Le ragazze non devono parlare




Recensione di Stefania Ceteroni


Autore: Mary Higgins Clark

Traduzione: Annalisa Garavaglia

Editore: Sperling & Kupfer

Genere: gialli e thriller

Pagine: 368

Anno di pubblicazione: 2020

 

 

 

 

 

Sinossi. Quando la giornalista d’inchiesta Gina Kane riceve una misteriosa email in cui viene accusata REL News, rete televisiva tra le più quotate d’America, capisce subito di dover indagare su questa storia. A spedirgliela è una giovane ex dipendente, Cathy Ryan, che sostiene di aver subito abusi sessuali da uno dei suoi superiori e pare non essere stata l’unica. Gina non riuscirà mai a incontrare Cathy, che, poche settimane dopo, rimane vittima di un tragico incidente. Il suo istinto infallibile, però, le dice che questa vicenda è solo la punta di un gigantesco iceberg. Per la celebre emittente televisiva è un momento delicatissimo: l’azienda ha avviato le procedure per la quotazione in borsa e non può permettersi alcuno scandalo. Così i vertici di REL affidano al loro avvocato, Michael Carter, il compito di risolvere la questione, offrendo alle vittime un risarcimento in denaro in cambio del silenzio. Man mano che emergono nuove accuse, i tentativi di impedire che la storia venga a galla devono fare i conti con la determinazione di Gina a scoprire la verità: la morte di Cathy è stata davvero un incidente? Quante altre donne sono coinvolte? Chi sono i responsabili? Quando un’altra ex dipendente viene trovata senza vita, la giornalista si rende conto che qualcuno sta facendo di tutto per proteggere la reputazione di un predatore sessuale. Contro la macchina da guerra architettata dall’azienda, c’è solo un’arma con cui difendersi: la verità. L’ultimo romanzo di Mary Higgins Clark, recentemente scomparsa, è una storia quanto mai attuale nell’era del MeToo. Dalla parte delle donne e della giustizia.

 

Recensione

Ammetto di non aver mai letto prima d’ora questa autrice ed ho scoperto uno stile incalzante, personaggi di carattere e un crescendo di sorprese.

L’autrice porta a galla, per mano della giornalista Gina Kane, una brutta storia di reiterata violenza consumata tra le pareti di una importante rete televisiva dove, pur di salvare la reputazione di un uomo di punta e di un’azienda che aspira ad una quotazione in borsa, si è pronti a fare tutto per chiudere la bocca a chi potrebbe avere le armi per far cadere tutto il castello di carte.

Le vicende vengono narrate con una velocità che in alcuni punti mi è sembrata anche eccessiva ma che offre un ritmo serrato al lettore. Credo che sia caratteristico dei thriller americani.

Nella prima parte del libro viene presentata una giornalista che ha chiaro in mente il suo obiettivo: lavorare ad una storia che possa permetterle di fare carriera, una storia importante, altisonante che le permetta di arrivare alla verità su una vicenda oscura che ha per protagoniste donne che collaborano in un ambiente molto vicino al suo.

Siamo nell’ambiente giornalistico, dove una giornalista si trova ad indagare tra servizi televisivi, bei volti di colleghe e tristi epiloghi per diverse di esse.

Nella parte centrale del libro si fa un salto indietro per far meglio comprendere di cosa si stia parlando, quali siano i meccanismi ai quali la protagonista, la giornalista Gina Kane si è avvicinata tanto da rischiare di scottarsi.

Poi si torna al presente, verso l’epilogo che mantiene ritmi molto alti.

Mi permetto alcune considerazioni.

La prima: avrei preferito conoscere meglio Gina. E’ lei che toglie il coperchio di una pentola in cui bolle una storia pericolosa ma di lei si sa davvero poco. Ha un fidanzato, è orfana di madre, suo padre ha una nuova compagna ma della sua personalità di donna si sa ben poco. L’autrice punta più sulla storia che sui personaggi, lasciando in sospeso la vita personale in particolare della protagonista se non per quanto riguarda il rapporto (protettivo) con il padre.

Altra considerazione: tra le righe si legge di un sistema in cui il diritto alla privacy è allegramente aggirato e con estrema facilità da investigatori privati, amici di amici, avvocati. Si accede a dati personali come se si comprassero caramelle.

E’ un dato un po’ allarmante perché se questo si avvicina anche solo minimamente alla realtà c’è poco da essere allegri. Ma è un romanzo e come tale va preso.

Ultima considerazione, ma prima per importanza: nell’ambiente di lavoro della REL News si ha una considerazione del genere femminile inquietante. Le donne, i loro diritti, la loro dignità non hanno alcun valore ed è nelle parole dei personaggi più rappresentativi dell’azienda che traspare tutto ciò. Da giornalista e da donna mi sono sentita molto toccata da questa cosa. Ripeto, è un romanzo, ma l’argomento mi ha toccata da vicino.

Quando, poi, ad indagare su un caso in cui sono tutti uomini coloro che tirano le fila, quando mi sono trovata davanti ad una donna tenace, pronta a fare di tutto per arrivare alla verità mi sono sentita un po’ riscattata.

Molto veloce anche il finale con qualche sorpresa.

Lettura piacevole, brutto caso, protagonista di carattere che avrei preferito conoscere maggiormente come donna.

Lettura consigliata anche se la narrazione presenta, in alcune circostanze, delle esagerazioni ma che, nel complesso, ci possono stare.

 

A cura di Stefania Ceteroni

https://libri-stefania.blogspot.com

 

 

Mary Higgins Clark


Nata e cresciuta a New York, ma di origini irlandes, Mary Higgins Clark, acclamata autrice di numerosissimi bestseller internazionali che hanno venduto più di trecento milioni di copie nel mondo, è nota come la Regina della Suspense. Recentemente scomparsa, ha vissuto a Saddle River, nel New Jersey, con il marito. Madre di cinque figli, si è divisa tra la scrittura e i molti nipoti. Da segnalare l’assegnazione all’autrice del Premio Agatha Christie alla carriera.

 

Acquista su Amazon.it: