La ragazza della nave




Recensione di Mirella Facchetti


Autore: Arnaldur Indriðason

Editore: Guanda – Narratori della Fenice –

Traduzione: Alessandro Storti

Genere: Giallo

Pagine: 336 nella versione a stampa

Anno di pubblicazione: 2018

SINOSSI. Nel 1940, quando la guerra ha ormai coinvolto anche la Scandinavia, l’Islanda richiama in patria i suoi cittadini che si trovano all’estero. Dal porto di Petsamo, in Finlandia, si imbarcheranno sull’Esja per una traversata che li riporterà a casa, al sicuro. Tra la folla in partenza, una giovane infermiera attende invano l’arrivo del suo fidanzato da Copenaghen, e teme che possa essere finito nelle mani dei nazisti. La nave salpa senza di lui, e la ragazza durante quel viaggio angosciante, costellato di strani incontri ed eventi drammatici, dovrà scoprire il motivo della sua sparizione. Tre anni dopo, mentre Reykjavík è occupata dalle truppe americane e la convivenza tra i soldati e la popolazione crea non poche tensioni, l’investigatore locale Flóvent, affiancato dal giovane canadese Thorson che ha in qualche modo il compito di sorvegliarlo, deve risolvere un caso di aggressione: un giovane in uniforme viene ritrovato ucciso sul retro di una bettola frequentata dai soldati, ma nessuno degli americani sembra mancare all’appello. Negli stessi giorni, il cadavere di un uomo annegato in mare viene riportato a riva dalle correnti. Una volta identificato, i due poliziotti cercano di ricostruire le vere cause della sua morte, riconducibili forse proprio al periodo della storica traversata dell’Esja. In una rischiosa doppia indagine che si muove tra presente e passato, Flóvent e Thorson si ritrovano invischiati in una trama di gelosie, vendette e violenze, nel clima teso degli anni più bui della storia d’Islanda.

RECENSIONE

Indriðason muovendosi nella suggestiva atmosfera dei paesi scandinavi – nel periodo buio del nazismo, in un clima di omertà e sospetto – costruisce un giallo solido, in cui i piani temporali degli eventi si mischiano, tanto che all’inizio si ha l’idea di un unicum temporale.

La traversata dell’Esja durante la Seconda Guerra Mondiale con la morte di un suo passeggero, l’apparente suicidio di un assicuratore, la scomparsa di uno studente forse implicato con le forze di resistenza al nazismo, l’uccisione di un soldato durante una rissa fuori da un malfamato locale frequentato da militari… Qual è il legame che unisce questi eventi?

Il lettore può seguire due diverse “indagini”: da un lato quelle ufficiali della polizia, rappresentata da Flóvent, poliziotto islandese, e Thorson, militare canadese – chiamati a indagare sulla morte dell’assicuratore e del soldato – che uniranno le loro forze per scalfire il clima di omertà che regna tra i militari e tra gli islandesi che, spesso, dei militari hanno paura.

Dall’altro lato, si è immersi nelle indagini condotte da due civili: Karòlìna – “la ragazza della nave” del titolo –, fidanzata dello studente scomparso, e Kristmanm, fratello del passeggero morto durante la traversata dell’Esja. La ragazza porta con sé un segreto mai confessato che potrebbe aver causato la morte del suo fidanzato, quindi, è disposta a tutto pur di scoprire la verità. Karòlìna e Kristmanm sono due personaggi devastati dalla perdita dei loro cari e dal bisogno di avere risposte; ma quando avranno queste risposte, fino a che punto saranno disposti a spingersi per ottenere vendetta?

Ecco, la vendetta: è questo il fil rouge, il sentimento che accomuna i diversi protagonisti del romanzo. Un sentimento, un desiderio forte che, una volta innescato, può portare a gesti estremi e inaspettati.

È un giallo che scorre lento, senza scossoni, dà l’idea di una barca che veleggia sicura verso il porto, conducendo il lettore a un finale in cui tutti i tasselli si incastrano perfettamente.

L’atmosfera dei paesi scandinavi, della seconda guerra mondiale, di paura, tensione e omertà, viene descritta splendidamente dall’autore. È un giallo che avvolge in una coltre nebbiosa e avvincente.

Consigliato!

Arnaldur Indriðason


Arnaldur Indriðason è nato nel 1961 a Reykjavík, dove ha sempre vissuto. Si è dedicato alla scrittura, sia di romanzi sia di sceneggiature, dopo aver lavorato come giornalista e critico cinematografico per la maggior testata islandese, il Morgunblaðið. Tradotto in quaranta lingue, nel corso della sua ventennale carriera di scrittore ha vinto numerosi premi, fra cui due Glasnyckeln e un Gold Dagger. Guanda ha pubblicato tutti i suoi romanzi: Sotto la città, La signora in verde, La voce, Un corpo nel lago, Un grande gelo, Un caso archiviato (inserito dal Publishers Weekly nella lista dei dieci migliori gialli di tutti i tempi), Un doppio sospetto, Cielo nero, Le abitudini delle volpi, Sfida cruciale, Le notti di Reykjavík, Una traccia nel buio, Un delitto da dimenticare, Il commesso viaggiatore e La ragazza della nave.

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