Le relazioni preziose




Recensione di Giuliana Pollastro


Autore: Chiara Tartagni

Editore: Jimenez

Genere: Romanzo/ Saggio 

Pagine: 220

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Ettore Scola, Tony Richardson, Robert Altman, Aleksandr Sokurov, i fratelli Taviani, Antonietta De Lillo, Federico Fellini, Éric Rohmer, Sofia Coppola, Stanley Kubrick, Peter Greenaway, Milos Forman e Jean-Luc Godard. Cos’hanno in comune questi nomi del cinema internazionale? Tutti hanno frequentato, o anche solo sfiorato, il Settecento. Attraverso alcuni dei loro film hanno scelto di mostrarci le attualissime dinamiche del potere, dei sentimenti, delle umane vicende di quel secolo. E lo hanno fatto attraverso la citazione artistica, costruendo e rivelando una relazione esclusiva fra XVIII secolo ed epoca contemporanea. Perché Restif de la Bretonne può uscire dal Mondo nuovo della Rivoluzione Francese per passeggiare tranquillo fra i turisti nella Parigi del 1982? Perché tra un film di fantascienza e un horror, Kubrick porta su grande schermo le poco note avventure di Barry Lyndon? Perché un paio di Converse lilla fa una così bella figura fra le scarpette della regina in Marie Antoinette? E qual è lo spazio dell’arte figurativa in tutto questo? Il viaggio alla scoperta delle risposte inizia proprio dal “mondo novo” di Giandomenico Tiepolo, passa per gli antenati del cinema e approda a tutto ciò che il Settecento rappresenta: la rivoluzione e la repressione, l’erompere del nuovo e la rivalsa della Storia, l’esplorazione delle profondità dell’io e l’attrazione-repulsione per l’altro. E poi arriva il cinema: l’arte che conserva un’aura di necessità e si ispira a tutte quelle che l’hanno preceduta. Scopriremo che il XVIII secolo si manifesta potente al cinema in determinati periodi storici e contesti culturali, per “mettere in forma” idee precise e darci un messaggio. Le immagini si susseguono veloci in questo viaggio di piacere ma anche di politica: perché politica è l’arte.

Recensione

Strabiliante, più che leggere un libro, è come guardare tanti film insieme.
In questo libro vengono intrecciati fili apparentemente sconnessi tra loro: arte, storia, cinema, musica, tutte queste arti messe insieme formano tra loro un unico grande affresco.

Sono proprio gli affreschi il punto di partenza di questo libro. Partiamoda un tempo lontano, il 700, un mondo che quasi sembra non appartenerci, ma che in realtà la Tartagni ci mostra in tutta la sua modernità.

Emerge così come il passato abbia ispirato, e sicuramente ispiri ancora, i nostri più moderni usi e costumi, modi di essere e  di agire.

Analizzando in profondità ogni aspetto, l’autrice delinea percorsi che a ritroso nel tempo fanno emergere le radici della nostra modernità.

Racconta, descrive film e registri, accostandoli a fasi, personaggi e storie del passato, che non sembra poi così lontano nel tempo, facendo emergere tra i più vari e disparati mondi, le relazioni preziose.

 

Chiara Tartagni


Nata a Forlimpopoli 1984, Insegnante, caporedattrice, copywriter, social media manager, storica dell’arte, appassionata di cinema e di cultura settecentesca. Dopo un percorso professionale nel campo del marketing e della comunicazione in ambito culturale, approda in un’agenzia pubblicitaria forlivese, dove  intraprende la strada del copywriting. 

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