La stanza chiusa




(Recensione di Katia Montanari)


Autore: Deborah Brizzi

Editore: Mondadori Electa S.p.A.

Genere: Thriller/Noir

Pagine: 453

Data di pubblicazione: Marzo 2018

 

 

SINOSSI. Proprio durante il suo ultimo giorno di tirocinio presso l’Ufficio Denunce di Milano, Norma Gigli si trova di fronte Marta Pinto, una giovane studentessa, che prima dice di voler sporgere denuncia nei confronti del dott. Antonio Guareschi, un famoso osteopata milanese, ma poi, ricevuta una strana telefonata, rettifica tutto e scappa dalla stazione di polizia. Successivamente promossa a Vice Ispettore della squadra mobile Norma verrà coinvolta in un’indagine che la condurrà in uno strano condominio in via Marsala e a rincontrare la misteriosa Marta.

 

 

RECENSIONE

La lettura di La stanza chiusa risulta scorrevole, ma il ritmo non è particolarmente incalzante. Il linguaggio utilizzato è schietto, volutamente poco ricercato, molto simile al parlato.

Come in tutti i libri noir, la risoluzione del crimine non è la componente principale ma funge da pretesto per raccontare spaccati sociali. Sono le oscure vicissitudini che hanno segnato la vita dei particolarissimi inquilini di questo strano condominio di Milano le vere protagoniste del libro.

Persone all’ apparenza “normali”, anche di elevato grado sociale, nascondono inaspettati e orribili aspetti inquietanti. Anche la persona più tranquilla e riservata, se travolta da eventi ed emozioni, può cambiare direzione e mostrare il suo “lato oscuro”.

Tutte le vicende narrate ruotano intorno ai soprusi, alla violenza e soprattutto alla vendetta. Norma Gigli era la protagonista anche del primo libro della Brizzi Ancora Notte e vi sono alcuni riferimenti a quel testo, sebbene la trama sia scollegata dalla precedente.

Particolarmente interessante è il personaggio del dottor Guareschi che risulta per il lettore estremamente irritante e “disturbante”, ricoprendo alla perfezione il ruolo che deve mantenere all’interno del racconto.

Deborah Brizzi


È nata nel 1973 e dal 1999 ha lavorato per la Questura di Milano nella squadra volanti. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo libro “Ancora notte” (Editore Rizzoli) con il quale voleva cercare di smontare i tanti pregiudizi relativi alla sua professione di poliziotta.