La metà scomparsa




Recensione di Francesca Mogavero


Autore: Brit Bennett

Traduzione: Martina Testa

Editore: Bompiani

Pagine: 400

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Mallard, Louisiana, è il paese dove si è riunita una comunità di neri dalla pelle chiara, “che non sarebbero mai stati accettati come bianchi ma rifiutavano di farsi trattare come neri”. In un posto così non passa inosservato il ritorno di Desiree Vignes e della piccola Jude, la sua bimba, che ha la pelle nerissima. Anni prima Desiree era fuggita da Mallard e da un terribile ricordo, la morte del padre massacrato da un gruppo di bianchi: ma ora per lei il paese rappresenta la salvezza, il luogo invisibile in cui sottrarsi a un marito violento. Desiree, però, non era fuggita da sola ma insieme a Stella, linseparabile gemella identica a lei. Non sapevano ancora, le due sorelle, che a New Orleans la sorte le avrebbe divise e Stella sarebbe a sua volta scomparsa. Passano gli anni, Jude cresce e giunge anche per lei il momento di lasciare Mallard. In California, dove è arrivata per studiare medicina, incontra un ragazzo che una volta si chiamava Therese e una giovane attrice dagli occhi viola: grazie a loro scoprirà il segreto di Stella e, forse, potrà ricucire due destini separati dal razzismo e da un sogno di libertà. Quanto siamo liberi di diventare ciò che davvero siamo rispetto al destino che altri – la famiglia, la comunità – hanno scelto per noi? Brit Bennett mette in scena lavventura di chi abbraccia le proprie radici e di chi transita verso nuove identità, razziali e di genere, e con questo romanzo ci offre una grande occasione per interrogarci sul mondo che vogliamo, per aprire gli occhi sullo spirito dei tempi.

Recensione

Desiree e Stella sono nate a sette minuti di distanza, si specchiano luna nellaltra, si compensano esuberanza e pacatezza, praticità e studio, parola e matematica. Sono gemelle identiche, ragazze nere della Louisiana, ma dalla pelle così chiara da poter passare per bianche.

Ed è proprio questo il fulcro della storia, il passaggio, lattraversamento: Stella e Desiree transitano dallinfanzia alla giovinezza alla maturità, da Mallard a New Orleans e poi fino alla California, dalla famiglia a unindipendenza più o meno realizzata.

Stella si spinge ancora un po più in là: decide o forse ci si ritrova suo malgrado, sta al gioco, ché è così facile cambiare, no? Più dura, forse, è tornare indietro di cambiare pelle, identità, passato (passing è, in inglese, la capacità didissimulare la propria identità razziale); si costruisce unaltra vita, parallela e distante da quella che condivide con la sorella, taglia il cordone ombelicale. Ma è davvero così? O sono gli altri a vedere ciò che vogliono, ciò che è più comodo e semplice, mentre il sangue, dentro, continua a scorrere allo stesso modo, a cantare la canzone di sempre, a traghettare gli antenati nelle vene del futuro?

Le gemelle un solo nome per indicarne due, come se fossero ununica entità sopravvivono, ciascuna a proprio modo, nella menzogna: quella che raccontano al mondo e quella che ripetono a loro stesse, negando il legame e il ricordo.

Ma il trauma, il non-detto, il segreto è una malattia trasmissibile, e Jude e Kennedy una, figlia di Desiree, nera come la notte, brillante e profonda, laltra, figlia di Stella, bionda, con gli occhi viola e unattrazione per il palcoscenico, più per labitudine familiare alla finzione che per talento ne sono contagiate: inquiete in modo differente, a disagio senza sapere veramente perché.

Una saga familiare? Forse. Anche.

Soprattutto un viaggio in cui si ripassa dal via: quel villaggio che non compare sulle mappe ma cha fa sentire la propria voce e il suo peso è la mamma rimasta sola, è la disillusione, il ricatto, la verità che minaccia di tornare a galla , quello specchio con cui fare finalmente i conti, a costo di infrangerlo (e al diavolo gli anni di guai) e rimontare i frammenti taglienti in un modo nuovo, per creare un riflesso diverso, ma più sincero e senzaltro unico.

Brit Bennett racconta una storia, senza giudicare né dare ragione alluna allaltra ha sbagliato Desiree a tornare a Mallard?

Ha sbagliato Stella a vivere in una bugia, alimentandola giorno dopo giorno?

Cosa importa, cosa cambia, a chi interessa, in fondo? , prende spunto da un aneddoto della madre Ne ha parlato come fanno spesso i genitori, come se fosse qualcosa che tutti sapevano ha rivelato in un’intervista a Los Angeles Times e dà vita a personaggi memorabili e bellissimi nelle loro imperfezioni e nei loro umani eroismi; creature che raggiungono la pienezza, linterezza, solo dopo essersi spezzate e aver perso briciole lungo la via, trovando un equilibrio, sempre in discussione, tra solitudine e comunità, appartenenza ed estraneità.

E se qualcuno va via – soltanto per un po’ o per sempre – il vuoto può essere colmato in fretta: da noi lettori che, tra le pagine de La metà scomparsa, in compagnia di Reese e di Early, di Barry e diAdele, per le strede di Palmetto e di New York, ci sentiamo a casa.

A cura di Francesca Mogavero

https://www.buendiabooks.it

 

Brit Bennett


Brit Bennett è nata e cresciuta nella California del Sud, ha studiato alla Stanford University e conseguito un dottorato allUniversità del Michigan. Ha esordito nel 2016 con il romanzo Le madri, edito in Italia da Giunti nel 2017, e ha pubblicato racconti e interventi sul “New Yorker”, il “New York Times Magazine”, la “Paris Review” e “Jezebel”. È una delle “Next 100 Influential People” secondo il “Time”. La metà scomparsa è stato sin dalluscita in vetta alle classifiche del “New York Times”.

 

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