L’atroce delitto di via Lurcini




Recensione di Patrizia Argenziano


Autore: Francesco Recami

Editore: Sellerio Editore Palermo

Genere: Commedia Nera

Pagine: 187

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Una palazzina in disarmo vicino la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella è diventato il rifugio di disperati e senza tetto. Una mattina Franzes, il clochard che detta le regole del ricovero, si sveglia tutto sporco di sangue, fra le mani un coltellaccio, sotto le coperte una parrucca rossa e tacchi a spillo. Non ricordando nulla della sera prima, a causa di una sbornia, si convince di essere l’assassino di una donna, completamente calva, uccisa a coltellate quella notte. Intanto un famosissimo coreografo vuole produrre uno spettacolo dal titolo Gli ultimi che sarà rappresentato dai senzatetto proprio nel loro stanzone.

Recensione

Con occhio, oserei dire clinico, e mano sapiente, Francesco Recami, come sempre, ci regala uno scatto della nostra società da fotografo professionista, uno scatto nitido, senza sbavature, con il giusto contrasto di luci e ombre. E allora eccolo, davanti a noi, un gruppo eterogeneo e multicolore di personaggi che si trova a condividere gli stessi spazi malsani e gli stessi locali fatiscenti per “cause di forza maggiore “ o, più semplicemente, per avere l’illusione di possedere finalmente la libertà.

L’autore non si risparmia e non risparmia nessuno, non esiste pietà ma solo ed esclusivamente la realtà nuda e cruda così come si presenta, non c’è zucchero per addolcirla, non c’è fragranza costosa per profumarla, non ci sono nastri, fiocchi o pacchetti regalo per abbellirla e nemmeno note suadenti per apprezzarne i suoni, davanti a noi desolazione, sporcizia, povertà, odori nauseanti,disordine, rumori molesti, risse, malumori, uomini e animali in preda agli istinti e alla sorte.

I personaggi descritti con dovizia di particolari, in primis il gestore dello stanzone Franzes, sono tutti vittime e carnefici, macchiette in apparenza ma disposte a tutto e pronte ad approfittare delle situazioni. Non vivono ma sopravvivono in una sorta di equilibrio precario pronti a perdersi al primo imprevisto. Un gioco brutale quello della sopravvivenza, dove vengono sferrati colpi bassi  senza guardare in faccia nessuno, senza appurare il giusto e sbagliato, senza attendere conferme e senza riflettere, sacrificando vittime e tessendo trame improbabili.

Questa è la realtà che un famosissimo coreografo vuole mettere in scena, coadiuvato da altri artistie, se per un attimo, lo stanzone e i suoi inquilini sembrano trasformarsi in oro, beh si tratta proprio di un attimo, quello in cui ciascuno di loro ha pensato al personale momento di celebrità, poi tutto è tornato ad essere un parapiglia generale. Il lettore assiste comunque a una duplice rappresentazione, quella ripresa dalle telecamere e quella quotidiana della lotta per la sopravvivenza.

La scrittura è tipica di Recami e della serie “ Commedia nera”: cinica, senza fronzoli, chiara, diretta, incisiva, grottesca e ancora una volta, l’autore, con il suo umorismo nero riesce a lanciare frecciatine alla nostra società, quella che spesso ci rifiutiamo di vedere. All’interno della commedia un giallo stuzzicante, praticamente già risolto, che genera una sorta di parodia degli equivoci ma con sorpresa finale.

Nel romanzo non esistono personaggi perbene o anime pentite, nemmeno tra coloro che assistono allo spettacolo, ma semplicemente persone vere, questa è la commedia, questa è la realtà. È vero, l’autore è molto schietto nelle sue descrizioni, spesso leggiamo affermazioni molto crude, molto forti ma ritengo che alcune frasi, a volte, abbiamo bisogno di sentircele dire perché la vita non è solo rose e fiori, c’è anche altro là fuori.

Da non perdere!

A cura di Patrizia Argenziano 

instagram.com/patrizia.arge

Francesco Recami


Francesco Recami:  la carriera di Francesco Recami (Firenze, 1956) inizia con la pubblicazione dei due romanzi per ragazzi “Assassinio nel paleolitico” (Mondadori 1996) e “Trappola nella neve” (Le Monnier 2001). A seguire, ha pubblicato con Sellerio “L’errore di Platini” (2006), “Il correttore di bozze” (2007), “Il superstizioso” (2008, finalista al Premio Campiello 2009), “Il ragazzo che leggeva Maigret” (2009), “Prenditi cura di me” (2010), Premio Castiglioncello 2010 e Premio Capalbio 2010) , “La casa di ringhiera” (2011), “Gli scheletri nell’armadio” (2012), “Il segreto di Angela” (2013), “Il caso Kakoiannis-Sforza” (2014), “Piccola enciclopedia delle ossessioni” (2015), “L’uomo con la valigia” (2015), “Morte di un ex tappezziere” (2016), “Commedia nera n. 1” (2017), “Sei storie della casa di ringhiera” (2017), “La clinica Riposo & Pace. Commedia nera n. 2” e “Il diario segreto del cuore” (2018).

 

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