’Università. È autore di racconti contenuti in Narratori delle riserve a cura di Gianni Celati, di Le tentazioni di Girolamo (Bollati Boringhieri, 1991), degli scherzi letterari di I sette cuori (Bollati Boringhieri, 1992), della traduzione scherzosa e infedele di Le leggende dei santi di Jacopo da Varagine (Bollati Boringhieri, 1993), della raccolta Vite brevi di idioti (Feltrinelli, 1994), di Cirenaica (Einaudi, 1999) e di Il limbo delle fantasticazioni (Quodlibet, 2009). È stato tra i curatori della rivista «Il semplice».

 

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