La moglie imperfetta




Recensione di Sabrina De Bastiani


Autore: B. A. Paris

Editore: NORD

Traduttore: O. Crosio

Pagine: 393

Genere: Giallo

Anno di pubblicazione: 2017

 

 

 

 

 

SINOSSI
A chiunque ogni tanto capita di non ricordare dove siano le chiavi di casa o dove ha parcheggiato la macchina, o magari di dimenticare un appuntamento con un’amica. Chiunque non farebbe caso a simili sciocchezze. Per Cass Anderson, invece, è diverso. Ogni minimo deragliamento della memoria potrebbe essere un sintomo preciso: demenza precoce, la malattia che ha colpito la madre diversi anni prima. Ecco perché, adesso, Cass sta vivendo un incubo. Una sera di pioggia, tornando a casa, ha superato un’auto ferma sul ciglio della strada. All’interno c’era una donna, ma lei non si è fermata ad aiutarla. Poi la mattina seguente ha scoperto dai telegiornali che quella donna è stata assassinata. Esattamente dove lei l’aveva incrociata. E, subito, ai sensi di colpa si aggiunge l’angoscia di aver visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Come spiegare le telefonate mute che ha cominciato a ricevere proprio da quella mattina, se non come una velata minaccia? E perché anche quando è in casa ha così spesso la sensazione di essere osservata? Cass è terrorizzata perché non ricorda nessun dettaglio significativo riguardo a quella sera. Purtroppo, però, da qualche giorno non si ricorda nemmeno come funziona la lavatrice, se ha preso o no le sue pillole, se uno dei coltelli in cucina avesse una strana macchia sulla lama, come di sangue… L’unico che potrebbe aiutarla a non impazzire e a capire cosa stia succedendo è suo marito, Matthew, che però le appare ogni giorno più distante e distaccato, quasi fosse il primo a essere certo che non ci sia niente da fare, che la malattia sta prendendo il sopravvento. E anche Cass ormai se ne sta convincendo. Un pomeriggio, però, proprio nel garage di casa fa una scoperta che cambia tutto….

 

RECENSIONE

Si dice sia tipico delle donne, fare una cosa e nel mentre pensarne cento altre… caricare la lavatrice pensando a cosa preparare per pranzo, decidere per un risotto e chiedersi se si ha abbastanza burro, rispondere a quella mail di lavoro lasciata indietro la sera prima… trovarsi in una stanza e non sapere più perché si è andati proprio lì.

Pochissimi secondi di smarrimento e il motivo torna in mente. Capita, in certi periodi anche spesso, e credo ragionevolmente di poter dire non solo a me.

È una cosa normale.

Riusciamo però ad immaginare cosa possa comportare provare questo senso di inspiegabile smarrimento, alternato a piena lucidità, per giornate intere?

B.A. Paris, con questo suo thriller della mente, riesce a farcelo sperimentare, a farcelo sentire.

La situazione di Cass, protagonista e voce narrante attraverso la quale viviamo questo stato di ansia confusionale, precipita in un crescendo drammatico.

Da banali dimenticanze di poco conto, la donna passa ad acquisti che non ha memoria di aver fatto e giunge a dimenticare appuntamenti ed inviti.

In realtà Cass nasconde un segreto, che, quello no, non può dimenticare.

Un segreto di cui non è a conoscenza neppure il marito Matthew.

Sua madre, defunta, è stata affetta da demenza senile precoce fin da giovane.

La figlia che l’ha assistita nel progredire della malattia, fino alla fine, convive con il terribile spettro di essere a sua volta geneticamente predisposta e quindi, fin da subito, lo scordare piccole cose, ha per lei una valenza sinistra.

Ma c’è di più….

Una sera di temporale, tornando a casa, Cass vede parcheggiata un’auto con una donna a bordo: esita un momento per provare a capire se ha bisogno di qualcosa, ma di fronte a nessun cenno, la decisione è quella di proseguire verso casa.

Per apprendere, il giorno dopo, che la donna era stata assassinata. Per realizzare che la donna era una persona che conosceva. Per intuire che le telefonate mute e ossessive che inizia a ricevere da quel momento sono dell’assassino, forse convinto che lei abbia visto qualcosa che non doveva.

Autocostretta al silenzio, non può rivelare nulla al marito, alla sua migliore amica Rachel, ai colleghi, perché significherebbe ammettere che il suo problema di memoria è molto, troppo, serio.

L’unica possibilità è cercare di reagire, ma, il montare degli eventi e il peggioramento del suo stato mentale, fanno sì che i suoi comportamenti deviino manifestamente dalla normalità, rivelandosi agli occhi di tutti come ingiustificate paranoie.

Da questo momento Cass CROLLA.

Si convince ad andare dal medico, a seguire una cura a base di calmanti che genera intontimento e apatia, ma tiene a bada lo stato di ansia.

Tuttavia, e qui sta l’abilità e lo scarto originale dell’Autrice, proprio quando tutto sembra assestarsi in questa sorta di equilibrio onirico, le carte in tavola si sparigliano.

È qui che Cass davvero reagisce. Nel vuoto della sua mente, in questi momenti di solitudine ovattata, si ritrova.

E trova anche molto altro. RISPOSTE e VERITA’.

Definire LA MOGLIE IMPERFETTA? In una parola, claustrofobico.

Senza dubbio un thriller psicologico il cui incastro è ineccepibile, pur muovendosi su fili di lana.

Con padronanza della materia, scrittura incisiva e nessuna caduta di tensione, il romanzo viaggia fino al suo stravolgente epilogo con linearità assoluta e precisa: tutto torna, tutto si spiega, tutto ha una ragione.

MA NON QUELLA CHE CREDIAMO.

 

 

B. A. Paris 


B. A. Paris. Nata e cresciuta in Inghilterra, B. A. Paris si è trasferita in Francia per lavorare in una grande banca d’investimento. Ha poi deciso di dedicarsi all’insegnamento e alla narrativa e ha fondato una scuola di lingue.

 

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