La promessa del buio




Recensione di Laura Salvadori


Autore: Riccardo Bruni

Editore: Amazon publishing

Genere: thriller

Pagine: 234

Anno di pubblicazione: 2018

2017 . Sono passati venticinque anni da quella notte di Ferragosto. Vanni sta per togliersi la vita ma prima di farlo registra una cassetta. È per il suo vecchio amico Bebo, il socio. Sul lato A c’è il rock che ascoltavano da ragazzi, sul lato B Vanni ricorda e racconta cosa avvenne nell’estate del 1992. Bebo prende la cassetta e parte verso la Maremma con la sua vecchia Ford. Ha una pistola nella tasca del giubbotto e deve mantenere un patto: “pareggiare i conti”. Mentre viaggia accompagnato dalle canzoni dei Nirvana, Metallica, Screaming Trees, ripensa alla voce dell’amico. L’energia dei loro sedici anni, la capanna nascosta sul fiume e le vacanze con i milanesi Guia e Giorgio tornano a vivere. All’improvviso, una morte violenta. Niente più tuffi dal pontile, grigliate e occhi in su a guardar le stelle: i quattro ragazzi diventarono adulti. In un continuo alternarsi tra passato e presente, la vita spensierata di un gruppo di amici si trasforma in un dramma avvolto nel mistero. E dopo venticinque anni la voce di Vanni è di nuovo con Bebo per svelare la verità.

RECENSIONE

Certe storie non vanno raccontate al buio. Altrimenti succede che si avverano, i mostri diventano reali e ti vengono a cercare. Questa è la promessa del buio, E gli zombie ti trovano.

Il tempo di un respiro, che diventa infinito e si perde in un sussurro di vento. E poi la luna che si macchia di rosso. L’acqua calda che diventa fredda sul sasso del Teschio, come fosse un cuscino.

Se cercate un thriller che vi incanti per la sua narrazione, che vi culli con le colonne sonore rock più belle, che vi faccia usare molta immaginazione, che vi lasci immedesimare nei personaggi, che vi faccia provare emozioni diverse e contrastanti, che vi riporti (probabilmente) alla vostra gioventù, ecco, lo avete trovato!

Dentro questo romanzo c’è ampio spazio per sognare e per emozionarsi!

Motivo per cui il romanzo si legge in un soffio e ci fa immergere dentro la testa e il cuore dei suoi protagonisti!

Ho amato tutti i suoi personaggi, la loro disarmante giovinezza, i loro sogni, le loro paure!

Nel romanzo facciamo la loro conoscenza nel 1992, in piena adolescenza, ma li vediamo anche dopo molti anni, a combattere i loro demoni, nel tentativo di porre rimedio a un errore che ha cambiato la loro vita per sempre, drammaticamente e irreversibilmente.

Bebo, che vive con la madre alcolista e il patrigno violento, Nanni, insicuro e oppresso dai bulli del paese, Giorgio e Guia, appartenenti alla borghesia milanese, distanti anni luce dagli amici toscani ma ugualmente desiderosi di vivere un’avventura. Nel lontano 1992 i quattro ragazzi sono alla ricerca della libertà e di se stessi. Desiderano vivere lontano dagli schemi ma soprattutto dai loro ambienti e dalla loro vita, che a ognuno di loro appare sbagliata.

Sono anime pure, credono nell’amicizia, che vivono come un sentimento assoluto. Fina a quando non appare Eva, la zingara, con una storia complicata alle spalle, la ragazza di un pregiudicato del paese, lo stesso che tiranneggia Nanni. Eva, che sta fuggendo.

Bebo e Nanni stringeranno un patto per aiutarla a fuggire. Con lei e con i milanesi, vivranno dei giorni indimenticabili e conosceranno l’amore, quello che fa soffrire, se non corrisposto, e quello proibito e sconosciuto, che conduce all’estasi e che è fonte di sofferenza e di gelosia.

Ma qualcosa si rompe; i delicati equilibri tra i cinque ragazzi si sgretolano. Qualcuno tradirà, qualcuno sarà violato, qualcuno tirerà fuori i suoi istinti sopiti, qualcuno morirà.

Ma chi è responsabile di quella morte?

Bebo pagherà duramente per gli avvenimenti confusi di quella notte, ma anche Vanni ne uscirà distrutto, annientato dal senso di colpa. I quattro amici non si incontreranno più, ognuno leccherà le proprie ferite in solitudine. Solo Vanni conosce la verità ed è per questo che affida la sua vita agli psicofarmaci e, dopo, alla morte.

Ma lascerà un amaro e tenero testamento a Bebo, che da solo ripercorrerà i luoghi di quell’estate in cerca della verità, accecato dalla voglia di vendetta.

Quanta suggestione in queste pagine! Quanta dolcezza, quanto candore, quanta violenza!

I sogni e l’ingenuità dei sedici anni, la voglia di scoperta, il desiderio di cambiare il mondo, la forza di sognare anche quando la vita ti rema contro, con forza.

Incasellare questo romanzo come thriller è doveroso ma anche molto riduttivo. Leggere questo libro è stato come volare indietro nel tempo; riconoscersi nei protagonisti è stato semplice, vivere la storia con loro ancora più naturale. L’intera costruzione narrativa è incantevole: il susseguirsi di passato e presente, la voce narrante di Vanni, piena di malinconia e di rimpianti, il racconto così ben scritto delle vicende del passato, intrise di sogni e della voglia potente di riscatto.

E naturalmente il mistero, onnipresente. Un mistero oscuro che, non appena assume una sembianza, subito ti fa capire che forse stai sbagliando strada.

Bravo Riccardo Bruni! Uno scrittore per me tutto da scoprire, con una grande capacità narrativa!

Riccardo Bruni


Riccardo Bruni è nato a Orbetello nel 1973. Giornalista e scrittore, è considerato un pioniere del self-publishing. Nel 2010 con “nessun dolore” ha vinto la prima edizione del torneo letterario “IoScrittore”. Nel 2013 il suo romanzo auto pubblicato “zona d’ombra” è diventato un importante caso letterario, scalando le classifiche di Amazon per alcune settimane, senza soffrire la concorrenza dei bestsellers internazionali. Nel 2016 ha pubblicato “la notte delle falene” candidato al premio strega e nel 2017 “la stagione del biancospino”, entrambi con amazon publishing. I suoi romanzi sono stati tradotti in inglese e tedesco.

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