La solitudine di Matteo




Recensione di Giuseppe Tursi


Autore: Giovanni Robertini

Editore: Baldini + Castoldi

Genere: narrativa

Pagine: 128

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Che relazione c’è tra la scomparsa del sorriso di una ragazza e l’ascesa al potere di un politico? Una storia d’amore quasi vera è la risposta a questa domanda. Matteo, detto Teo, ha più di quarant’anni quando si trasferisce nel monolocale all’ombra di un banano nella Milano dei boschi verticali. Fa il consulente per una casa discografica, cercando di portare al successo giovani trapper. In giornate solitarie perse tra sigarette, poke e ansiolitici, comincia a sviluppare una delirante ossessione per il politico suo omonimo, onnipresente nei programmi televisivi. Quel Matteo gli fa tornare in mente Tilla, l’ex compagna da cui si è appena separato dopo anni di convivenza. Teo e Tilla si conoscono dai tempi del liceo, lo stesso liceo frequentato dal politico ora in campagna elettorale permanente. I destini dei tre ragazzi si incrociano fin dagli anni Novanta, quando il risentimento di Matteo per essere rifiutato dalle liceali radical chic come Tilla accende la sua passione politica, per attraversare una lunga estate tra una Milano di teste rasate e tatuaggi e i puntuti scogli dei creativi di Ginostra, fino al deserto della Libia dove Tilla si trova oggi per una missione umanitaria. In una bizzarra teoria del complotto, che trasforma il romanticismo in resistenza politica, Teo cercherà di ritrovare il sorriso che ha perso e il suo nuovo posto nel mondo, che sia un monolocale di design o uno scoglio in mezzo al mare.

Recensione

Devo attraversare il tunnel del mistero, ricordarmi il sorriso di Tilla, guardare il politico famoso alla televisione, perdermi nel mio dolore di solitudine per trovare quello che cerco.

Con la sua scrittura intima, Giovanni Robertini ci racconta la storia di Teo, un uomo di quarant’anni che dopo la fine della relazione con Tilla, si rifugia nella sua solitudine, nel tentativo di ricostruire la propria identità. In questo percorso a ritroso ritrova un altro uomo, suo omonimo, politico italiano, che frequentava il suo stesso liceo e quello di Tilla, Matteo Salvini.

Robertini, aggiungendo questo espediente narrativo, tinto dalla sua esperienza personale, cerca di riflettere su come possa la vita affettiva e privata del politico avere influito sulla sua vita politica.

E, aprendo la visuale a un contesto ancora più generale, quand’è che cambia la vita di un uomo? Quand’è il momento preciso che decidiamo di reagire alla vita?

Ovvero, se quelle principesse arrapanti di Tilla e le sue amiche l’avessero data almeno una volta a Matteo, se l’avessero scopato su un materasso della palestra dell’occupazione del liceo, oggi lui non sarebbe il politico mosso di livore per i radical chic, anzi ne condividerebbe timidamente le sciocchezze etiche e morali, per quieto vivere e perché sopraffatto da quel potere della fica come è successo a me, che sono qui senza altra guida che non sia il sorriso di Tilla.

Un altro aspetto su cui lo scrittore si sofferma è il passare del tempo. Teo cerca di portare alla ribalta giovani Trapper. Questo lo induce ad avere un confronto costante con le nuove generazioni, a osservare come i tempi siano cambiati. Ma lo fa con occhio malinconico, quasi di rassegnazione verso gli anni passati.

Oltre alla trama, che ho trovato originale e per nulla scontata, mi ha convinto anche lo stile di scrittura di Robertini: semplice e scorrevole, che aiuta il lettore ad abbandonarsi nelle riflessioni del protagonista.

Giovanni Robertini ha dimostrato, con questo suo primo romanzo, di essere un ottimo narratore.

Lo scrittore è riuscito in solecentoventotto pagine a creare un personaggio ben delineato, una storia originale e, soprattutto, fa quello che uno scrittore bravo e una buona storia devono fare, cioè portare il lettore a porsi delle domande.

A cura di Giuseppe Tursi

instagram.com/giuseppetursi.libri

Giovanni Robertini


è nato a Milano nel 1975. È autore di programmi tv, libri, articoli, documentari ed è stato direttore di «Rolling Stone» e «linus». Questo è il suo primo romanzo.

 

Acquista su Amazon.it: