La ragazza sbagliata



la ragazza sbagliata giampaolo simi

Recensione di Maria Sole Bramanti


Autore: Giampaolo Simi

Editore: Sellerio

Pagine: 268

Genere: Noir

Anno di pubblicazione: 2017

Lei ha gli occhi tristi anche quando sorride. Guardando lei sembra di veder piovere con il sole,

non so se ho reso l’idea

Non si può non amare un autore che scrive questo. Sono davvero pochi gli scrittori capaci di fotografare i personaggi come fa Giampaolo Simi: con due frasi, ti mette davanti l’immagine di una persona, come un pittore con le sue pennellate.

Attendevo questo nuovo romanzo di Simi con trepidazione, perché è un autore che amo, che riesce a trasmettermi sempre forti emozioni noir. Devo, purtroppo, confessare che, questa volta, sono rimasta un po’ delusa.

Per carità, ce ne fossero di autori così…. e Simi rimane per me un grande, ma questa volta, non ho capito.

Ci sono tante cose belle, in queste pagine, ma anche tante cose che secondo me c’entrano poco. Ecco, forse il problema è che ci sono troppe cose.

“La ragazza sbagliata” mi sembra un po’ confuso, troppo contorto, in alcuni intrecci anche forzato, troppo tendente al thriller; Simi è così bravo a costruire atmosfere noir che, personalmente, avrei preferito non se ne discostasse.

C’è anche da dire, di contro, che il libro trova le sue basi in un periodo complesso della storia italiana, di cui fa piacere leggere, per riflettere. Quindi, se, come è giusto che faccia un autore noir, Simi ha voluto scrivere per farci ricordare e riflettere, allora si merita un 10 e lode (tra l’altro, da toscana, mi è sembrato importante anche leggere della strage di Viareggio, avvenuta in quel maledetto 29 giugno 2009).

Ciò che non mi ha convinto, è la trama. Sono abituata a un Simi che usa l’intreccio ‘giallo’ per raccontare le persone, le atmosfere; qui, mi è sembrato, invece, come costretto a inserire una trama intricata, e che questa trama non convincesse del tutto neppure lui.

Mettiamola così, il mistero mi distraeva da ciò che mi interessava di più.

Comunque, leggere un autore che scrive in un italiano così semplice e perfetto, è sempre un piacere. In più, non so dove e come abbia trovato l’ispirazione per le opere dell’artista Thomas Beckford, ma gli faccio i complimenti, perché anche in questo è riuscito a commuovermi e sorprendermi.

Nella confusione della storia di Irene e del declino di coloro che la amavano, dell’istinto ribelle di Nora, della particolarissima famiglia Monforti, ho comunque ritrovato, in alcuni tratti, il Simi che preferisco; come nel finale dedicato a quella Roma che è eterna come “la sua indifferenza” (mi riecheggiano in testa le parole di Alberto Fortis, “e vi odio voi romani”…).

E se il titolo del libro che ha portato Simi a vincere lo Scerbanenco era una chiara citazione di Piero Ciampi (citato anche qui, con mio grande piacere), in questo romanzo l’autore ci delizia inserendo nella sua storia anche due mostri sacri come De André e Fossati, inconsapevoli testimoni di una menzogna svelata.

In conclusione, sicuramente un libro da leggere; non il migliore, secondo me, del bravissimo scrittore viareggino, ma non si può certo pretendere che ogni volta un autore scriva il suo miglior romanzo, no?

Giampaolo Simi


Giampaolo Simi (Viareggio, 10 settembre 1965) è uno scrittore, sceneggiatore e giornalista italiano. Dopo il liceo classico, inizia a scrivere racconti e sceneggiature.

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