Le conseguenze




Recensione di Marina Morassut


Autore: Peter Cunningham

Traduzione: Laura Grandi, Antonio Riccardi

Editore: SEM – Società Editrice Milanese

Genere: Narrativa

Pagine: 425

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Chud Conduit, nipote della più ricca donna d’affari a Monument, e Jack Santry, rampollo di un’importante famiglia, sono due giovani amici. Uniti dal loro amore per Rosa Bensey, la bella figlia dell’allibratore della città, sono legati da un evento terribile, la Seconda Guerra Mondiale, che scaraventa tutti e tre gli adolescenti fuori dal loro ‘Giardino dell’Eden’. Chud eJack si incontrano di nuovo sulle spiagge della Normandia, nel giorno dello sbarco degli Alleati, dove il lancio di una moneta determina il corso del resto delle loro vite in modi che nessuno dei due può immaginare, sigillando i loro destini per più di sessant’anni, ingarbugliati in un triangolo amoroso che è più forte delle convenzioni sociali e della Legge.

Recensione

Pubblicato in Gran Bretagna nel 1999, finalmente viene tradotto anche in Italia questo memorabile romanzo, ambientato a Monument, nome fittizio per la reale città portuale di Waterford in Irlanda, luogo natio dell’autore.

Una vicenda che ci porta ad incontrare la voce narrante del romanzo, Chud Conduit Church e i suoi due più cari amici: il ricco ed altolocato Jack Santry e la bella Rosa Bensey, figlia dell’allibratore della città.

Viaggeremo con loro dagli anni Trenta del secolo scorso fino ad arrivare ai primissimi anni Duemila, accompagnando questo “triangolo amoroso” in una danza che lascerà i lettori scossi e commossi, grazie al maestoso lirismo di questo scrittore irlandese, senza scordare il “D-Day”, che ci traghetterà di fatto da un’epoca ad un’altra e che tanto significato avrà nella vita di questo scapestrato ed in certo qual modo tragico trio di ragazzi, fino al rocambolesco epilogo, che li vedrà in fondo ancora irriducibili vecchi gentiluomini e dame di un tempo che fu.

A tratti divertente, a tratti dolorosamente emozionante e languido in certi passaggi, questo romanzo narra con la voce di Chud Conduit Church le vicende della famiglia di tutti e tre i protagonisti, in una corsa avanti e indietro nei ricordi dello stesso Chud, che ripercorre in particolare le vicende della sua famiglia, soprattutto dei nonni, medico di contea lui, ragazza dai facili costumi lei, ma che si trasformerà in Ma Church, una donna che tanta importanza avrà nella vita dei suoi familiari e della città stessa.

Una serie di raccoglitori ad anelli racconteranno, grazie a vecchie foto, ritagli di giornale e lettere, un’esistenza emozionante, un amore travolgente e generoso, atti terribili, un’amicizia che travalicherà i confini delle diverse posizioni sociali, una Guerra iniqua e terribile ed una consapevolezza di se stessi quale la cittadinanza di Monument non potrà mai scordare.

Uno scontro di generazioni e di intenti, dove il lucro, l’odio ed il risentimento faranno da contraltare ad un patto che non è stato necessario ratificare, una convivenza ante-litteram che il genere umano fatica a capire, ma che affascina le menti più aperte che infrangono le convenzioni e finanche convenienze sociali, permettendo alle generazioni future di poter progredire, senza i vincoli delle pastoie storiche, religiose e sociali.

Un’ambientazione sempre spettacolare, che ci parli della cittadina dove è ambientato il romanzo o che ci racconti del porto dove arrivano, sostano e vengono smistate le più diverse mercanzie, come balle di iuta, sacchi di fiocchi d’avena, casse di tea Mazawattee, vernice, carta, sale e zucchero, frutta in scatola, posaterie d’acciaio di Sheffield… O che ci faccia immergere nella natura e nei dintorni spettacolari della magione dei Santry che sta andando in rovina, o ancora che ci faccia visitare i luoghi cari a Chud.

Un mix di personaggi, i concittadini di Monument, a volte tediosi come lo possono essere i vicini di casa, a volte assolutamente fuori degli schemi, come l’avvocato di Chud, il Sig. Dick Coad, amante della storia, che in tricorno ed uniforme in serge nero copiati dalla divisa di Jack Santry, Military Cross, accompagnerà i tre protagonisti al matrimonio della nipote Arabelle, verso l’epilogo del libro, in una rocambolesca e comicamente avventurosa fuga dalla polizia.

Un’opera cui il termine “narrativa” va stretto, per i misteri che cela e che Chud svela via via durante la narrazione: pensare ai fuochi d’artificio organizzati per il matrimonio della ricca e bella Arabelle è un tutt’uno con il romanzo che proprio come i fuochi pirotecnici, riserva nella parte finale un tale tripudio di scene, avvenimenti e sentimenti, che lo spettatore ne è al contempo allietato e sorprendentemente strabiliato.

Peter Cunningham è uno dei più importanti scrittori irlandesi contemporanei ed era ora che venisse tradotto anche in Italia, perché mai come in questo romanzo coraggio e vigliaccheria, avvenimenti locali e mondiali tragici, consapevolezza di sé e della propria schiatta sociale e deriva della propria autostima, oltre a tutto quanto detto sopra, determineranno il destino di tre figure memorabili da cui il lettore resterà incantato e che faranno vedere una cittadina ed anche uno dei giorni più gloriosi e tragici del Novecento sotto una luce diversa. Non necessariamente migliore o peggiore, ma sicuramente vista da un’angolazione inusuale.

A cura di Marina Morassut

libroperamico.blogspot.it

Peter Cunningham


Peter Cunningham è nato in Irlanda nel 1947. Ambienta i suoi numerosi romanzi a Waterford, ribattezzata Monument, una città portuale del sud est dell’Irlanda. Ha scritto diversi thrillers, pubblicando come Cunningham che sotto pseudonimo. “Tapes of the River Delta” (1995) è stato ampiamente acclamato e “Le conseguenze dell’amore” era nella rosa dei candidati per il premio Listowel Writer’s Prize. “The Sea and the Silence” (2010) ha vinto il prestigioso premio Prix de l’Europe.   Altri titoli da lui pubblicati: “Who Trespass Against Us” (London, 1993); “Love in One Edition” (London, 2001); “Taoiseach” (London, 2004) e “Capital Sins” (Dublin, 2010). Peter Cunningham è un membro della “Aosdana”, l’Irish Academy of Letters. Questo è – finalmente – il suo esordio in Italia.

 

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