L’alcol e la nostalgia




Recensione di Giusj Sergi


Autore: Mathias Ènard

Traduttore: Y. Mélaouah

Editore: E/O

Pagine: 113

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2017

Se Bussola era il libro dell’amore “impossibile” tra Oriente e Occidente, L’alcol e la nostalgia è il romanzo di un altro sofferto rapporto: quello tra Occidente e Russia.

È la storia di un interminabile viaggio in treno verso la Siberia, intrapreso da Mathias per accompagnare alla sepoltura nel suo villaggio natale il grande amico Vladimir. Un’amicizia difficile, nata come rivalità per una donna, Jeanne, prima fidanzata di Mathias a Parigi poi innamoratasi di Vladimir a Mosca.

Quando il giovane francese raggiunge la ragazza in Russia si crea un appassionato e autodistruttivo triangolo amoroso, un percorso sentimentale segnato dall’alcol, dal sesso, dalla poesia, dalla droga, dalla follia.

Un incrocio tra romanzo breve e racconto lungo, che si legge velocemente, ma che nella sua essenzialità racchiude mille storie ed esperienze.

Nella lettura veniamo accompagnati dalla voce narrante di Mathias, il protagonista, che si ritrova in un treno, destinazione Siberia, ad accompagnare l’amico deceduto nel suo ultimo viaggio per essere sepolto nella sua terra natia.

Espone proprio a lui, infatti, il suo groviglio di pensieri, che si accavallano, in un monologo e dialogo immaginario, tra vecchi ricordi e informazioni storiche sulla Russia, saltando da un argomento all’altro; ritroviamo molti riferimenti letterari, esperienze personali e in ultimo la consapevolezza. Pensieri evocati dallo spettacolo che gli si presenta davanti agli occhi e vede scorrere fuori dal finestrino del treno. Un monologo sull’amore e l’odio che è perno, non solo di sentimenti verso suoi simili, ma verso una nazione che ti fagocita e ti risputa fuori senza più anima e ragione di esistere.

Il finale del viaggio arriva inaspettato e sconcertante, e come dice Mathias al suo amico ormai perduto: “Volodia, quando uno se ne va non può lasciare in eredità un amore, deve portarselo via con sé”.

L’autore riesce a trasmettere la sua conoscenza di innumerevoli argomenti e una vasta cultura in diverse materie, senza risultare stucchevole e ridondante.

Essendo un romanzo breve troviamo un concentrato di emozioni e sapere che ci nutrono saziandoci; ci ritroviamo soddisfatti, alla fine, nonostante il retrogusto amaro che sentiamo in fondo alla gola e che non va più via.

Mathias Ènard


Mathias Enard è nato nel 1972. Dopo essersi formato in storia dell’arte ha studiato arabo e persiano. Dopo lunghi soggiorni in Medio Oriente, nel 2000 si stabilisce a Barcellona, dove collabora con diverse riviste culturali. All’attività di professore di arabo all’università autonoma di Barcellona affianca quella di traduttore. Ha pubblicato vari romanzi tradotti un molte lingue. Nel 2016 le Edizioni E/O hanno pubblicato Bussola, premio Goncourt 2015, che ha venduto oltre 400.000 copie in Francia.

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